Sappiamo che in casa Napoli tale ipotesi è inattuabile, per due ragioni. De Laurentiis non è un mangiallenatori e peggio di quanto ha fatto il Monsieur non si poteva, quindi sarebbe un gesto sconcio un ritorno al passato. Però il pareggio 0 a 0 col Monza è stato l'ennesimo tassello negativo aggiunto al catastrofico puzzle azzurro. Un crollo accompagnato da numeri impietosi. Il Napoli ha litigato con il gol. L'attacco sfavillante di pochi mesi fa è svanito. Liofilizzato. Appena due reti in sei partite di campionato e Coppa Italia. Una media da caduta in serie cadetta, lontanissima dalle ambizioni dei campioni d'Italia, che oltre che difendere il titolo dovrebbero almeno disputare una stagione dignitosa.
Contro il Monza è stato un passo falso completo. Con patate. Poteva addirittura finire peggio, se a poco dalla fine Meret non si fosse esaltato nel parare quel calcio di rigore. Gli azzurri hanno costruito qualche palla gol, ma è mancata la finalizzazione. A tu per tu col portiere brianzolo in due occasioni si è fatto cilecca. E ci si mette anche la sensazione di una squadra che ci crede sempre di meno. Che monti la sfiducia. L'attacco del Napoli ad oggi ha ben 16 reti in meno della passata stagione e ben 19 punti mancanti. Le statistiche sono indiscutibili e quelle del Napoli tristi ed impietose. Sono lo scatto di un momento grigio che tende ad peggioramento e non alla svolta. Ad oggi non si vedono segnali di crescita. e l'inizio 2024 si preannuncia critico più che mai, con Osimhen ed Anguissa in partenza per la Coppa D'Africa.
Mazzarri aveva illuso tutti con l'exploit di Bergamo. A seguire però solo aria fritta e brutte figure. I suoi hanno il morale basso. Monta la sfiducia. Garcia aveva lasciato Napoli sotto un boato di fischi e imprecazioni, ma la squadra era arrocccata al quarto posto. Con Mazzarri è scivolata al settimo-ottavo. Un quasi stavamo meglio quando si stava peggio. Non si intravede una luce in casa Napoli. E pensare che un anno fa di questi tempi era lo spettacolo più grande dopo il big bang.
Già le scelte di Mazzarri hanno destato perplessità ancora una volta, dopo il crac contro il Frosinone e la formazione per nove undicesimi composta di seconde linee: fuori di nuovo Simeone, allo stato attuale forse l'attaccante più in forma, per Raspadori. Una bocciatura prematura ed irrazionale. Il Ras non è in gran forma, appena la copia sbiadita del goleador inafferrabile ed imprevedibile dello scorso inverno. L'argentino è costretto a smadonnare nelle retrovie. Le ultime di mercato lo danno voglioso di fare le valigie quanto prima, sta benissimo a Napoli ma ha capito che non c'è spazio ed allora vai sul primo volo.
La sfida con il Monza lascia solo uno strascico di polemiche e cattivi pensieri. Primo tempo soporifero. Il Napoli annaspava in fase offensiva, l'attacco leggero come una piuma, non sarebbe stato il caso di darci maggior peso col Cholito. Per nulla. Il Monza per contro stava sugli scudi, piuttosto timido, le due ultime sconfitte consecutive pesavano sulla testa dei ragazzi di Palladino. Che comunque erano organizzati e impeccabili. Poi gli azzurri si son dati una mossa nel finale di frazione. Solo Anguissa con una gran volè ha rischiato di far gol. A seguire un bel tiro di Kvara, Poca roba, Il piatto è vuoto. Langue.
Ripresa. Occasionissima per Kvara che ingollava un capitone intero solo davanti al portiere. Come se non bastasse, Mario Rui si sostituiva a Meret e provocava un rigore choc per il Monza. Grazie ad Eupalla, il tiro era fiacco come pochi e Meret salvava quel poco che è rimasto a galla. Solo una manciata di minuti per Simeone, un'altra mazzarrata discutibilissima. Il Cholito ha giocato non più di una decina di minuti in tutto il mese di dicembre. Come dargli torto se smania di cambiar aria. Pure Gaetano aveva una palla d'oro ma sprecava ingenuamente, L'attacco del Napoli è sfiatato da molte, troppe gare. Senza Osimhen- che pure nelle ultime due apparizioni ha arrancato- si annuncia un mese di gennaio da brividi. Ci sarebbe pure la Supercoppa, ma il primo ostacolo la Fiorentina, è oggi di tanto più in forma di questo scalcinato Napoli.
Delusione Mazzarri. Sfavillante esordio a Bergamo, dove gli azzurri avevano manifestato qualità e volontà. Poi la squadra s'è bloccata di nuovo. Conti alla mano la media punti è inferiore a quella di Garcia, sebbene il francese abbia beneficiato di un calendario più agevole. Il grande ex non ne sfodera una che fosse una. L'eliminazione in Coppa e la quaterna incassata dal Frosinone sono un boccone indigesto, una pessima scivolata difficile da dimenticare. In campionato le cose non vanno meglio. In sei partite due vittorie, un pareggio e tre kappao. Troppo poco per sognare il quarto posto.
Speranze di mercato. De Laurentiis dovrà inventarsi un paio di colpi a gennaio. Gli tremano le gambe al cospetto di questa collezione di magre dal campo. La stagione rischia di finire a ramingo e il presidente è agitato e inquieto, tormentato forse anche dai mea culpa per il deliro di onnipotenza estivo. Che ha portato a una decisione errata dopo l'altra. Il dramma è che la squadra che ha vinto lo scudetto rischia di essere smembrata di qui all'estate. Kim è andato via a giugno, Elmas ha salutato pochi giorni fa, Politano è tentato dalle Mille e una notte d'Arabia, il rinnovo di Zielinski è questione quasi di stato, l'addio di Osimhen è pressochè scontato con la nuova formula della clausola. Di questo passo, di quelli che furono i supereroi, campioni d'Italia, in un'epica stagione non rimarranno che pochi superstiti. Il 2024 porta con sè una bolla di incertezze come mai negli ultimi anni.
(Foto fonte Sportmediaset)