Dobbiamo sperare che Chiesa sia al meglio, sulla sua fascia è determinante. Inghilterra-Danimarca? Gli inglesi sono favoriti, è dura batterli in casa loro. Sono sulla cresta dell’onda, pochi infortuni e questo li favorisce. Eventuale finale Inghilterra-Italia? Una grande partita, che segnerà i punti della storia calcistica mondiale. Questa sfida darebbe un prestigio enorme all’Europeo. Noi siamo partiti bene, continuato meglio e dalla nostra abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna, e, a questo punto, possiamo far paura a chiunque, siamo un problema per gli inglesi. Mancini? Intanto è sicuramente un uomo fortunato. Ha puntato sui giovani, ed ha avuto ragione. Insigne? Lorenzo si è consacrato definitivamente, è stato determinante per la Nazionale insieme a Jorginho. Peccato che non siano stati presi in considerazione nella precedente gestione. Donnarumma? Per dei nostri scherni lo perderemo, andrà nella squadra più titolata in Francia. Non è una sorpresa il suo Europeo. Meret? È un gran portiere, tutti quelli della scuola Udinese sono forti. Valutazione di Chiesa di 76 milioni di euro? La situazione economica dei club italiani in questo momento non permette di fare nessun investimento di questa portata. Il Covid è come la livella di Totò, solo gli sceicchi possono permettersi questo tipo di acquisti. Mi auguro che si arrivi ad un ridimensionamento etico-morale perché non è corretto che ci siano persone che guadagnino tutti questi milioni”.
FOSCHI
Insigne, Foschi a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Le società non possono più fare spese folli, l’ha dimostrato anche il Milan con Donnarumma. Jorginho il più forte”
“L’Italia, ieri sera, ha dato un segnale importante. Non abbiamo disputato un buon primo tempo, ma siamo passati facendo tutto bene nel secondo, con dei recuperi importanti, grazie alla nostra freddezza nei rigori, al miglior portiere in circolazione e ad un Jorginho che fa parte di un’altra categoria - queste le parole di Rino Foschi, ex direttore sportivo, fra le tante, del Palermo, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Donnarumma? Sta disputando un torneo importante, non è che il giocatore sia senza squadra, ma in questo momento le chiacchiere non devono disturbare. Di lui si parla tanto perché è il più forte, ma ci sono delle regole. Il Milan, giustamente, non si è sentito di dargli più di quanto aveva offerto per evitare complicazioni finanziarie, e dall’altra parte c’è un procuratore che dirige le note. Un tifoso è amareggiato, ma non esiste più l’attaccamento alla maglia. Il ragazzo è giovane, è bravo, giusto che abbia la possibilità di guadagnare di più, il calcio è questo, non è che il Milan l’ha cresciuto e allora tutto è dovuto ai rossoneri. Insigne? Vale lo stesso discorso del portiere. Il calcio è in deficit, non si possono fare spese folli. Se un giocatore ha la possibilità di guadagnare una cifra importante, è giusto che ci pensi. Nel 2006 avevo cinque campioni del mondo al Palermo. Prima di partire per la competizione già mi chiedevano l’aumento. Toni guadagnava 900mila euro, quando arriva una Fiorentina che gli offre 2.5 milioni di euro all’anno, non puoi farci niente. Questa è la legge del mercato. Non è il calcio romantico di 20-25 anni fa, è solo business. Esistono società, come Juventus, Milan e Inter, che sono sommerse da passività e continuano ad andare avanti, poi c’è chi è bravo ad ottenere risultati e non andare con i conti in rosso come l’Atalanta. Anche il Napoli ha lavorato bene, ADL ha costruito un’ottima squadra e non è affogato da debiti. Un nome dell’Italia che mi ha impressionato più di tutti? Vi racconto un retroscena su Dybala. Prima di andare alla Juventus, avevo venduto l’argentino al Napoli per Jorginho più 20 milioni di euro, ma Zamparini bloccò la cessione perché tutti, tranne il sottoscritto, gli parlavano male dell’italo-brasiliano. Lo reputavo già allora il più forte centrocampista in Italia. La nostra Nazionale non aveva un calciatore così in quel ruolo da tempo. Il rigore finale l’ha calciato come se giocasse fra amici. È stata la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria”.
ESPOSITO
Insigne, Max Esposito a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Indispensabile per la Nazionale, ma anche per il Napoli. Credo che Adl farà un sacrificio per lui”
“Insigne sta disputando un Europeo importante, positivo - queste le parole di Massimiliano Esposito, ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Mancini ha preferito lui come falso nove che Belotti, e questo fa capire come la sua qualità sia indispensabile per la Nazionale ma anche per il Napoli. Giocatori così sono sempre più rari, siamo fortunati ad averlo all’ombra del Vesuvio. Ha imparato a gestire la pressione, è maturato, da qui in avanti può solo fare meglio. Credo e spero che ADL faccia il sacrificio economico e gli rinnovi il contratto, anche perché non credo che Spalletti voglia fare a meno di Insigne. Luciano ha voglia di rivalsa, non lo lascerà andare via. Per essere ambiziosi devi tenere i pezzi pregiati, come Lorenzo e Koulibaly. Il Napoli deve ripartire da Insigne, al termine dell’Europeo si incontreranno sicuramente. Da parte del giocatore credo ci sia tutta la voglia di restare e continuare con la maglia partenopea. Ora sono gli altri a temere l’Italia? Assolutamente sì. In tempi non sospetti dissi che, vedendo il percorso della Nazionale e l’approccio iniziale a questo Europeo, era la potenziale vincitrice di questo torneo. Dopo aver superato ostacoli come Belgio e Spagna, ne sono ancora più convinto. Vedremo chi, fra Inghilterra e Danimarca, affronterà l’Italia, ma è normale che ora ci temano. Gli azzurri devono rispettare chiunque sia l’avversario e affrontare al meglio la gara. In questo Mancini è bravissimo, ieri sera ha trasmesso serenità ai ragazzi prima dei rigori e ha fatto la differenza. Inghilterra-Danimarca? Io dico attenzione ai danesi”.