Una partita dai due volti. Un primo tempo da incubo con un Napoli che davvero sembrava avere toccato il fondo, senza idee , senza nerbo, con giocatori spaesati ed impauriti e fermi sulle gambe.
Il Sassuolo gioca veloce e costruisce subito delle azioni pericolose andando in vantaggio con Traorè , dopo che Mario Rui, qualche minuto prima, aveva salvato sulla linea un colpo di testa di Locatelli.
Il primo tempo prosegue con azioni, più o meno incisive del Sassuolo, e con il nulla assoluto dei partenopei.
Nel secondo tempo la svolta quando oramai anche i tifosi più ottimisti sembravano rassegnati all’ennesima sconfitta e ad intravedere un prossimo futuro pieno di tribolazioni.
Invece gli azzurri cominciavano piano piano a conquistare campo e ad organizzare trame di gioco, nulla di trascendentale ma almeno erano segnali di risveglio. Ed infatti al 67’ Allan, migliore in campo, approfittando di un “velo” di Milik fulminava Pegotto con un tiro all’incrocio.
Da allora solo Napoli che, forse liberatosi da complessi atavici e credendo nei propri mezzi, si poneva l’obiettivo di vincere questa importante partita.
Si accumulavano così episodi che giustificavano una possibile vittoria: rigore evidente su Hjsay non fischiato incredibilmente dall’arbitro, gol annullato a Callejon per millimetrico fuorigioco, traversa dello stesso spagnolo e tiro di Insigne salvato sulla linea da un giocatore emiliano.
Nel frattempo i cambi di Elmas con uno spento Fabian e di Mertens con Milik, aumentavano la pressione e la verve dei campani.
All’ultimo dei 4 minuti di recupero l’episodio svolta: Obiang nel tentativo di anticipare Elmas getta nella propria rete il pallone della vittoria dei partenopei e forse della decisiva svolta.
L’anno quindi si chiude con una vittoria che da speranza per un rose prosieguo di campionato e in attesa della imminente sfida in Champions con i catalani del Barcellona.