Martedì, 27 Settembre 2022 13:56

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Giuseppe Bisantis; Pietro Lo Monaco; Beppe Dossena

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:
Giuseppe Bisantis;
Pietro Lo Monaco;
Beppe Dossena.

 

GIUSEPPE BISANTIS
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Bisantis, giornalista e radiocronista RAI. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Pensieri sulla Nazionale in seguito al successo con l'Ungheria? "Servivano queste due vittorie dopo un periodo complicato e le difficoltà di questo periodo. A breve ci saranno i Mondiali, ai quali non parteciperà la squadra di Mancini. Le Final Four sono una piccola soddisfazione per gli Azzurri. Il periodo del torneo mondiale, tuttavia, sarà una delusione per i calciatori dell'Italia". La storia di Mazzocchi è davvero emozionante... "La Nazionale è sempre stata un punto d'arrivo, anche se comunque non sono d'accordo con alcune scelte di Mancini. Da parte sua c'è la tendenza di convocare calciatori i quali non hanno mai giocato in Serie A. Ormai arrivare in Nazionale non rappresenta più un traguardo. Ci sono Esposito della Spal, Gnonto e Zerbin, due sorprese importanti, ma non titolari. Ci sono belle storie da raccontare, ma non viene più adottato lo stesso medoto del passato. Bisogna amare la Nazionale quando però la si raggiunge con amore e sudore. Auspico ad una squadra più nobile. È vero che è cambiato il calcio e sono state introdotte le cinque sostituire, ma vorrei che l'Italia fissasse un'ossatura importante e delineata. Vorrei una Nazionale come una volta, quando i calciatori attendevano la chiamata. Ora, invece, sembra una scocciatura". Che genere di calciatori avrebbe dovuto convocare Mancini? "Il discorso lascia un po' il tempo che trova, ma Mancini potrà lavorare sulla Nazionale prima delle Final Four e delle prossime qualificazioni ai Mondiali. Bisogna ripartire con un progetto chiaro e con una base solida, convocando determinati calciatori. Altri, invece, vivono di illusioni, poichè alcuni non saranno più chiamati dal ct italiano". Raspadori è stato ancora protagonista con la Nazionale..."Sta vivendo un momento magico. Si è trasferito dal Sassuolo al Napoli, una piazza completamente differente. Jack ora sta lottando per qualcosa di importante in un grande club con tanta concorrenza. Ricorderemo la gara con l'Inghilterra per il suo eurogol, anche se non aveva cominciato bene. Nel corso della sfida si è caricato ed ha trovato la rete. È un 2000, eppure è stato già assoldato nella Nazionale maggiore. Può diventare il perno dell'Italia perché a Napoli Raspadori può solo crescere". Parere sulla fotografia attuale del campionato? "Il calcio deve avere la sua imprevedibilità. Sarà un campionato che regalerà sorprese, anche per l'interruzione dovuta ai Mondiali. Mi aspetto delle partite imprevedibili, uno scenario simile a quello attuale. In vetta ci sono Atalanta e Napoli, ad oggi le squadre che dovrebbero lottare per lo scudetto sono in difficoltà. La Juve, invece, sta attraversando un momento delicato, ma da gennaio in poi può cambiare andamento".

 

PIETRO LO MONACO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo del Palermo ed attuale Consulente FIGC. seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

La storia di Mazzocchi e la rete di Dimarco possono riavvicinare la Nazionale ai tifosi? "La scelta dei calciatori viene effettuata in base al loro momento di forma. Mazzocchi ha meritato la convocazione in Nazionale, in seguito alle ottime prestazioni con la Salernitana. Si sta proponendo come un calciatore emergente. Questa squadra sta offrendo possibilità importanti a tanti giovani. La storia del terzino italiano avvicina in qualche modo l'Italia ai tifosi per l'amore di patria, anche se si tende sempre ad essere degli ipercriticoni". Cosa ha bisogno della Nazionale per fare un'upgrade? "Rispetto agli Europei, abbiamo fatto un passo indietro per identità e modo di stare in campo. Anche perché l'Italia ha offerto un buon calcio in quel torneo. C'è in atto una crisi d'identità dal punto di vista del gioco. Ci sono tanti giovani i quali si stanno interfacciando con questa realtà". Pensiero sulla prestazione di Donnarumma con l'Ungheria? "La vittoria di ieri è stata frutto della prestazione incredibile di Donnarumma, al di là delle tante critiche ricevute. Si è dimostrato uno dei migliori portieri al mondo, non rimarcare la sua prova è impossibile. Ha effettuato alcuni interventi decisivi, i quali hanno evitato il pareggio dell'Ungheria. Gigio è stato rilevante, ma anche Dimarco ha sfornato una prestazione scintillante". Anche Meret sembra sia cresciuto dopo questo avvio di stagione..."Alex era uno dei portieri con più talento in passato. Questo ruolo è 'solitario', ma il valore di questo calciatore è fuori discussione, nonostante le numerose difficoltà del suo compito". Quanto perde il Milan con l'infortunio di Maignan? "L'anno scorso Mike è stato determinante, per i rossoneri è una perdita gravosa. Bisognerà anche attendere le prestazioni del vice". Il Napoli può arrivare fino alla fine? "Assolutamente sì. È la squadra più forte per la forza del gruppo azzurro, questa è l'arma in più della squadra di Spalletti".

 

BEPPE DOSSENA
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Beppe Dossena, ex calciatore, tra le tante, di Torino e Samp ed ex campione del mondo nel 1982. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

In Nazionale ci sono i presupposti per tornare in auge? "Non credo, bisogna inserire queste prestazioni in un percorso differente. In altri settori facciamo ancora fatica, siamo pronti per battaglie di un giorno, ma non per quelle più prolungate. Per quanto concerne la strategia, siamo ancora indietro. È necessario una rivoluzione culturale, oltre che l'intervento di persone competenti". Ci sono alcune individualità rilevanti per ripartire? "Ci sono alcuni calciatori rilevanti come Raspadori, ma altri sono legati anche ai club, i quali tendono a fare bene". I calciatori chiederanno all'Argentina di saltare l'ultima di campionato prima del Mondiale..."Mi auguro solo che siano notizie buttate al vento. Ci sono i presupposti per remare contro questo sport e i suoi valori. Avere pensieri legati al Mondiale è lecito, ma ci vuole tanto equilibrio per disputare le partite". Mancini è l'uomo giusto per la ripartenza dell'Italia? "Assolutamente sì, tendo a pensare che i ragazzi della Nazionale spesso non siano motivati. E quando non ci sono i presupposti per mandare in campo i giocatori determinati è difficile. Mancini ha vinto l'Europeo, ma dovrebbe essere attuato un cambiamento". Pensieri su Raspadori? E sull'avvio di stagione del Napoli" "Spalletti ha tutte le capacità per mettere in campo calciatori i quali possono scardinare le difese avversarie. Il tecnico può vincere lo scudetto con le armi possedute in rosa, soprattutto per quanto concerne l'attacco. Ma l'allenatore non potrà gestire tutta la rosa, la società dovrà essere necessariamente legata alla squadra. Luciano ha figure e jolly per arrivare fino in fondo, ma conterà la fortuna per questo andamento vittorioso, oltre il supporto del club". Le convocazioni delle Nazionale limiteranno lo spettacolo in Serie A? "Spero di no. È possibile, bisogna attendere. Milan-Napoli è stata una bellissima partita. Spero di non assistere a spettacoli ai quali non vogliamo assistere". Pensieri sul calcio italiano? "Il calcio italiano è obsoleto, questa è una parte che andrebbe cambiata. Dovrebbe essere avviata una rivoluzione". L'arrivo di Altani può risolvere i problemi della Samp? "Ci sono organismi interni i quali verificheranno poi la situazione blucerchiata. Se fosse Altani, non ci sarebbero più problemi per nessuno. Chi vuole comprare lo fa in silenzio: emblematici sono la Fiorentina e il Milan. Faccio faticare ad avere sicurezza attualmente".

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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