Mercoledì, 03 Dicembre 2025 18:11

Napoli, quanta fatica per passare agli ottavi di Coppa. E' stato un errore di Conte.

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Stavolta nonostante ci abbia provato a farsi sbatter fuori da quella competizione rognosa e ingombrante, Antonio conte non ce l'ha fatta. Anzi alla fine ce l'ha fatta a passare il turno, ma l'avvio faceva pensare al ricorrente flop. Al solito snobismo di una competizione che invece vale tanto. Vallo a farglielo capire.

Napoli-Cagliari si è decisa dopo una serie interminabile di calci di rigore (10-9), finchè finalmente il super specialista Milinkovic, quasi sempre spiazzato dagli 11 metri, non ha ipnotizzato Luvumbo ed allora è bastato che Buongiorno calciasse come si deve una palla che scottava ma era piena di prestigio.  Essì perchè negli ultimi anni, e con Spalletti e con Conte, gli azzurri avevano collezionato solo brutte figure e meste eliminazioni agli ottavi, come accadde con la Cremonese che all'epoca non era quella di oggi. 

Il Napoli va agli ottavi e a gennaio affronterà la vincente di Fiorentina-Como. C'è tempo, eccome se ce n'è. Ed in ogni caso, i quarti sono alla portata. Due avversarie alla portata semprechè si decida di mettere in campo le prime donne.

Ma perchè la Coppa Italia non andava sottovalutata e Conte invece ha fatto di tutto per metterla in secondo piano?

E' un obiettivo stagionale importante, per arricchire sempre la bacheca di un Napoli che non è ricchissimo di trofei. Poi il calendario è amico, ai quarti una fra la viola ed il baldanzoso Como, ma si potrebbe fare. Poi anche perchè a gennaio inoltrato, l'infermeria ci si augura si svuoti e dovrebbero rientrare pezzi da novanta come Lukaku ed Anguissa, e si dovese andare avanti pure De Bruyne in tempi primaverili.

Sarebbe stato un gran peccato farsi eliminare dal Cagliari, eppure Conte ci è andato vicino, schierando dal primo minuto una formazione inedita, con debuttanti e virgulti, che mai avevano giocato insieme. E con tutti i rischi annessi e connessi. 

E' la gran serata in cui i brutti anatroccoli devono dimostrare di poter diventare cigni. Ma il grande strafalcione è che Conte mette in campo, esattamente come un anno fa, una squadra che non ha un equilibrio, ma soprattutto una storia,  e perciò naviga nel vuoto dei tentativi di intesa, di triangolazioni ed affinità mai vissute ma solo teorizzate con la lavagnetta in mano, o quasi. E difatti la manovra è un prevedibile mezzo disastro, un'ambizione a cui si sono spente le batterie prima ancora di accendere la luce. che è flebile e smorzata. 

Ma poi arriva quel salto di qualità: Lorenzo Luca ti inzucca una palla che stava balzando fuori e porta avanti il Napoli. Bellissima notizia. Lucca c'è, la riscossa del ragazzo tanto vituperato e che finalmente può sfruttare le sue migliori caratteristiche, centravanti d'area incisivo sulle palle scodellate, e non di manovra, che sia chiaro a Manna e soprattutto a Conte che cercavano forse punteri con caratteristiche diverse. 

La ripresa non vede il Napoli in tentativo di dominio. La qualità non è eccelsa ed il Cagliari pareggia con un fortunato rimpallo che favorisce Sebastiano Esposito. Ed allora Conte si desta dal torpore di presunzione, torna fra i comuni mortali e mette dentro Mc Tominay, Hojlund e Buongiorno, Neres e Lang. I pezzi grossi. Della serie la paura fa novanta. Stavolta non voglio finire come in passato.

Però l'assalto finale produce solo aria fritta con poco aglio e peperoncino e si va ai calci di rigore.  Tira prima il Cagliari. conclusioni impeccabili, finchè Felici non centra la traversa. Ed allora Neres ha sui piedi la palla qualificazione, ma quando il destino ha deciso devi soffrire si soffre. E il virulento brasiliano si fa parare un tiro floscio e prevedibile, indegno delle sue ultime prestazioni. 

Intanto, Milinkvic Savic non ne para ancora una ma si presenta dal dischetto e realizza con una strapotenza che Soriano gli avrebbe dedicato almeno dieci righe di un racconto libero. Ma il pararigori per eccellenza, finora quasi sempre spiazzato fulmina Luvumbo e poi tocca a Buongiorno farla finita e sognare i quarti.

Troppa fatica ed un errore di base di Conte. L'aver sottovalutato l'avversario, mettendo in campo una squadra tutta nuova, senza affinità, nè referenze, per poi doversi ricredere ma rischiare fino all'ennesimo calcio dal dischetto. E' finita 10 a 9, ma per ora la maledizione della Coppa Italia è stata spazzata via. 

(Foto fonte Cagliaripad).

 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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