E' il momento più felice della sua carriera?
"Io cerco di ottimizzare il tempo che passa perchè un giorno verremo giudicati per la professionalità e la serietà mostrate nell'affrontare le cose. So che devo dare valore a tutte le opportunità che mi passano davanti perchè come allenatore non ho tantissimo tempo avendo 64 anni. E io per il Napoli sono disposto a tutto per riuscire a valorizzare gli eventi che avremo davanti".
Crede che questo sia un anno irripetibile?
"E' irripetibile quello che verrà in futuro, quello che ci capita adesso è reale e va utilizzato per migliorarsi sempre. Non bisogna mai fermarsi, si deve scavare sempre più im profondità per attingere il massimo".
Che partita si aspetta contro il Torino?
"Ho grande rispetto per il Torino e per Juric, so che sarà una partita molto difficile. Troveremo una squadra che è asfissiante sia in fase di possesso che difensivo. Sono allenati a mantenere un livello di concentrazione altissimo durante il match.
Spesso ti ricacciano dietro e spostano la gara sul piano della fisicità, sanno pressare in ogni zona del campo e sono disposti a farti sentire sempre il fiato sul collo anche quando hai la gestione del palleggio. Hanno un portiere con un rilancio lunghissimo e sei costretto a fare rientri immediati anche con le punte e ripartire da dietro.
Il Torino ha soluzioni fisiche ma anche tecniche nei suoi attaccanti. Se potessero allungare il campo, lo farebbero perchè amano correre sul lungo spazio. E' una squadra che si diverte a non farti giocare sul pulito, traggono quasi gusto a mettere la gara sotto il profilo agonistico e hanno un allenatore con il quale a volte ho discusso, ma che stimo tantissimo"
Quando pensa al suo futuro cosa immagina?
"Non so, preferisco non fare calcoli o proiezioni lontane. Vivo il presente, bisogna concentrarsi e sfruttare il momento che vivi. Nel calcio ogni giorno le valutazioni possono mutare. Si deve provare sempre a migliorarsi. Se penso all'impegno e la professionalità della mia squadra mi piacerebbe vivere questa realtà in eterno. In fondo quello che conta è quanto hai amato ciò che hai vissuto e quanto sei stato amato"
C'è da aspettarsi qualche cambio?
"Potrebbe succedere che ci sia qualche titolare differente a quello della gara precedente. Ma per noi cambia poco perchè si deve fare bene quello che sappiamo mettere in campo pensando una partita alla volta. Sempre una alla volta, poi si faranno i conti. Eventuali rotazioni potrebbero dipendere dalla condizione del singolo sia fisiche che mentali, ma sinceramente non ho il timore di sbagliare scelte, perchè qualsiasi uomo scelga va benissimo. Ho un gruppo di ragazzi eccezionali e pronti a giocare in ogni momento"
Raspadori recupererà?
"Raspadori non recupera ancora e non andrà neppure in Nazionale. Sta lavorando per riprendere al meglio"
E' soddisfatto dalla crescita di Ndombele?
"Ndombele è un giocatore di valore, ho imparato a conoscerlo bene qui e lo alleno con grande piacere. E' forte fisicamente, ha motore e guizzi di tecnica notevoli. E' un calciatore che mi garba molto"
Potrebbe schierare qualche nuovo titolare anche in vista dei prossimi impegni tra campionato e Champions?
"A me non piace che si parli delle partite future, io voglio stare sulla partita che sta arrivando. Se qualcuno ti dice che sei già mentalmente alla gara successiva, ti mette in difficoltà per l'incontro che stai per giocare. Qualcosa di diverso forse vedremo ma non so ancora dirvi molto. Preferisco parlare e abbracciare prima i miei giocatori come faccio sempre"
Su Kvaratskhelia
"Gioca con la vena sul collo, all'inizio non ce l'aveva".
Sui tifosi
"Per noi è fondamentale ritrovare i nostri tifosi, sono un sostegno importante. La squadra con il proprio pubblico sugli spalti si sente più forte”.