Pensieri sulla stagione in corso della Roma? "Le squadre per vincere lo scudetto sono sempre le stesse. Il club ha effettuato un'ottima campagna acquisti, ma non credo abbia l'esperienza necessaria per trionfare. Inter, Milan e Juve sono abituate alla pressione del campionato italiano". Bilancio sull'esperienza di Mourinho? "Ci sono delle differenze tra le diverse competizioni europee. I tornei del passato erano molto più interessanti. I giallorossi hanno vinto la Conference, ma per fare una valutazione tecnica adeguata bisogna seguire il percorso dei capitolini in Europa League e poi eventualmente in Champions. Inoltre il portoghese applica un gioco difensivo, io preferisco un calcio propositivo". C'è una ricetta per affrontare i top club europei? Bisogna utilizzare un gioco offensivo? "Il Napoli è stata una sorpresa con il Liverpool. Attualmente le squadre europee giocano partite ad alta intensità. Questo fattore, unito alla velocità del gioco, è determinante in campionati come la Premier, assente, invece, in Serie A. Anche gli allenatori del campionato inglesi sono differenti perchè internazionali. In Italia persiste ancora il calcio basato sul catenaccio. Non comprendo, inoltre, perchè i club italiani non puntano su giovani talenti, ma intervengono sul mercato per ingaggiare calciatori d'esperienza. Bisogna sottolineare che la Nazionale italiana non parteciperà ai prossimi Mondiali...". Differenze del calcio del passato con il calcio attuale? "Ad oggi il calcio è più rapido, ma in passato c'era tanta tecnica e qualità. Il Napoli vinse la Coppa UEFA con Maradona, un grande calciatore, erano altri tempi. Ma è peggiorato il calcio odierno rispetto agli anni passati". C'è qualche calciatore che ha rubato l'occhio in Serie A? "Ho sempre apprezzato Zaniolo dal punto di vista calcistico, ma ha subito dei cali in questi anni per i diversi infortuni rimediata. La scuola italiana è sempre stata attrezzata, ma la Lega svolge un ruolo di secondo piano rispetto ad altri campionati. Bisogna sottolineare anche le differenze tra la Serie A e i campionati minitori in Italia. A parte la Juve, gli stadi italiani poi sono una vergogna". Quanto è sbagliato criticare le scelte degli allenatori? "I presidenti possono esprimere il proprio parere circa le scelte dei tecnici, ma non è una condotta che condivido".
BENOIT CAUET
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Benoit Cauet, ex calciatore tra le tante, di Psg ed Inter. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
In Italia c'è una mentalità poco evoluta dal punto di vista del gioco? "C'è stata una trasformazione, causata anche da un cambio generazionale. Ci sono calciatori con una mentalità differente. In Serie A, tuttavia, si gioca molto di più rispetto al passato. Persiste un gioco difensivo a causa di una tattica "italiana", ma non vuole dire che è rimasto il medesimo nel corso degli anni". Commento sulle dichiarazioni di Allegri? La Juve dovrebbe fare di più? "Sì, la Juve dovrebbe fare di più, ma sta ponendo le fondamenta per il futuro. È in atto un procedimento di ricostruzione, bisogna rifondare la squadra. I bianconeri sono cambiati tanto nel corso degli ultimi anni. Credo che la Juve di Allegri sia l'immagine di ciò che sta edificando, possiede, inoltre, giocatori di livello. La squadra comincia a notare dei progressi dal punto di vista della volontà e della determinazione. Max è un ottimo tecnico, adatto a questo club, ha bisogno di tempo per fare bene, ha tante armi a disposizione". Giudizio sul Napoli, una squadra in ricostruzione? "La squadra ha riscontrato delle difficoltà nel trovare una quadra. Ma la società ha basi solide, Spalletti e De Laurentiis hanno dato un segnale importante anche all'estero. La scorsa stagione degli azzurri è stata fantastica, ma anche quest'anno potrà rioetersi. Ha ingaggiato calciatori di spessore, Luciano deve procedere in questo modo. Giudizio sulla stagione del Psg, dopo un mercato oculato? "Il Psg è una società forte economicamente, ha costruito una rosa vincente. È da poco arrivato Galtier, e il ds Campos ha preso in mano le redini della squadra. Ci sono ancora tante partite da giocare per fare un bilancio ed una valutazione. Il tecnico ha meritato di sedere sulla panchina dei parigini, a Lilla ha disputato una grande stagione. Non ha tanta esperienza in Champions, ma sono fiducioso nel suo operato". C'è qualcuno che ha rubato l'occhio in Serie A? "Ci sono alcuni ragazzi interessanti, come anche in Serie B. Penso a Esposito della Spal, convocato anche in Nazionale. Questo talento merita di giocare in Serie A".
NICOLA MORA
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Pensieri su Napoli-Liverpool e sul Gruppo A? "Battere la candidata numero uno del girone è fondamentale. Ma si accede agli ottavi vincendo soprattutto le altre squadre. Bisogna essere ottimisti circa la gara con i Rangers". Il Napoli ha impressionato in questi avvio di stagione... "Straordinaria la fluidità del gioco, l'ingresso dei nuovi è stato repentino. Gli ultimi arrivati si sono integrati benissimo all'interno del sistema di gioco di Spalletti. È stato effettuato un ottimo lavoro anche da parte della società. La squadra è migliorata dal punto di vista qualitativo, non è un caso che abbia cominciato la stagione in modo così roboante". Ndombele sostituto di Fabian: il francese sarà adatto a sostituire lo spangolo? "Kim e Kvara hanno smentito tutti i commenti ricevuti quando sono arrivati. Lobotka è insostituibile. È una squadra che dal centrocampo in avanti può essere modificata in diversi modi. Tuttavia, non credo che il Napoli possa prescindere da un centrocampo a tre". Giudizio su Mario Rui? "È un calciatore che ha vinto la diffidenza dei tifosi, resta il titolare della squadra. Spalletti può fare affidamento sulle qualità del calciatore, in particolare sul suo dinamismo. Servirà tempo ad Olivera per insidiare il portoghese". Il presidente De Laurentiis è invadente nei confronti di Spalletti? "Il patron ha le credenziali per tenere conto delle decisioni del'allenatore. C'è tanto attaccamento alla squadra, è naturale consigliare il tecnico. Nelle scelte, tuttavia, Spalletti dovrà tollerare appunti di crescita e considerare le alternative in panchina". L'allenatore deve dimostrare di essere in grado di gestire una rosa completa? "È chiamato ad un'annata importante. Luciano ha a disposizione una rosa di qualità. L'anno scorso il Napoli ha Lottato per lo scudetto, ma poi ha sprecato alcune occasioni anche per un calo del tecnico. Questa stagione è cominciata nel migliore dei modi, l'allenatore dovrà riptersi". Calo della Juve dal punto di vista del gioco? "Inserire dei calciatori di spessore non è facile, ma sono in netta difficoltà per quello che devono proporre. Non basta avere undici campioni in campo per vincere, è necessario avere la medesima idea di gioco. Anche l'Inter sta riscontrando delle difficoltà di natura mentale. Il Napoli attualmente ha tutte le qualità per trionfare, ha le chances per arrivare fino in fondo". Il Bari può ripercorrere lo stesso percorso del Napoli? "È una piazza straordinaria, merita di salire in Serie A. Non è paragonabile al club azzurro dal punto di vista storico, ma sono sicuro che lotterà sino alla fine per raggiungere la promozione".