Domenica, 03 Marzo 2024 20:41

Il Napoli seduce la vecchia Signora e l'abbandona. Forse la svolta è arrivata. Attenzione però al tranello Calzona con quel furbo di Adl

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

E' una legge antica e basica del calcio. Uno dei teoremi che accompagnano il gioco più bello del mondo. 

Nel corso di una stagione gli episodi a favore e sfavore non sempre si bilanciano, capita di sì ma spesso il campo è ingrato. A volte sembra che tutto vada bene anche quando non lo si merita, per contro succede che per lunghi mesi non ne va bene una. Da agosto ad oggi, il bistrattato Napoli, di episodi rosei ne ha avuti quasi nessuno. E per la legge dei grandi numeri questa tendenza negativa prima o poi doveva invertirsi. Corni, cornetti e iettature varie è successo di tutto il più bello in una delle partite più attese dell'anno e in un momento forse decisivo per l'annata del Napoli, che può favorire l'agognata svolta. Quel salto di qualità e di passo. C'è stato un Napoli tosto a contrastare la Juventus, valoroso e mai domo e fortunato quanto è bastato per portare a casa i tre punti (2 a 1). 

Difatti i bianconeri per una volta tanto sono stati iellati anche troppo, condannati da una collezione poco invidiabile di palle gol gettate via con strafalcioni di precisione, un palo colossale e un rimpallo a favore di Raspadori sul gol decisivo, allorché Szczesny ha ribattuto un tiro dal dischetto di rara fiacchezza di Osimhe, (che si conferma rigorista non sempre affidabile, ndr) e il rimpallo ha permesso ad un felino Raspadori di ritornare al gol dopo un periodo di digiuno da fame nera, altro che appetito. 

Eddai qualche circostanza okkay ha aiutato per una volta il povero Napoli, che comunque sotto l'egida del promettente carneade Francesco Calzona ha registrato notevoli progressi sul piano del gioco. La soluzione sembra esserci. Fra Sassuolo e Juve sei punti, otto gol realizzati, uno solo subìto. Finalmente una media da Champions, quantomeno da piani alti della classifica. Il Napoli ritrova automatismi e fluidità di gioco. La palla gira veloce e leggera, non è più quel mattone fra i piedi di qualche settimana fa. Calzona ha il grande merito di applicare alla squadra il vincente principio spallettiano. Così han fatto tutti un anno fa e si è vinto lo scudetto. E non si dica che la differenza l'ha fatta tutta Osimhen perché contro la Juve non s'è meritato oltre un laconico 5,5 in pagella, ha racimolato un rigore ma poi l'ha calciato da film degli orrori. Tutta la squadra s'è mossa bene, da migliorare ancora la fase difensiva, alla Juve sono stati concessi troppi spazi per il tiro. E' resuscitato ormai Kvara, autore del gol vittoria con una volè da standing ovation. 

Una partita avvincente per 95'. Lo spettacolo è stato protagonista- Le due squadre si sono studiate molto in avvio, prima uno sprint poi un ritmo più blando. La Juve pressava soffocante. E quando arrivava in area- molto spesso- faceva tremare Meret e gli astanti del Maradona. I bianconeri godono di migliore condizione fisica e corsa ottimale e col passare dei minuti acquisivano coraggio e metri. Vlaovic a tu per tu con Meret è stato frenato solo da un provvidenziale palo di legno. E di cosa altro dovrebbe esser fatto! Solo apparenza, perché poi gli azzurri ribaltavano i ritmi e si dannavano in avanti. Tant'è che Kvara trovava il secondo gol in due partite consecutive, con un saettante colpo al volo Poco dopo ancora Vlaociv si mangiava in pastura un'altra invitante palla gol.

Si andava al riposo con gli azzurri in vantaggio, in un primo tempo ricco di emozioni e capovolgimenti. Spreconi sotto porta anche se bravi nell'arrivare alla conclusione gli ospiti, cinico il Napoli nel centrare una delle poche nitide chance. 

Ripresa: ancora una volta gli azzurri sono stati graziati dalle imprecisione in finalizzazione del gruppo Allegri. Le repliche non trovavano l'ispirazione di Osimhen bene ingabbiato dalla difesa avversaria. Col passsare dei minuti, la Juve accusava il fiatone e scivolava all'indietro. Mai poi quel lampo: Chiesa, il figlio d'arte, ridava fiato e speranza, Non veniva contrastato e libero di tirare centrava l'angolo alla destra di Meret, per l'1 a 1. Ma per una volta gli Dei del calcio hanno strizzato l'occhiolino al Napoli, e Osimhen si guadagnava un netto rigore. Ma il merito si trasformava in demerito quando il nigeriano dal dischetto evaporava con una pallonata goffa e centrale, però Raspadori come un avvoltoio ci si fiondava sopra e l'infilava all'incrocio dei pali. Ancora il Rasp decisivo contro l'odiata Juventus, come nel finale della mitica partita di Torino di un anno fa, quella forse fra le più in per lo scudetto. Fortunatamente la zona Juve, ovvero dal terzo minuto di recupero in poi (vedesi vittorie con Verona e Frosinone, ndr) ha provocato solo una sottile apprensione ed il Napoli vinto una sfida che lo rilancia nela corsa per il quarto o quinto posto.

La Champions forse è tardi ma non troppo- La Roma quinta è a quattro punti. Il Bologna vola ed è alla sesta vittoria di fila, l'Atalanta perde un po' di terreno. Mancano ancora 11 partite per un totale di 33 punti. Gli scontri diretti saranno quasi tutti al Maradona. Non sarà una boccata di tabacco risalire la classifica, ma il nuovo Napoli, resettato dal tecnico calabrese ha tutte le caratteristiche per tentare l'impresa. Se sarà confermato per il calcio del Belpaese anche il quinto posto in Champions allora gliela si può fare, sebbene la Roma di De Rossi sia gagliarda e rivitalizzata, concorrente tosta e i terribili ragazzi di Thago Motta navigano quasi alla velocità della luce e sono in forma choc per gli avversari. Servirà per gli azzurri un filotto di vittorie, il calendario aiuta gi audaci ed il nuovo Napoli lo è grazie anche alla cura Calzona. Alla portata l'allungo Champions. Ed anche nell'ardua trasferta di Barcellona, dopo Sassuolo e Juventus, l'impresa appare meno impossibile. 

Calzona grandi meriti, ma c'è un'idea di De Laurentii che non promette bene- E' inevitabile che dopo gli ultimi 180' di gol e qualità, il presidente non incominci a coccolare la possibilità che possa essere proprio l'attuale cittì della Slovacchia il futuro allenatore del Napoli nel prossimo anno. Affinché la panchina gli venga riconfermata, Calzona dovrà o centrare almeno uno dei due obiettivi: superamento del Barcellona o approdo in Champions, o comunque convincere Aurelio con una ritrovata e smagliante forma dei suoi giovani e con un piazzamento più che decoroso. Un exploit di un tecnico partito dalle retrovie, mastro di gavetta, è sempre una bella parabola del calcio. C'è un però. Però. Se l'allenatore di Vibo Valentia dovesse guidare il Napoli anche per il prossimo anno, lo scaltro ed opportunista Adl potrebbe trarne dei vantaggi per le sue tasche e per i bilanci a discapito magari, chissà, della competitività della rosa. Calzona è innanzitutto un tecnico low cost, da ingaggio modesto, senza poi grandi pretese di mercato. Pur di guidare ancora il Napoli accetterebbe forse anche una squadra non tanto rinforzata se non indebolita, mentre un nome di primo piano, su tutti Antonio Conte, avrebbe pretese esose di ingaggio e soprattuto per una lista della spesa sul mercato dispendiosa ed ambiziosa. Conoscendo zio Aurelio, molto più attento ai bilanci ed ai profitti che al campo, non ci meraviglieremmo se questa opzione Calzona gli fosse gradita, in quanto gli permetterebbe di spender poco e monetizzare tanto, in primis la cessione di Osimhen e magari di qualche altro pezzo pregiato. Che faccia sì bene Calzona, tutti glielo augurano, ma che il suo nome non diventi poi prodromo di ridimensionamento. Di questo c'è da avere più di un sospetto. Senza esser etichettati come visionari o malpensanti. 

(Foto fonte Sportmediaset).

 

 

Letto 667 volte
Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

« Novembre 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  

Disclaimer

Alcune immagini presenti su questo sito sono attinte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio.
Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione indirizzo e-mail, info@ilcuoreazzurro.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
N. B. ilcuoreazzurro.it non è responsabile delle informazioni contenute in eventuali link che si riferiscano a collegamenti esterni.
La collaborazione viene accettata, ad insindacabile giudizio della direzione, a titolo completamente volontario e gratuito.

Mettiti in contatto

Indirizzo: Via G.Porzio, Isola G5 Centro Direzionale – 80143 Napoli

Tel: +39 338 3594920

Email: ainc1972@libero.it

Information

© CUORE AZZURRO All rights reserved P. IVA 08691361219 - Iscrizione al registro ROC n. 30299 - REA n. NA-978435 - Cookie Policy - Privacy Policy
Capo Redattore: Mario Passaretti
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Napoli n. 91 del 05/12/2007
Direttore responsabile: Mario Passaretti
email redazionale: redazione@ilcuoreazzurro.it - - Cell. 3341387831