La Juve, ieri, è sembrata "vuota" a centrocampo
"La Juve del primo tempo, tolta l'occasione di Cuadrado, è stata poca roba. non mi sembra una squadra da Scudetto. Ha fatto una ventina di minuti nel secondo tempo, ma non credo che con questi uomini si possa vincere qualcosa".
Sulla Lazio
"Col Torino è stata una gara difficile, i granata hanno dominato il campo stando bene in campo, ma la Lazio ha avuto più occasioni. Non so se hanno già recepito le richieste di Sarri, soprattutto a centrocampo mi sembra che l'unico ad essersi calato nella parte è Luis Alberto".
Fabregas al Como
"Vedremo se sarà un vero acquisto oppure una mossa pubblicitaria"
Sul Bari
"L'ho visto contro il Palermo, è una buona squadra. Il San Nicola è una cornice importante. Come si fa a giocare sapendo di non poter salire in Serie A a causa del Napoli? Non è compito mio, non so come la piazza possa prendere questa situazione. Adl ha dimostrato di essere bravo a portare in alto le squadre, non so come si comporterà con il Bari, di certo dovrà fare una scelta".
Cremonese e Monza
"Per il Monza c'è la difficoltà di dover assemblare tutti questi calciatori nuovi, Stroppa dovrebbe essere più realista: per restare in Serie A bisogna calarsi bene nella parte, per ora li vedo troppo compassati. Sulla Cremonese ho avuto sensazioni positive: vedremo se saranno confermate nel corso della stagione".
Cosa dobbiamo aspettarci da Fiorentina-Napoli?
"Il gioco della Fiorentina è imprevedibile, pertanto non so cosa ci dobbiamo aspettare. Di certo contro il Napoli sarà una bella partita: la Viola è una squadra che aggredisce, dall'altro lato gli azzurri sono partiti alla grande come nella scorsa stagione. Complimenti a chi ha scoperto Kvarastskhelia, non sta facendo rimpiangere Insigne. La squadra di Spalletti mi incuriosisce, vediamo dove può arrivare".
Qual è la tua favorita per lo Scudetto?
"In termini di rosa dico Inter, a pari merito con il Milan. Roma e Napoli partono un gradino sotto. Ovvio che sia una disamina provvisoria, dopo solo due giornate di campionato, dunque non troppo attendibile".
GAETANO D'AGOSTINO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano d’Agostino, ex calciatore, tra le tante, di Roma e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Domenica ci sarà Fiorentina-Napoli, Italiano contro Spalletti: cosa dobbiamo aspettarci?
"Sarà una gara molto aggressiva. Italiano cercherà di non far giocare il Napoli, perché se agli azzurri lasci il tempo di pensare ti fanno male. Il mister della Viola ha un marchio di fabbrica: voler dominare la gara. Spalletti è stato bravo ad insegnare i suoi principi ai nuovi arrivati. Gli azzurri sono, in questo momento, la squadra più consapevole dei propri mezzi e delle proprie idee, insieme alla Roma, anche se quest'ultima non ha raccolto il massimo".
La Juve, senza gli assenti, sembra priva di idee
"Quello della Juve è un capitolo molto ampio, se si vuole parlare delle idee di gioco. Se volessimo dare un giudizio secco, dovremmo definirla molto noiosa. Sospendo il giudizio perché sono il primo che si ispira ai grandi allenatori, ma mi piace emozionarmi quando guardo il calcio e ieri, francamente, ho dovuto cambiare canale. Non si può vedere un giro palla dei difensori per venticinque minuti. Vlahovic non ha toccato palla, Kostic provava a crossare da ogni punto del campo. Credo che il ciclo della Juve sia finito, bisogna ripartire da un nuovo allenatore che porti altri principi, ci vorrebbe uno alla De Zerbi, ed il relativo tempo di cui avrebbe bisogno per insegnare il suo calcio. Non credo che il problema sia il fatto di non avere un centrocampo, il cervello del gioco può stare anche sulle fasce come fatto dal Napoli con Mario Rui e Kvaratskhelia, il problema è che i bianconeri mi sembra non abbiano assolutamente una idea di gioco. Guardare le loro partite, per me, è una fatica. Vedere un buco di venti metri tra difesa e centrocampo è un qualcosa di inguardabile. Quando seguo le partite per imparare il mestiere, non guardo quelle dei bianconeri. Poi vorrei dire una cosa a Locatelli: anche Lobotka viene marcato a uomo, ma si abbassa per venire a prendere palla, oppure per liberare un compagno.
Rovella è quello che ha dimostrato la maggior personalità in quel centrocampo. Sento che la madre di Rabiot chiede dieci milioni per il figlio e penso: io quanto avrei potuto guadagnare? E Pizarro? E Pirlo? E senza scomodare grandi nomi, quale dovrebbe essere l'ingaggio giusto per Lobotka? Qui ci dobbiamo dare una regolata. Imparate a giocare prima di chiedere certi soldi: Rabiot, ai miei tempi, avrebbe fatto panchina, non conosciamo le sue caratteristiche perché non le ha mai dimostrate. Il futuro del calcio mi preoccupa. Lo United ha fatto bene a non prenderlo più, ha puntato su Casemiro di cui almeno conosciamo caratteristiche e potenzialità".
Qual è stato il miglior colpo di questo calciomercato?
"Sicuramente Kvaratskhelia. Io giudico un calciatore dopo almeno venti partite, ma lui, se dimostrerà continuità, sarà un campione. A ventuno anni ci troviamo di fronte ad un potenziale campione, perché ha dimostrato già grandissimi numeri. Nove milioni di cartellino, se continua così De Laurentiis deve buttare il telefono dalle tantissime chiamate che gli arriveranno. Non aspettiamoci, ovviamente, che continuerà a segnare con questa frequenza, ma credo che abbia le potenzialità per farne almeno venti. Ha fatto uno stop su un cambio di gioco di Lobotka, contro il Monza, che mi è sembrato Zidane. Poi, nel contesto azzurro lui sarà sempre chiamato in causa perché idoneo all'idea tattica di Spalletti. Complimenti a Giuntoli per aver preso questo ragazzo, andando anche incontro allo scetticismo dettato dalla sostituzione dei senatori. Il 90% dei direttori, in Italia, non lo conosceva".
Se fossi andato al Real Madrid avresti fatto la scelta di Casemiro?
"Assolutamente no. Non sarei mai andato via dal club più titolato del mondo, nemmeno di fronte ai soldi. Ma nemmeno Casemiro ha scelto i soldi, sia chiaro. A Madrid si sarebbe potuto giocare tre o quattro trofei a stagione, allo United, per il momento, nulla. Dopo Ferguson non si è più trovato l'allenatore giusto e lungimirante".
Chi si giocherà lo Scudetto?
"Per partenza sprint, velocità di apprendimento dei nuovi e freschezza di idee, il Napoli ci sarà sicuramente. La squadra è più matura della passata stagione, ed io ero uno di quelli scettici. Anche la Roma ci sarà perché è una squadra solida. Il Milan c'è perché è la squadra campione in carica. Infine ci metto anche l'Inter. Però non vedo una squadra schiacciasassi".
Il modello di squadra a cui ti ispiri per il tuo calcio
"Mi diverto a vedere il Napoli. Mi divertivo anche quando c'era Sarri. Quando ci sono calciatori con fantasia e propositività, mi diverto. Gli azzurri l'anno scorso hanno gettato via uno Scudetto, non sono state le altre a vincerlo. Poi guardo molto la Roma che fa 4231. A livello europeo, invece, Arsenal e Manchester City. Riguardo il 4231, mio modulo preferito, devo dire che quello proposto da Spalletti è camuffato, perché c'è Zielinski trequartista che in tempo zero scala a centrocampo facendo mettere i suoi col 433. Questo fa sì che gli avversari perdano punti di riferimento".
Quando ti rivedremo in panchina?
"Quando troverò una squadra che voglia realizzare realmente un progetto. In Italia ci riempiamo la bocca con questa parola, ma poi si segue l'umore generato dai risultati, non la bontà delle idee messe in campo".
CLAUDIO BARBARO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Barbaro, Senatore della Repubblica e tifoso della Roma. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Ti è piaciuta la Roma in queste prime due giornate?
"Sono reduce dalla gara, un po' complicata, di ieri sera. Avevo già immaginato che la Roma di quest'anno, nonostante il grande mercato, ci fosse qualcosa da far quadrare. Mi sono convertito alla filosofia mourinhana del 'risultatismo', ma va detto che ieri arrivavamo secondi su tutte le palle e non abbiamo ancora espresso un buon gioco. Fortunatamente il Napoli ci ha tolto la palma di regina del mercato. Complimenti a Giuntoli e De Laurentiis: i tifosi come me sono legati alle bandiere, e non farle rimpiangere è stato clamoroso. Più in generale, mi spiace che non possiamo vedere Wijnaldum all'opera, di conseguenza al centrocampo giallorosso manca qualcosa. Col sistema di gioco di Mourinho, per sostenere i quattro avanti, ci vuole un centrocampo importante. Per ora diciamo che è stato importante portare a casa il massimo dei punti con lo scarto minimo, sebbene il gioco latiti. Ecco, quando guardo il Napoli, invece, mi diverto: c'è il fenomeno Kvaratskhelia e siamo in attesa di vedere gente del calibro di Simeone e Raspadori".
Juve-Roma può essere un banco di prova per testare le reali ambizioni giallorosse?
"Potrebbe essere per un fatto ben preciso: non siamo mai riusciti a vincere a Torino. Ora abbiamo la possibilità di fare un qualcosina di meglio, approfittando di questa Juventus male assortita, colpita anch'essa dalla sfortuna di aver perso tre calciatori di spessore, ovvero il portiere oltre ai due nuovi. Allegri non ha mai entusiasmato dal punto di vista del gioco, e se mancano anche gli interpreti non so se siano in grado di competere per mete prestigiose. Al momento, né Roma né Juve sono all'altezza di entrare fra le prime quattro. Le due più avanti a tutte sono Inter e Napoli, poi viene il Milan e ci metto anche la seconda squadra di Roma - Lazio, ndr - che con Sarri ha una idea di gioco e Lotito ha finalmente messo mano alla tasca".
Chi è il giovane italiano che quest'anno può fare la differenza in Serie A?
"Non ci sono giovanissimi che, ad oggi, mi abbiano impressionato. Se andiamo sotto i 22 anni, direi Cancellieri della Lazio. Se guardiamo oltre l'Italia, devo per forza dire Kvaratskhelia, aggiungendo che per lui andiamo già nella sfera dei fenomeni. Credo che il Napoli realizzerà una grande plusvalenza con questo ragazzo".
LUCIANO MOGGI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex direttore sportivo di Napoli e Juve Luciano Moggi. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Un voto al calciomercato di Cristiano Giuntoli
"In questo momento il Napoli ha fatto i migliori acquisti. Kvaratskhelia già si conosceva, e Giuntoli lo ha preso prima di tutti. Individuare i bravi calciatori è consuetudine, riuscire a prenderli è per pochi. Non so se sia il georgiano il braccio destro di Osimhen o viceversa, sta di fatto che questi ragazzi non stanno facendo rimpiangere Mertens ed Insigne. Poi ci sono ancora da vedere, ma già li conosciamo, Simeone e Raspadori. L'unico punto interrogativo è Kim: sostituire il mammasantissima Koulibaly non è semplice, ed alla prima di campionato ha avuto qualche sbavatura. Già contro il Monza è andato meglio. Napoli regina del mercato in questo momento".
Una volta dicesti che uno come Kaka, con quel nome non l'avresti mai preso
"Era solo una battuta, che fosse bravissimo lo si sapeva. I giornalisti ci marciano sopra, ma senza di loro non girerebbero le notizie".
Polemica social di Insigne
"Si può fare a meno di queste cose, lui deve pensare al Canada ed il Napoli alla Serie A. Per quanto concerne Kvaratskhelia, poi, bisogna aspettare il suo impatto sulle partite importanti. In questo momento dovremmo dire che è un astro nascente, un campione, ma andiamo piano con i giudizi che sono sicuramente prematuri, senza togliere nulla al ragazzo".
Brutta prestazione della Juve, ieri
"Col Sassuolo è stato tutto semplice perché i neroverdi sono una squadra che lascia giocare. Nella scorsa stagione la differenza tra gol fatti e subiti è stata minima. Ieri, invece, la Sampdoria aveva il baricentro alto e la Juve ha avuto difficoltà ad uscire dalla propria area di rigore. Va detto anche che i blucerchiati sono più di quanto si pensi: contro l'Atalanta hanno perso immeritatamente. Ieri i bianconeri hanno dimostrato un regresso di forma notevole, e questa sarebbe la migliore delle ipotesi. Sottolineiamo pure che ci sono gravi assenze a centrocampo, e se fai minuti e minuti di melina tra i difensori, Vlahovic non tocca palla; la conseguenza è che non si segna. L'ex Fiorentina non deve essere giudicato proprio perché non viene messo in condizioni di giocare. La critica va fatta al centrocampo".
Sulla Roma cosa ci dici?
"Al momento è troppo leggera, ed in questo l'infortunio di Wijnaldum peserà ancora di più. Dybala e Zaniolo hanno ottimi inserimenti, poi c'è Pellegrini a centrocampo che si gioca il ruolo di miglior centrocampista della Serie A. La Roma la vedo decisamente dietro al Napoli, ma se dovessero prendere un attaccante di peso che sappia aprire i varchi in mancanza di Zaniolo, sarebbe una squadra di tutto rispetto. Per me, la migliore squadra del campionato è l'Inter, subito seguita dal Napoli che, ad oggi, deve dimostrare di avere continuità negli interpreti. Inoltre, il carisma dei senatori andati via non è semplice da sostituire. Tecnicamente sono arrivati calciatori sicuramente all'altezza, vediamo se avranno anche le spalle larghe per far fare alla squadra di Spalletti il salto di qualità"
CARMINE ESPOSITO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Esposito, ex giocatore di Sampdoria e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Le partenze sprint sono il forte di Spalletti
"Il problema di Luciano è che viene messo sempre sulla bocca delle persone a causa dei problemi sofferti a Roma. Lui è un grande professionista, e sono certo che migliorerà la posizione in classifica della passata stagione. Quest'anno il Napoli è partito con mille critiche a causa del mercato arrivato in ritardo e per le cessioni dei senatori, ma il vero leader di questa squadra è proprio Spalletti, in grado di mettere in campo un grande Napoli tra lo scetticismo generale".
Perché ad Empoli tutti gli allenatori riescono a lavorare bene?
"Empoli è una di quelle piazze tranquille, quando c'ero io era un club agli esordi, ed oggi è rimasto quel clima nonostante venti anni di Serie A e Serie B sulle spalle. Bisogna ringraziare sia la piazza che il presidente, da oltre trentanni al comando. A Fabrizio Corsi vanno fatti solo tanti complimenti, sia per la gestione tecnica che economica. In questi trent'anni ha sbagliato due stagioni. Grande uomo e grande conoscitore di calcio, ha dimostrato di essere fra i presidenti più preparati della Serie A".
A che punto è il calcio femminile in Italia?
"Tanto fumo e niente arrosto. Il femminile mi affascina molto, ora collaboro con un club, ho allenato per due anni, ma il movimento calcistico femminile è molto indietro. Mal comune mezzo gaudio: anche il movimento maschile è in netto ritardo rispetto a Premier League, Bundesliga e Liga. Negli ultimi anni siamo ritornati indietro di un decennio, il calcio moderno non appartiene alla storia dell'Italia. Ci sentiamo i primi in assoluto ma, spesso, arriviamo ultimi".
Il giovane che può spostare gli equilibri in questa Serie A
"Di giovani interessanti, italiani, segnalo solo Raspadori. Poi c'è Berardi che non è più un ragazzino, ma un talento made in Italy. Mi aspettavo qualcosa in più da Pinamonti: da osservatore, lo avevo segnalato a due squadre inglesi con cui collaboro, ma ad oggi non ha rispettato la tabella di marcia della crescita".
Chi è la favorita per lo Scudetto?
"Indubbiamente, ad oggi, il Napoli".