Caratteristiche tecniche
Regista e, all'occorrenza, esterno di centrocampo, fu perno della mediana del Napoli di Diego Armando Maradona. Prima del passaggio al Napoli, ben 3 sono le stagioni con la squadra della sua provincia: l'Avellino. I tifosi irpini lo soprannominarono "Rambo" vista la capigliatura, lo spirito battagliero e la grinta messa in campo.
Carriera
Cresce nelle giovanili della Mirgia di Mercogliano. Dopo una stagione al Rimini, allenato da Arrigo Sacchi, passa all'Avellino, esordendo in Serie A nel 1983. Nel 1986 viene ceduto al Napoli per 5,8 miliardi di lire. Qui vince due scudetti, rispettivamente nel 1986-87 e nel 1989-90, una Coppa Italia nel 1986-87, una Coppa UEFA nel 1988-89 e una Supercoppa italiana nel 1990. Gioca a fianco di Salvatore Bagni, restando a Napoli fino al 1992.
Passato al Milan per 6,5 miliardi di lire, in rossonero vince altri due scudetti (1992-93 e 1993-94) e una UEFA Champions League (1993-94), collezionando tuttavia solo 9 presenze nel suo biennio a Milano. Nel 1994 si trasferisce quindi in prestito alla Reggiana.
L'ottima stagione personale in Emilia, nonostante la retrocessione dei granata in Serie B, gli vale la chiamata di Giovanni Trapattoni al Cagliari. In rossoblù una serie di problemi fisici non gli permettono però di scendere in campo, sicché nel mercato di riparazione di ottobre i sardi ricedono il calciatore proprio alla Reggiana, club dove chiude la carriera nel 1997.
Nazionale
Esordisce in Nazionale l'11 maggio 1986, a ventidue anni, nell'amichevole Italia-Cina (2-0) giocata allo stadio San Paolo di Napoli. Divenuto subito titolare, viene convocato da Enzo Bearzot per il campionato del mondo 1986 in Messico, in cui l'Italia viene eliminata agli ottavi.
Nella gestione di Azeglio Vicini prende parte al campionato europeo 1988 in Germania Ovest, dove gli Azzurri raggiungono la semifinale, e al campionato del mondo 1990, giocato in casa, chiuso al terzo posto.
È l'unico giocatore dell'Avellino ad aver disputato un Mondiale di calcio con la Nazionale italiana.
Al termine della sua carriera da calciatore, rimane alla Reggiana rivestendo il ruolo di team manager fino al giorno del fallimento della squadra emiliana, nel 2005. Attualmente è proprietario, insieme a un altro socio, di un'enoteca a Vergato.