“Lui ha ancora un anno di contratto coi Blues, la priorità è il rinnovo. Al momento però il Chelsea non può operare sul mercato per le questioni derivanti dalla cessione di Abramovich, quindi ci rivedremo con la società per discuterne”.
La verità sulla Juventus: è interessata al calciatore ex Napoli? Il ragazzo è in una fase calante della carriera?
“Jorginho ha fatto sei-sette anni di calcio ad alto livello, inoltre gioca in Premier League, che sicuramente è un campionato più importante di quello italiano. Senza dimenticare che è anche campione d’Europa e l'anno prima ha vinto la Champions. La Juventus? Non mi hanno chiamato i dirigenti bianconeri, sicuramente perché sanno che al Chelsea al momento non si può fare nulla senza la licenza per il mercato. Ovviamente un profilo come quello di Jorge servirebbe a tante squadre, anche in Italia. Ripeto, vedremo prima la situazione Chelsea, perché la sua priorità è il rinnovo coi londinesi. Ad ogni modo ribadisco, ad oggi non è arrivato nessuno dall’Italia a chiedermelo”.
L'ultima vera plusvalenza del Napoli è stata proprio la cessione di Jorginho al Chelsea
“Oggi è molto difficile arrivare a quelle cifre per un calciatore, l’economia è in crisi. Dunque arrivare alla cifra per la quale si è comprato Jorginho (oltre 60 milioni, ndr) non è una cosa facile. Penso dunque che i calciatori del Napoli possano crescere ancora, le plusvalenze si faranno una volta tornati alla normalità”.
Domanda secca: Jorginho potrebbe tornare a Napoli?
“Nel calcio mai dire mai, ma penso che oggi, per i parametri d'ingaggio di Jorginho, sia molto molto difficile tornare a Napoli”.
Hai qualche giovane talento da consigliare al calcio italiano?
“Sto lavorando ad un ragazzo della nazionale under 20 brasiliana. Non voglio fare il nome e dire troppo, perché le trattative sono ancora alle fasi embrionali”.
MASSIMO PAGANIN
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Paganin, ex calciatore di Inter e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Dopo un'onorata carriera da calciatore, di cosa ti occupi oggi?
"Sono commentatore televisivo per Mediaset, lavoro anche con la Figc ed anche in AIC Senior, nell'ambito del quale mi interesso alla dinamica del post carriera dei calciatori; inoltre sono la seconda voce in inglese della Lega Serie A per le telecronache televisive. È bello avere una seconda vita professionale dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, perché puoi realizzare con più consapevolezza alcune dinamiche sportive".
Su Italiano
"È l'allenatore che ha portato la Fiorentina a rendere di più. Il movimento calcistico ha bisogno di competitività, Italiano è tra quelli che ha fatto un passo importante in tal senso. Ma non dimentichiamo Pioli e Inzaghi che si lottano lo scudetto all'ultima giornata. Tornando all'allenatore viola, ha sicuramente realizzato una proposta di calcio importante ed il punto di crescita è buono. Senza trascurare che il nostro Carlo Ancelotti disputerà la finale di Champions League con il Real Madrid. Insomma, è un fattore importante che si riaffermi il ruolo di allenatore italiano.".
I pronostici sui prossimi verdetti in Serie A
"Mi auguro che si chiuda con tante sorprese. Siamo stati fortunati a goderci fino all'ultima la lotta Scudetto con due squadre... può succedere di tutto. Anche se non mi aspetto un ribaltone in testa alla classifica, penso che il Milan abbia il match-point a Sassuolo, dove non penso avrà grossi problemi. La lotta per le coppe vede Fiorentina, Atalanta e Roma a contendersi un posto in Europa League. Potrebbe essere un azzardo fare l'all-in alla Conference per la Roma, perché la finale è un 50 e 50. Non so chi possa spuntarla. La Roma ha fatto un bel percorso di crescita mentale con Mourinho, ma chissà che non la spunti l'Atalanta... Per la salvezza, penso che la Salernitana possa fare il miracolo con Nicola, con il Cagliari ultima retrocessa con Genoa e Venezia. Se torniamo a due mesi fa, nessuno avrebbe detto che la compagine granata si sarebbe potuta salvare".
Il futuro dell'Inter: chi sarà sacrificabile tra i giocatori? Manca un doppio stadio a Milano?
"Mancano sicuramente le strutture in Italia. Non possiamo competere con gli altri Paesi se non ci sono infrastrutture patrimonializzate per le società. Questo vale come un'attività commerciale determinante di un'azienda. Ogni società dovrebbe avere il proprio stadio per crescere. Per quanto riguarda i calciatori sacrificabili nell'Inter... penso che sacrificare un centravanti sia difficile, soprattutto per sostituire i suoi gol. È sempre un azzardo. Magari potrà andare via uno dei difensori. È un peccato che le squadre italiane debbano privarsi di giocatori importanti per andare avanti. Mi auguro che l'Inter possa trattenere i suoi giocatori più forti, tra questi Perisic, per costruire una squadra che in Europa potrà fare strada".
Su Osimhen e Spalletti
"La stagione di Spalletti è buona, assolutamente. Non ha avuto Osimhen per tanto tempo per infortunio nella stagione. Chiaro che un giocatore così sposti gli equilibri. Lui è un giocatore che allunga le squadre avversarie e consente ai centrocampisti di avere tempo per giocare la palla. Direi che alla fine, nonostante i tifosi sognavano lo Scudetto, ci sono state problematiche che sono state superate, ed il Napoli ha le basi per giocarsi il campionato la prossima stagione. Spalletti andrebbe confermato per quello che ha fatto. Per il prossimo anno speriamo possa lottarsi lo Scudetto".
RAHMAN REZAEI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rahman Rezaei allenatore dello Zob Ahan ed ex calciatore di Livorno e Perugia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Da quanto manca un campionato così avvincente?
"Quando c'ero io il Milan era molto più forte di adesso. Ha dimostrato comunque di essere una squadra forte, ha fatto molto bene questa stagione, ed è arrivata alla fine in una lotta con l'Inter, anch'essa forte. Inzaghi ha dimostrato che ha molto valore la squadra, sia a livello di giocatori che di allenatore. Col Liverpool ha dimostrato che avrebbe meritato qualcosa di più. Il Milan sia per giocatori, allenatore e società ha dimostrato molto di più di altre squadre italiane".
Chi cederesti nell'Inter nel prossimo mercato?
"Secondo me per una squadra come l'Inter è molto importante avere giocatori forti in difesa ed in attacco, anche se dovrebbe essere un equilibrio in un top club così. Quando hai giocatori forti solo in attacco ed in difesa no...ti manca qualcosa e durante il campionato ti penalizza. Si dovrebbe rinforzare per la prossima stagione magari".
Se fossi Spalletti, di chi ti priveresti tra Koulibaly e Osimhen?
"È veramente una bella domanda. Io non accetterei di perdere nessuno dei due, la rinforzerei la squadra invece che cedere qualcuno. Sarebbe un peccato nel Napoli, che ha fatto molto bene in questi anni. Dovrebbe rinforzare la squadra per poter competere in Champions, ed anche il presidente dovrebbe mettere qualcosa in più per alzare il livello della squadra a livello internazionale. A Napoli manca la Champions per dimostrare che è una squadra competitiva".
Sull'addio di Insigne
"Insigne era veramente la colonna del Napoli. Dalla prossima stagione mancherà come capitano e come giocatore di carattere. Teneva la squadra solida a livello mentale, ed ora il Napoli dovrebbe rimpiazzarlo con un giocatore forte. Dipende poi dal presidente quanto sia intenzionato a spendere. All’estero è di gran lunga il calciatore più famoso e seguito del Napoli, uno dei primi italiani".
Su Taremi: è da calcio italiano?
"Sì, secondo me è fortissimo. Ha fatto molto bene al Porto, e secondo me può fare anche di più a livello europeo. Ha fatto bene contro Juve e Chelsea, ha dimostrato quindi di essere forte. Ha solo bisogno di passare ad una squadra molto più importante del Porto. Se andrà in una squadra italiana o spagnola potrà fare molto di più. Si è adattato molto bene al calcio europeo ed è il momento giusto per passare ad una squadra più forte".
Passare dal calcio orientale a quello europeo è difficile? Conosci Kim Min-Jae?
"Sì lo conosco. Non è facile venire in Italia a fare il difensore. Quando giocavo io c'erano difensori fortissimi, come Maldini, Stam, Ferrara ecc ecc, erano i più forti in Europa. Adesso a livello difensivo è un po' calata l'altezza dei difensori in Italia, che è famosa per avere giocatori forti. Difficilissimo venire in Italia e giocare in difesa. Kim Min-Jae ha fatto vedere che in Turchia potrà diventare un giocatore forte e può crescere bene in Italia".
Ti ha già contattato qualche squadra italiana per allenare?
"Sinceramente no, ma mi piacerebbe allenare in Italia".