perché noi siamo meno sprovveduti e difendiamo meglio rispetto ai tedeschi. Non sottovalutiamo nulla: è vero che veniamo da nove vittorie consecutive senza subire gol, ma gli avversari non erano alla nostra altezza. Gruppo o individualità? Sicuramente gruppo, non abbiamo gente come Mbappè che, a mio avviso, vincerà 4 o 5 Pallone d’Oro consecutivi. Noi, però, abbiamo Insigne che è in grado di spostare gli equilibri: ha trovato continuità psicologica ed è maturo. Calciomercato Napoli? Non è bello vedere questo immobilismo da parte della società, ma ci sono due fattori: il primo è l’Europeo ed il secondo è la necessità di vendere un elemento per poter fare mercato. Spalletti, conoscendolo, avrà già chiesto i calciatori che ritiene più congeniali. Bisognerà acquistare un terzino sinistro, perché da quando si è fatto male Ghoulam la prima volta, la società non ha mai trovato un vero sostituto su quella fascia. Si parla molto di Emerson Palmieri, sicuramente sarebbe l’uomo ideale. Se dovessi sacrificare un uomo sul mercato, lascerei andar via Lozano, perché Fabian e Koulibaly sono difficili da sostituire, mentre Politano ha dimostrato di essere all’altezza del messicano”.
PERILLO
Rai, Antonello Perillo a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Barella ha rifiutato la corte serrata di Adl. Il gol del Verona se lo porta Gattuso sulla coscienza. Do per scontato che Insigne resti”
“L’Italia, contro la Turchia, mi è piaciuta molto. Ero ottimista prima che iniziasse l’Europeo, ed ora lo sono ancora di più. Vero che i turchi non erano alla nostra altezza, ma anche la Spagna ha affrontato la Svezia, nettamente inferiore, e non è riuscita a batterla - queste le parole di Antonello Perillo, caporedattore TGR Campania e curatore della rubrica Mezzogiorno Italia su Rai3, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Mancini ha creato un gruppo pari a quello di una squadra di club dal punto di vista dell’affiatamento. Poi, il ‘porta puttena’ di Lino Banfi mi ricorda la canzone dei White Stripes che i ragazzi cantavano nel 2006. Un mantra positivo. Se guardiamo ai nomi, è ovvio che i transalpini sono superiori, hanno un Mbappè per cui io impazzisco, ma in questi 30 giorni può succedere di tutto. Il nostro commissario tecnico è stato bravissimo a creare un bel gruppo, al punto che ci dimentichiamo i nostri campioni: Insigne, Jorginho, Locatelli – che vorrei al Napoli –, Donnarumma e Barella. Proprio il centrocampista dell’Inter era stato fortemente voluto da De Laurentiis, ma il ragazzo ha scelto i nerazzurri. Nel 1982 nessuno avrebbe scommesso su di noi, e alla fine abbiamo alzato la Coppa del Mondo. Napoli? La rosa è già di altissimo livello, nel girone di ritorno ha dimostrato tutta la sua forza. Manca un terzino sinistro da quando si è infortunato Ghoulam e non capisco perché non si intervenga subito in quel ruolo. Bisogna andare ad acquistare uno fra i migliori sul mercato. È il segreto di Pulcinella, chi ci vuole mettere in difficoltà ci attacca su quella fascia. Contro il Verona, però, hanno sbagliato tutti: dalla pressione inesistente di Osimhen al mancato slittamento dei difensori, fino all’erroraccio di Hysaj che, tra l’altro, è adattato a sinistra e non è di certo Paolo Maldini. Rispetto per Gattuso, ma quel gol se lo porta sulla coscienza proprio il calabrese. Bisognerà intervenire a centrocampo anche se dovesse restare Fabian e, ovviamente, do per scontato il rinnovo del contratto di Insigne, perché non possiamo fare a meno di lui”.
ROSSI
Delio Rossi a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Mancini deve vincere, è l’obbligo di ogni allenatore. Insigne via dal Napoli solo se arrivasse Mbappè”
“Mancini ha ereditato una squadra in lutto, che non si era qualificata per il Mondiale. È stato molto bravo ed ora sta raccogliendo i risultati - queste le parole di Delio Rossi, ex allenatore, fra le tante, di Lazio e Salernitana, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Bisogna, però, completare l’opera: per noi allenatori non c’è pietà se non si vince. Qualora Roberto non dovesse vincere nulla, la critica si dimenticherebbe di tutto il buono fatto da lui. Insigne? Mi auguro che possa essere il suo Europeo, sia per la Nazionale che per il Napoli. Ha grande qualità ma dimostra anche di essere bravo a seguire lo spartito dettato da Mancini. L’Italia ha un gioco ben codificato. Rinnovo Lorenzo col Napoli? Lo lascerei andare via solo se mi portassero un calciatore superiore, tipo Mbappè, altrimenti non rinuncerei mai a lui. Querelle Rivera-Burioni? Ognuno deve essere libero di scegliere, basta che le proprie scelte non ledano la libertà altrui”.