“Insigne è un figlio di Napoli e la società deve trovare un accordo per farlo restare. Tra l’altro è un calciatore che fa la differenza anche quando non è al top, quindi non immagino il capitano senza la maglia azzurra. Mertens? Rinnoverei anche lui, ha fatto furore all’ombra del Vesuvio. Prima di comprarlo mi chiamarono ed io diedi il benestare all’acquisto, all’epoca giocava a sinistra, poi da centravanti ha fatto la storia della squadra di De Laurentiis con il record di gol. È un piccolo uomo di statura, ma un grandissimo calciatore, un figlio acquisito della città come me. Le Figaro haparlato di Napoli come terzo mondo? Per me è una città speciale al pari delle grandi metropoli come Barcellona. Per non parlare del tifo: sono davvero un grande stimolo, ti spingono a dare sempre il 100% e ti aiutano ad andare oltre i tuoi limiti. Lozano? Il suo primo anno è stato difficile perché è arrivato tardi, non conosceva la squadra né la lingua. È un buon giocatore per il Napoli, sempre pericoloso in fase offensiva, quando non segna fa segnare i suoi compagni. Per quanto concerne le sue dichiarazioni, ci sta desiderare un club più grande, ma ora deve concentrarsi sul Napoli e sulla possibilità di vincere lo Scudetto dopo tantissimi anni. A fine anno potrà fare le sue valutazioni. Chi mi ha cercato oltre al Napoli? Milan, Roma, Fiorentina e Torino. Ho scelto di venire in Campania perché mi ha convinto Juliano”.
ALTOBELLI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Spillo Altobelli, ex calciatore di Inter e Juventus. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Spalletti il più accreditato a vincere lo Scudetto, subito dopo c’è Pioli, escludo Allegri. Ho una maglia di Maradona…”
“Inter-Napoli è una partita cruciale, tra le due ci sono sette punti di distacco. Gli azzurri sono estremamente competitivi ed agguerriti, non sarà facile per i padroni di casa fare punti, e se dovessero perdere direbbero addio alle speranze di Scudetto. I nerazzurri, però, quando sono in giornata possono battere tutti. Allenatori? Allegri non ha possibilità di vincere il titolo, quest’anno: è già a quattordici punti di distanza dalla prima, nonostante lui sia un grande allenatore. Spalletti, invece, sta dimostrando di essere il migliore ed il più accreditato alla vittoria finale: i due anni di stop gli hanno fatto bene. Ha la miglior difesa con soli tre gol subiti e fa giocare alla grande i suoi. Subito dopo il toscano, ci vedo Pioli: sono tre anni che fa bene al Milan e sta facendo crescere tanti ragazzi arrivati da semi sconosciuti. Inzaghi è un buon allenatore, ha fatto molto bene alla Lazio ma gli ci vuole ancora un po’ di tempo per capirsi con i suoi calciatori che, comunque, compongono una buona rosa. Infine, nota di merito per Gasperini: sono anni che fa giocare un ottimo calcio all’Atalanta, ed in campo europeo affronta tutti a viso aperto, anche se poi ne perde qualcuna. I miei ricordi di Inter-Napoli? Gli azzurri avevano Maradona: ho avuto la fortuna, ma calcisticamente sfortuna, di giocare tante volte contro di lui. Non si può spiegare a parole chi fosse Diego, era ed è il calcio. Conservo ancora gelosamente una sua maglia del Napoli di colore giallo, unica al mondo, la vogliono i più grandi collezionisti mondiali ma finirà nel mio museo. Poi ricordo gli scontri con Krol, che è arrivato in Italia dopo aver fatto la storia dell’Ajax, e lo si affrontava con rispetto ed ammirazione”.