Venerdì, 08 Settembre 2023 13:22

Oggi a 1FootballClub su 1 Station Radio abbiamo intervistato: Fabio Viviani; Paolo Tramezzani; Sergio Volpi

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Oggi a 1FootballClub su 1 Station Radio abbiamo intervistato: 

Fabio Viviani;

Paolo Tramezzani;

Sergio Volpi.

FABIO VIVIANI 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Viviani, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Milan e Vicenza. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Cosa si aspetta dal nuovo corso azzurro targato Luciano Spalletti?

“Un entusiasmo diverso. Venire da una doppia mancata qualificazione non aveva portato molta gioia... L’arrivo di un nuovo tecnico provocherà una reazione positiva. La Nazionale ha necessità di vincere, e potrà affidarsi alle nuove idee del mister ed al suo entusiasmo”

Crede che l’Arabia Saudita possa essere davvero il futuro del calcio?

“Ci sono delle differenze importanti con la Cina. In primis è molto più vicina all’Europa, e quindi è più facile vendere il prodotto. Gli stadi, rispetto alla Cina, sono sempre pieni. È un aspetto fondamentale per le scelte del giocatore. Nel mondo arabo c’è più passione per il calcio. Infine, è la disponibilità economica il fattore più importante. Una nazione che ha deciso di entrare con decisione nel calcio, usandolo come veicolo per favorire l’espansione del Paese. Sarà un partner mondiale di cui tutti dovranno tener conto. Non escludo che possa persistere un problema per il mercato europeo”

Si aspettava un rifiuto, da parte di Zielinski, proprio dell’offerta araba?

“Piotr non è, e non sarà, mai un calciatore che vuol fare apparire. Questo, a mio parere, è un valore aggiunto. Al giorno d’oggi, in cui conta molto l’esteriorità e l’apparenza, è una peculiarità importante. Il polacco ha dimostrato appartenenza e, nonostante le critiche ricevute negli anni, ha saputo dimostrare concentrazione soltanto sul campo”

Zielinski rischierebbe di trovare poco spazio in un modulo, il 4-2-3-1, che Garcia potrebbe prediligere nell’immediato futuro?

“Non possiamo saperlo, anche in un 4-2-3-1 potrebbe trovare spazio. Cambiare modulo, anche a gara in corso, è una qualità che una squadra moderna deve poter vantare. Naturalmente, in una variazione tattica va bilanciato quali calciatori possano rendere al meglio e quali, invece, possono perdere incisività”

Garcia ha affermato, in conferenza, che il pallone dovrà passare non solo da Lobotka, ma anche dalle ali, dai terzini e dagli altri azzurri.

“Avere la possibilità, all’interno di una partita, di preparare scenari diversi è fondamentale. Avere più opzioni da adeguare all’avversario è importantissimo per le squadre moderne. A tal motivo, il Napoli deve poter continuare a condurre gioco indipendentemente dal coinvolgimento dello slovacco”

Imprevedibilità che rischia di essere arma a doppio taglio?

“Ci vorrà tempo per trovare i giusti equilibri dopo il cambio in panchina di questa estate. CI saranno momenti della gara in cui gli azzurri tenderanno a seguire i meccanismi del passato, ed altri in cui si adeguano ai dettami del tecnico francese. Sarà una stagione diversa, forse più complicata. Ma il Napoli deve sempre puntare alle prime posizioni”

 

 

PAOLO TRAMEZZANI 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Paolo Tramezzani, allenatore. Di seguito, un estratto dell’intervista.

L’Arabia rischia di essere un pericolo concreto per il calcio europeo?

“Ho fatto un’esperienza in Arabia due anni fa. Un’avventura che mi ha arricchito, sia dal punto di vista umano che professionale. Sono convinto che quello saudita è un fenomeno destinato a continuare nel tempo. Un progetto che può contare su ampia disponibilità economica, e che intende promuovere, tramite lo sport, il Paese arabo all’estero. Le squadre europee, che fronteggiano tale disponibilità finanziaria dei club sauditi, devono saper reinvestire le nuove risorse. È una possibilità anche per il calcio europeo. Puntare sui giovani potrebbe consentire al calcio europeo – soprattutto italiano - di valorizzare i propri talenti”

Come cambia la fase difensiva del Napoli senza Kim Min-jae?

“Ritengo che il problema non sia di reparto quanto individuale. Kim consentiva di accettare l’uno contro uno ed anzi, spesso, lo cercava. È una caratteristica che oggi il Napoli ha perso. Come ha detto Garcia, si dovrà difendere in undici, ed è un atteggiamento che ti consente di ovviare ad una perdita importante come quella del calciatore coreano. SI è parlato, in tal senso, molto del secondo tempo contro la Lazio. Credo si tratti di un naturale rodaggio, atletico e tattico, di inizio stagione.

L’errore potrebbe essere quello di aspettarsi una riproposizione fedele del gioco di Spalletti da parte di Rudi Garcia? 

“È sacrosanto, direi. Il voler per forza copiare, replicare in tutti i modi, quel che stato fatto, sarebbe difficile e rischierebbe di snaturare il tecnico stesso. Tenendo sempre ben presente quanto fatto dal Napoli lo scorso anno, ed il modo con cui ha trionfato, bisogna assumere consapevolezza che sarà impossibile rivedere quel Napoli. Un dominio così netto non lo ricordo nemmeno con la Juve di Conte ed Allegri. È un dominio che non vedevo dai tempi del Milan di Sacchi. Ricordo ancora le sfide contro l’Ajax – ad Amsterdam – e di Liverpool. Non avevo mai visto i Reds tanto in difficoltà tra le mura amiche... Non credo, pertanto, sia giusto fare determinati paragoni. Il Napoli, da oggi, riparte da zero. Dovrà essere bravo Garcia a motivare la squadra, ed a non farla peccare di presunzione dopo i fasti della scorsa stagione”

Crede che il gioco di Garcia possa incidere in Europa?

“La Champions è particolare… L’anno scorso abbiamo visto il City dominare, ma fare fatica ad Istanbul contro l’Inter. La Champions è un mondo a parte, ed è necessario giocare con qualità e cercare di sbagliare il meno possibile. Sono convinto, però, che gli azzurri possano fare bene tanto in Italia quanto in Europa”

 

 

SERGIO VOLPI

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Volpi, allenatore ed ex calciatore della Sampdoria. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Cosa si aspetta dalla sfida contro la Macedonia del Nord?

“Mi aspetto una partita difficile, anche se credo che tuti vogliano far bene in questo nuovo ciclo. I ragazzi saranno motivati dinnanzi al nuovo tecnico”

Quali sono le prospettive future della Nazionale?

“Ci sono giovani interessanti che, con i calciatori di maggiore esperienza, devono puntare a centrare la qualificazione ai prossimi Mondiali. L’Italia viene da due delusioni, in tal senso, abbastanza importanti. Spalletti può contare, però, su giocatori di qualità che possono riportare la Nazionale dove merita”

Lobotka sembra non essere più il centro del gioco degli azzurri. Può essere un modo per responsabilizzare gli altri azzurri e trovare nuove fonti di gioco?

“Siamo soltanto all’inizio del campionato, dare giudizi è sempre difficile. Lo scorso anno Lobotka ha fatto benissimo, e tutti si aspettano che possa ripetersi. Tutte le squadre, però, analizzano gli avversari, ed anche le dinamiche di gioco degli azzurri. Bisognerà dunque attendere le prossime giornate per potersi esprimere sulle fonti di gioco della squadra, in un periodo anche di naturale rodaggio con i nuovi dettami del tecnico francese”

Cosa si aspetta da Raspadori in questa stagione?

“Sinceramente mi aspetto una conferma ad altissimo livello, come è stato per Tonali nel secondo anno rossonero. Anche Jack potrebbe aver accusato il passaggio dal Sassuolo al Napoli. Questa seconda stagione, però, potrebbe essere fondamentale per esprimere le sue importanti qualità”

Qual è il centrocampo migliore della Serie A?

“Mi intriga molto, soprattutto nel futuro, il centrocampo del Milan. Mi sembra completo, tecnico ed utile al salto di qualità della squadra. Stiamo dimenticando, inoltre, che il Milan può contare anche su un calciatore come Bennacer”

Il Milan è, dunque, favorito per lo Scudetto?

“La favorita per lo Scudetto, per me, è l’Inter. Senza dimenticare il Napoli e lo stesso Milan. Bisognerà fare attenzione, inoltre, alla Juventus. I bianconeri, senza l’impegno infrasettimanale, possono dar fastidio. Sicuramente non ci sarà un campionato divorato già nelle prime giornate di ritorno, come seppe fare il Napoli la passata stagione”

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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