Sabato, 31 Agosto 2024 20:24

Il Napoli vince con cuore ed onore. Ma Osimhen gli resta sul groppone e tutti hanno sbagliato tutto.

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Si era messa in salita la partita della verità. Il Napoli aveva da scalare la montagna.

Ma con carattere e grinta d'altri tempi, il gruppo di Antonio Conte l'ha ripresa all'ultimo ciuffo d'erba. Ci è stato finalmente lo zampino di Lukaku, eccolo l'attaccante che il Napoli sospirava dopo la controversa telenovela di Osimhen. Il gol risolutivo in pieno zona recupero è stato di Anguissa e se lo meritava tutto dopo una stagione molto travagliata ed una cascata di critiche talvolta ingenerose. E' stata una vittoria sofferta, guadagnata nei momenti finali. Al cospetto di un Parma, organizzato e vigoroso al quale è mancato molto poco per fare colpo grosso al Maradona. Complimenti al grande lavoro di Fabio Pecchia. Ma il tocco di Conte è evidente come l'aurora boreale nelle notti nordiche, la squadra lotta con acume, non molla mai, è concentratissima, non si perde nè in un bicchier d'acqua nè in un oceano di difficoltà. Ripetiamo contro un avversario ostico e virile.

Una partita vinta all'ultimo respiro- E' il giorno in cui il Napoli è (quasi) quello che è e che sarà fino a gennaio. Il mercato è ora chiuso nel bene e nel male (disastro Osimhen). In attesa della cornamusa scozzese c'è ancora molto da registrare e diversi concetti da mettere in riga. L'inizio degli azzurri non è stato di quelli memorabili.

Gli azzurri pasticciano ed è il gruppo  Pecchia a centrare un clamoroso palo. Non andiamo bene. Tqnt'è che il Parma arraffa pure un rigore che Bonny realizza. E' già tempo di rimonta. Altro che gloria, le cose si sono messe male.  La reazione del Napoli è flebile, confusa. Mentre il Parma ha abilità e organizzazione di imporre l proprio gioco, accademico e preciso. 

 Si va al riposo con gli ospiti in cattedra ed il Napoli in totale balìa di essi. La ripresa vede un Napoli a tratti floscio e a momenti vivace. Poi il finale è tutto uno scoppiettio, dopo una sequenza emozionante di pali e paletti. Subentra Lukaku e segna un gol da attaccante vero, finalizzatore doc. i è una zuccata di Anguissa a sorprendere il subentrato portiere ospite, tocco decisivo di uno che non segna tanto ma in quest'occasione è stato una grande bellezza. Il tutto si è realizzato in pieno recupero, e c'è voluto pure Meret prima del triplice fischio a metterci le manone. Erano di vitale importante questi tre punti per mettere in corsa un progetto nuovo ed ambizioso che ha bisogno di stare in corsa senza che la squadra perda tropo terreno dalle prime. Con i nuovi innesti potremo vedere nuovi margini ed orizzonti soleggiati.

La nota stonata del caso Osimhen- Doveva esser lui l'uomo mercato eppure il flop è stato inimmaginabile appena pochi mesi fa. Nessuno ha pagato la clausola onerosa ma non pazzesca per uno dei più forti attaccanti al mondo, uno dei pochi goleador di razza in vetrina. Un insuccesso per le ambizioni del Napoli e di De Laurentiis ma il peggio è venuto dopo. Si è escluso il giocatore dalla prima squadra, in attesa di una vendita mai avvenuta. Così Victor rimane sul groppone del Napoli con un ingaggio onerosissimo e fuori squadra. Follia pura. Perché chi era deputato alla sua collocazione sul mercato, il diesse Manna, è stato incapace a trovare acquirenti per quello che, ripetesi, è fra i primi al mondo nel suo ruolo. Impossibile immaginare che il bomber dello scudetto non avesse estimatori disposti a fare sacrifici. Ma il resto è ancora più paradossale. E' vero che Conte puntava su Lukaku, cocco e prima scelta, ma Osi sarebbe stato utile da tenere sulla corda. Non è facile immaginarla, ma se si trovasse la combinazione per una convivenza Lukaku -Osimhen l'attacco sarebbe fra i più fporti di Europa. supportato poi dalla fantasia e dall'estro di Kvara. E' logico affermare che nella gestione dell'ex bomber d'oro ci siano le firme in calce agli errori di tutti. Ha sbagliato Adl ad arruffarsi con cifre ed acquirenti e nel rapporto col calciatore, è mancato l'affondo di Manna che non è riuscito a trovare un acquirente per un prezzo pregiato, lo stesso Conte avrebbe dovuto imporsi per aver a disposizione un giocatore che è una ricchezza tecnica e non certo un ingombrto, anche se fosse entrato nello spogliatoio con un iniziale magone, toccava recuperarlo.

Peccato se ne parla a gennaio. Intanto, fermo ai box Osi vedrà la valutazione colare a picco. 

(Foto fonte Sportmediaset)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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