Una partita dalla doppia interpretazione: nonostante l'errore grave di Rhamani, la squadra reagisce, gioca un gran primo tempo e chiude in pareggio. La ripresa però non soddisfa le aspettative: calo fisico e mentale condizionano una gara che a tratti ha visto il Napoli accelerare per poi spegnersi gradualmente. Sabato il big match al Maradona con l'Inter nuova capolista con un punto di vantaggio.
Un' Udinese fisica e aggressiva fa rallentare un Napoli poco brillante e abbastanza stanco. I friuliani con un 4-4-1-1- limitano il gioco azzurro, bloccandone le fasce e creando superiorità in molte zone del campo.
Responsabilità individuali portano a un pareggio meritato ma la squadra in generale appare stanca.
Il Napoli sbanca il Franchi e continua a volare. In attesa dei recuperi di Atalanta ed inter i partenopei si riprendono la vetta della classifica in solitaria, con una prestazione che certifica il lavoro di ricompatezza e ricostruzione di Antonio Conte che, in meno di sei mesi, ha ridato forma e carattere alla squadra e non ha deluso le aspettative: gli azzurri ritornano ad essere protagonisti in serie A. Una vittoria importante, arrivata con la qualità dei singoli ma anche con la bravura del gruppo che domina, controlla e riesce a sfruttare ogni errore dei viola, e col giusto cinismo ti punisce. Solidità difensiva: con Meret che si toglie qualche soddisfazione e si guadagna il rinnovo sul campo; Rhamani in un momento d'oro, come Olivera e lo stesso Juan Jesus che non fa rimpiangere l'assenza di Buongiorno.Un centrocampo di tutto rispetto: Lobotka sempre più maestro Anguissa in grande forma e McTominay che pare in calo ma al momento opportuno sale in cattedrale e rispolvera le sue qualità.Non delude stavolta la fase offensiva: Neres spacca letteralmente gli equilibri e diventa inevitabilmente imprescindibile; Lukaku, nonostante una reattività ancora lenta, incide eccome con l'impegno e la volontà che mette a disposizione dei compagni: non sbaglia il rigore, ma soprattutto fa una sponda perfetta per David e apre le porte alla volata azzurra. Spinazzola nel tridente è probabilmente la mossa vincente di Conte. L'ex Roma che in quel ruolo aveva giocato in nazionale facendo molto bene, più che in fase difensiva dove garantisce comunque equilibrio, partecipa attivamente a quella offensiva offrendo molti spunti sfruttati bene dai compagni di reparto. Altro test superato per il Napoli che al netto del calendario facile, della fortuna e dei segnali che ci raccontano i giornali, è cinico e pragmatico: 44 punti nel girone d'andata con una proiezione finale di 88, vetta della classifica e migliore difesa con 12 reti subite su 19 partite non si fanno a caso.
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