e cresce nelle giovanili azzurre con le quali vince, sotto la guida di Mariolino Corso, il Campionato Primavera del 1979-80.

Antonio nasce come difensore di fascia e grazie al suo educatissimo piede sinistro , si rende protagonista di sgroppate sulla fascia mancina , riuscendo ad effettuare cross prelibati per gli attaccanti di turno.

Grazie a queste sua notevoli caratterische fa il suo esordio in prima squadra a soli 17 anno in una partita contro il Torino.

Per il suo gradevole aspetto fisico e per le sue notevoli potenzialità viene soprannominato il nuovo Cabrini e riesce subito a collezionare 17 presenze nel campionato 1984-85 e 20 in quello successivo.

Purtroppo un brutto infortunio gli fa saltare l’intero campionato 1985-86 e gli impedisce di partecipare allo scudetto.

L’anno successivo viene ceduto in prestito all’Ascoli e con la compagine marchigiana riesce a segnare il suo primo gol in serie A contro il Torino.

Rientrato a Napoli, conquista un secondo posto ma sopratutto partecipa alla festa per la vittoria in Coppa Uefa.

L’anno successivo viene ceduto al Lecce nell’operazione che siglia il trasferimento di marco Baroni presso la corte azzurra.

Con i pugliesi partecipa a due campionati, uno in serie A e l’atro in B , collezionando solamente 14 presenze a causa di un ulteriore infortunio.

Nel 1992 gioca in serie B con la maglia del Piacenza e riesce a conquistare la promozione in serie A. Con la maglietta della squadra piacentina partecipa anche al campionato successivo.

Nel 1994 scende in serie C1 giocando con la maglietta della squadra irpina

Chiude la sua carriera sempre in C1 con la squadra del Nola.

Come per altri giocatori azzurri va rimarcato come Antonio Carannante non sia riuscito ad ottenere le soddisfazioni che avrebbe meritato per le sue notevoli potenzialità. Nulla mancava a questo giocatore per meritarsi una più fulgida carriera: ma purtroppo è stato bloccato da alcuni problemi fisici nel momento della sua possibile esplosione tecnico tattica.

Carriera nel Napoli