Domenica, 24 Novembre 2024 17:48

Il Napoli secondo lo stile Conte. Sempre più primo, sempre più pratico. E Lukaku batte un colpo.

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A differenza dell'ultima volta in cui risuonarono al San Paolo, all'epoca si chiamava così, le note di Pino Daniele stavolta gli azzurri hanno onorato la memoria del Grande che fu.

A un inedito brano, Again, dell'indimenticabile voce di Napoli, è corrisposto un Napoli che di nuovo ed innovativo ha espresso poco se non la granitica, scusate se è poco, forza, compattezza e testa dura ed inscalfibile tipica delle squadre di Antonio Conte. Il solito copione ma che fa impazzire di gioia squadra e tifosi. Una vittoria di misura (1 a 0) su una Roma al limite del trattamento piscoterapico obbligatorio. Tre punti di fuoco, non esaltante in tema di spettacolo, come spesso accaduto, il gioco offerto dai ragazzi di Conte, ma incisivo e risolutivo. A parte Di Lorenzo nessun azzurro ha meritato voti travolgenti in pagella, però il collettivo è stato puro e micidiale. Nessuna straripante superiorità (la Roma è stata in partita sino all'ultimo minuto, ndr), eppure questo Napoli è tanto bravo da rimanere in testa alla classifica, dopo aver superato un ciclo di ferro che vedeva Milan, Atalanta, Inter ed una scombiccherata Roma sul proprio percorso. Ed ora, almeno sulla carta si dovrebbe andare un po' in discesa. Complimenti a tutti, soprattutto se ci si ferma a riflettere che il progetto Conte non è al compimento ma ancora un cantiere aperto.

Per gli ottimisti dello scudetto è musica da prima al San Carlo per le rispettive orecchie. Un'opera d'arte del fine che giustifica i mezzi, del pragmatismo più assoluto. Certo, qualche dubbio resta ed è il seguente: il Napoli va in vantaggio e poi alza le barricate, gli avversari sbattono puntualmente il muso contro una difesa di ferro, ma non potrà certo andare sempre così. Il gol di vantaggio non può bastare ogni volta per portare a casa il risultato. Non a caso delle prime sei del campionato, gli azzurri vantano l'attacco meno prolifico ma una difesa di ferro. Scusate se è poco, per ora va bene così e ce la si gode. 

Poco spettacolo e tanta tensione, ma quanto basta per i tre punti- La partita vive la prima mezzora sul filo dell'equilibrio. L'attacco del Napoli è leggero come una piuma. Molto folto il centrocampo dei giallorossi che imbriglia una manovra ripetitiva e poco creativa degli azzurri. In tanti sugli spalti e davanti alla tv storcono il naso.  La Roma fa sostanza, e si va al riposo con uno 0 a 0 dal poco splendore. E l'impressione che per stasera si sudi un po' troppo per farsi spazio. Pensieri malevoli, infatti il bello deve venire. E verrà.

Nella ripresa, la musica cambia, il Napoli prende coraggio finchè il grande ex Lukaku non segna finalmente un gol da centravanti vero: su un cross dalla destra del capitano, Big Rom anticipa tutti e si fionda sulla palla come i suoi più indimenticabili predecessori e la fa grossa. Al positivo, ovvio.  Evviva quelli che ritornano, lo si aspettava da tempo. Quinto gol stagionale, dopo una collezione di critiche e polemiche. 

La Roma sembra sorniona una volta chiamata alla reazione, ma colpisce una clamorosa traversa su calcio piazzato. Kvara intanto viene sostituito prima del tempo, appena al 65' ed esce di campo a testa bassa e coi nervi a fior di pelle. Le sirene del Barcellona a questo punto possono trovare terreno sempre più fertile. Conte lo punisce al di là di qualche suo demerito.

Intanto, la Roma si fa avanti, il Napoli regge una serie di assalti volenterosi e confusi, e il gruppo Conte non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Ranieri butta dentro Dybala a pochi minuti dalla fine, un mistero del calcio. Il subentrato Neres regala qualche ultima emozione, ma la vittoria di misura è inscalfibile. E gli azzurri restano prima. Con il vantaggio di aver potuto aspettare i risultati delle dirette concorrenti per poi rilanciarsi. 

Lo squillo di Lukaku e il punto sull'attacco-  Quinto gol stagionale per l'indecifrabile bomber che a volte sembra tutto fuorchè un goleador di razza. Reduce da una serie di prestazioni ombrose, anche con la nazionale belga, si era parlato finchè troppo di lui. Cinque centri e quattro assist, i numeri non lo condannano però l'altalenanza delle prestazioni desta molti pensieri fuorivanti. E' presto per dare un giudizio definitivo. L'augurio è che Big Rom possa ritrovare di volta in volta la migliore condizione fisica, perché sinora in parte questa è mancata, oltrechè la non eccellente assistenza dei suoi compagni. Spesso il belga è stato assistito poco e male, sarebbe meglio se Kvara gli giocasse più vicino e meno sull'esterno. Inoltre, non sempre il pugnace Mc Tominay è il suo migliore ispiratore.

Capitolo Kvara: non è più quello dei tempi dello scudetto ma contro i giallorossi ci ha messo cuore, gambe ed un briciolo di qualità. Magari Conte gli avrebbe potuto concedere qualche minuto in più, il cambio al 65' minuto è apparso un po' prematuro. Rimbomba quasi come una bocciatura. Questo non fa che alimentare i dubbi del ragazzo sulla permanenza in azzurro, ora come mai che i corteggiatori fanno la fila a Castelvolturno. Il prediletto sarebbe il Barca che gli offre un progetto nuovo ed ambizioso. Si tuteli il Napoli a non perderlo a cuor leggero, il brasiliano Neres è talento puro ma deve ancora dimostrare tanto, per essere eletto ad erede del fenomenale Kvara. Al quale un briciolo di fiducia in più da parte di Conte non farebbe certo male. Anzi. Gli trasmetterebbe autostima e fiducia nel futuro. 

Le concorrenti però sono in forma sfavillante- Le più accreditate sono senza dubbio Inter ed Atalanta. Entrambe hanno impressionato rispettivamente con cinque e tre reti concretizzate in trasferta. Il gruppo Inzaghi è stato devastante ed in pochi minuti ha gettato la palla in rete con compulsività e grande carattere. La squadra di Gasperini non ha mai avuto un avvio stagionale tanto sfavillante. A Parma è stata trascinata dai suoi nuovi, ma neppure tanto, fenomeni. Fiorentina e Lazio sono baldanzose ma le collochiamo un gradino più in basso. Il Napoli dovrà guardarsi le spalle perché a differenza dell'annata memorabile di Spalletti le rivali sono in forma ed agguerrite. La rosa dell'Inter è anche più ampia e profonda di quella azzurra, l'Atalanta è maturata con incredibile, ma prevedibile, continuità. Ma il Napoli ha due elementi di vantaggio. Non gioca le logoranti coppe ed ha un uomo in più. Questi è Antonio conte, permetteteci ma nessuno allena come lui. Nessuno è tanto bravo da galvanizzare tanto i suoi uomini. Chapeau.

(Foto fonte Napoli Magazine).

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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