Dino Zoff: “Juve-Napoli partita delicata, se aumentano i contagi qualcosa bisognerà fare”
Su Juve-Napoli
"E' una partita delicata per entrambe, forse più per il Napoli dopo l'ultima prestazione con lo Spezia. La voglia di riprendere la strada c'è tutta. I bianconeri stanno inseguendo un piazzamento finale che è nelle sue possibilità".
Sulle tante defezioni
"Sono squadre che vanno per giocarsela, non mi aspetto una partita bloccata. Non si accontentano anche se ci sono delle assenze, ma è un momento molto particolare".
Sul possibile rinvio
"Bisogna vedere se ci sia la possibilità, ma certamente se aumentano i contagi qualcosa bisognerà fare".
Sull'addio di Insigne
"Dipende tutto dal ragazzo, se uno fa una scelta pensa di non perderci. Il Napoli qualcosa perde, anche a livello di Nazionale visto che stava facendo abbastanza bene". Mondiali? "Non lo so, è possibile che non venga convocato. Se uno arriva da un campionato non di élite, le soddisfazioni sul campo sono diverse. I rischi si possono eliminare, certo, ma è lui che in genere è un giocatore che preferisce stare nei campionati di alto livello, non so se quello americano lo sia".
Sulla possibilità di essere mal consigliato
"E' tutta gente esperta, è giusto che i procuratori diano delle indicazioni, ma dipende esclusivamente dal giocatore. Se si lascia addirittura circuire, non è bello. Certamente i calciatori hanno la possibilità e la facoltà di dire sì o no".
Sulla Lazio
"La vedo bene, è sempre andata così. Sin qui ha fatto delle cose alterne, buone e non buone. Le prerogative di far meglio ci sono tutte". Di chi sono le colpe? "Il calcio non è champagne o vino rosso di qualità. Le squadre si esprimono al meglio quando vincono e quando hanno le qualità per vincerle".
Sulla Nazionale
"Visto così sono molto fiducioso, ma lo ero anche con la Svizzera ed in altre occasioni. Questo credo possiamo giocarcela, abbiamo vinto gli Europei e le qualità ci sono".
Un consiglio a Meret
"Non posso dare dei consigli, ma posso dire che è un giovane ed ha bisogno di giocare perché l'esperienza è importante. Deciderà lui naturalmente, se dovesse giocare credo sia più formativo per lui".
Sul giocare fino a oltre 40 anni
"Conta sia l'aspetto fisico che mentale. Nel primo caso bisogna mantenere reattività importanti, ma se ci sono delle componenti di determinazioni e voglia si può fare. Finché uno si diverte sono d'accordo nel giocare, io non sarei sceso in Serie B come Buffon per prolungare la carriera".
MATTEO GIANELLO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere del Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Su Juve-Napoli di domani
"Mai banali, sempre molto sentite, non solo dalla tifoseria ma anche da noi in campo. Li affrontai in Serie B, anche lì fu lo stesso. E' stata un'annata indimenticabile, ebbe una visibilità maggiore rispetto al solito. All'andata ha vinto meritatamente il Napoli, ora la Juve si è ripresa, ma è una partita 'da tripla', mai scontata. Ora c'è la questione Covid dopo le vacanze".
Sulle similitudini della sua squadra con il Napoli attuale
"Indimenticabili, la maglia è pesante e ti ritrovavi a fare partite con squadre pluri-decorate. La scalata che abbiamo fatto è di una squadra che aveva voglia di lottare l'uno per l'altro: i risultati che abbiamo ottenuto sono dovuti anche a questo. Poi il Napoli è cresciuto, con acquisti importanti come Higuain. Quando arrivi in città respiri un'aria diversa rispetto a quella delle altre".
Sul mancato attaccamento della maglia dei calciatori attuali
"Sicuramente il mio Napoli le partite importanti non le sbagliava. Aveva fame di vincere, voleva arrivare, avevamo la sensazione che certi match non li avremmo sbagliati. Adesso in certe partite è mancata questa voglia, avevamo i sudamericani come Lavezzi che voleva affermarsi anche in Italia".
Sull'alternanza dei portieri tra Meret ed Ospina
"Sicuramente Ospina ha l'esperienza di tantissimi campionati, ha giocato anche in Premier ed è titolare nella propria Nazionale. Prediligo Meret in quanto italiano, ma tanto di cappello per i numeri di Ospina. Il primo è partito titolare, poi il suo infortunio ha fatto cambiare tutto. Ora Ospina dà garanzie, è giusto che giochi lui".
Sulla situazione riguardante Insigne
"Bisogna entrare dentro la questione, ma io da esterno mi dispiace che un altro napoletano, una bandiera, vada via. Ridimensionamento? No, il Napoli vuole stare lì sopra. Dispiace che il capitano vada via, come accadde in passato con Cannavaro o Hamsik. Il Dio denaro ha la meglio, ma sono questioni private".
Sulla possibilità della Juventus di investire su un portiere
"Ha una difficoltà, come tante squadre. Prende giocatori a parametro zero con ingaggi elevati, anche se Szczęsny è abbastanza affidabile. Le squadre che hanno la possibilità di prendere un portiere con un ingaggio del genere hanno solitamente un secondo già pronto. La Juve ha perso un po' di punti per errori suoi, sotto questo aspetto si è trovata anche a pensare a Donnarumma, secondo me".