Però il sindaco ha fatto mille premesse: solo se arriverà un’offerta congrua, solo se sarà realmente necessario, solo dopo aver coinvolto tutti i napoletani tramite un referendum. Insomma, per De Magistris la cessione dello stadio sarebbe realmente un’ultima spiaggia.
È vero che potrebbero esserci altre letture fra le righe delle parole del primo cittadino, magari l’ipotesi di interventi esterni di «collaborazione» alla rinascita e alla gestione, ma per adesso la lettura tra le righe non va considerata, bisogna attenersi ai fatti. E i fatti, onestamente, dicono che il sindaco ha raccontato a malincuore l’ipotesi di cessione del San Paolo.
Ma quanto vale oggi lo stadio di Fuorigrotta? La valutazione che ne ha fatto De Magistris è di cinquanta milioni di euro: non lo venderebbe a un prezzo inferiore. La valutazione che scaturisce dai freddi numeri, invece e decisamente più bassina, quasi la metà: probabilmente più realistica. Il percorso per stabilire un valore più o meno adeguato dell’impianto sportivo più glorioso del Meridione d’Italia parte della documentazione ufficiale di palazzo San Giacomo: alla voce «Stadio San Paolo» nell’elenco dei beni immobiliari del Comune, è allegata una rendita catastale pari a 464mila euro. Si tratta di un dato ufficiale sulla base del quale si stabilisce il peso dei contributi ma è anche una base di partenza corretta per arrivare a ricostruire il «valore catastale» cioè l’ipotetico prezzo da pagare per comperare un immobile. L’impianto è accatastato correttamente nella categoria D6 che comprende le strutture destinate alle attività sportive; quella categoria prevede che la cifra della rendita catastale venga moltiplicata per sessanta al fine di ottenere un valore «coerente» per l’immobile. Ecco che viene fuori una cifra vicina ai 28 milioni (27.888.672,60 per la precisione) che rappresenta il prezzo congruo da attribuire allo stadio.