MIMMO CASO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mimmo Caso, ex calciatore, fra le tante, di Lazio, Napoli ed Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Mercato Napoli? Credo sia ottimo, a parte Natan che è un punto interrogativo. Lindstrom e Cajuste stanno benissimo in questa rosa: il danese è un ottimo calciatore e lo dice uno come De Zerbi. Fa la differenza da tutti i punti di vista e quindi si tratta di un altro asso nella manica. Avendo visto queste prime due gare, solo qualche infortunio o incidente di percorso può minare questa situazione. Kim era straordinario, ma va accettata la scelta che è stata fatta ora. Il Napoli ha fatto una programmazione pazzesca, culminata con lo Scudetto e con un gioco incredibile a livello europeo. Dev’essere un motivo d’orgoglio: quest’anno hanno iniziato benissimo e bisogna pensare al campo, sarà molto difficile affrontare la Lazio nonostante il loro momento. Garcia? Gli allenatori hanno tutti idee diverse, non scordiamoci che il francese a Roma aveva fatto benissimo e che è una persona molto intelligente. Ha toccato poco la rosa e ha scelto i calciatori giusti per essere imprevedibile trovando delle varianti tattiche importanti. Un allenatore come lui deve trovare delle novità e non è semplice farlo dopo ciò che è successo l’anno scorso: il Napoli ha dato lezioni a tutti in Champions, basti pensare ai 6 gol di Amsterdam. È stato merito della società e di Spalletti, a parte tutte le scelte che ora sono state fatte da entrambi i lati. Garcia propone delle idee senza scardinare quelle precedenti, vedremo già domani contro la Lazio e in Champions. Napoli-Lazio? Le chiacchiere lasciano il tempo che trovano, il campo potrebbe sempre smentirci. Detto questo la Lazio al momento non ha trovato la quadra a centrocampo, la causa è la perdita di Milinkovic che negli anni ha fatto cose straordinarie alla Lazio. Il Napoli sulla carta se aggredisce la partita è favorito e può avere la meglio, però la gara va giocata nonostante le certezze sulla carta. Sarri invece ha un mosaico di incertezze e si è visto in entrambe le gare giocate. Discorso simile per la Roma nonostante Lukaku e il suo entusiasmo. Conta però la squadra e in questo momento il Milan è avanti. Su Inter-Fiorentina dico che la partita può essere interessante, l’Inter ha perso uomini di spessore nello spogliatoio come Brozovic e Lukaku ma è una squadra forte. Vedo Milan e Napoli e Inter davanti a tutte e subito dietro le altre, che sono ancora alla ricerca di identità”.
ALESSANDRO CALORI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Calori, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Udinese e Brescia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Il campionato di quest’anno è molto equilibrato, con Milan e Napoli che hanno più struttura e possibilità di arrivare in fondo. Garcia? Bisogna sempre rivedere una squadra pure se già vincente, ogni allenatore ha la sua idea. Il francese ha trovato un equilibrio in breve tempo, ma in generale il Napoli ha mostrato che si può vincere uno Scudetto anche rivoluzionando. Questa cosa negli anni scorsi non esisteva, per vincere bisognava costruire nel tempo. Garcia è un ottimo allenatore con buoni princìpi di gioco. Oggi non si parla più di moduli ma di idee di gioco, Garcia sta trovando varianti interessanti nonostante l’ossatura il Napoli ce l’abbia eccome. Poi quando fai tante competizioni ci vuole qualità, servono alternative che non facciano rimpiangere i titolari. In questo calcio si gioca così tanto che bisogna avere una rosa importante e completa. Mercato? Hanno fatto acquisti mirati: l’unica cosa che mette in pericolo il Napoli è la sazietà della vittoria, ma basta vedere Osimhen per capire quanta fame ci sia ancora nel gruppo. Natan? Se Garcia non l’ha messo subito è perché ha avuto bisogno di tempo e ne ha ancora. Questo ragazzo ha abilità importanti, ma se il mister ha deciso così un motivo ci sarà”.
CLAUDIO ANELLUCCI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, ex procuratore di Edinson Cavani. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Mercato Serie A? Sono un po’ controtendenza. Penso che negli ultimi anni il livello delle squadre top sia scemato e questo lo paghiamo con la Nazionale e a livello di calcio femminile, di Under 21 e altro. Abbiamo visto debacle importanti. Poi ci sono eccezioni come Napoli e Inter, ma resto comunque pessimista vedendo ciò che perdura all’estero. Il calcio italiano non è considerato come prima, siamo il sesto campionato per numeri, declassati addirittura rispetto a un campionato come quello turco. Se pensiamo che il Milan deve vendere il suo miglior giovane per prendere dei giocatori funzionali allora capiamo come arranca il nostro calcio. Sicuramente hanno fatto il mercato migliore, non vedo però grossi miglioramenti nelle altre. Non li vedo nell’Inter, che per me si è indebolita. Il Napoli ha preso dei ragazzi potenzialmente forti ma attualmente punti interrogativi. La Juve ha subito tanti danni a livello nervoso e non ha fatto mercato perché è stata tra virgolette incastrata in diverse situazioni. La Fiorentina è quella che mi intriga di più, ma siamo sempre sul livello di quinto o sesto posto. A 360 gradi vedo un calcio italiano che ogni anno decresce e qualcosa bisogna fare dalle radici. Lo abbiamo visto con la questione Mancini: chi comanda il nostro calcio non sa cosa vuol dire fare calcio. Direttori sportivi? Credo che ci sia stato un depauperamento pazzesco, io ho conosciuto direttori veri che conoscevano realmente i giocatori e li andavano a visionare in prima persona. Oggi ci sono piattaforme che sono nate per semplificare questo lavoro, ma che in realtà lo impoveriscono perché si è perso il contatto con il campo in questo senso. In generale si può dire che si sta stravolgendo la gioia infantile di giocare, proprio a partire dai bambini e dalla loro leggerezza. Un esempio è Ronaldinho che giocava sempre col sorriso: una sera mi ha detto proprio questo. Quando non avrò più questo sorriso smetterò di giocare. Questa cosa qui è simbolo di cosa invece succede oggi: vediamo tanti filosofi di strategie e altro, tutti robotizzati ma con pochi valori veri che il calcio ha trasmesso nelle generazioni. Perdiamo ragazzini e appassionati continuamente, mentre prima si giocava in ogni angolo della strada. Ad oggi, ciò esiste solo in Sudamerica. Meluso? Fa parte di questo discorso: è una scelta intelligente. È una brava persona e fa parte di quel calcio antico, questo mondo va rimpolpato di dignità e brave persone. Si è perso anche quel gusto di conversare su un calciatore, di conoscere l’uomo prima del calciatore quando ne si osserva uno. È diventato un mestiere più freddo”.