"Faccio lo scout per alcune squadre di Serie A e del campionato svizzero. Ho una scuola calcio con più di 400 bambini, morirò dentro un rettangolo di gioco".
Intravedi qualche nuova leva di rilievo che possa risollevare il calcio italiano nei prossimi 10 anni?
"Ce ne sono tanti. Abbiamo avuto un calo per il Covid, un distacco dal gioco del calcio perché la pausa non ha fatto benissimo. I numeri aumentano ogni giorno, stiamo tornando alla normalità. Fortunatamente il calcio ha un richiamo che non finirà mai. Però per un momento ho temuto, ma tutto è rientrato. I lockdown hanno minato la voglia di sport, per questo faccio un appello ai genitori: meno video games e più sport!".
Secondo te quale è la differenza tra il nostro calcio e quello estero?
"Manca il coraggio di lanciare i giovani. La grande differenza che trovo con Inghilterra, Spagna, Germania è questa: non hanno paura di buttare dentro i ragazzini, c'è coraggio e programmazione che diventa storia. Noi per i nostri settori giovanili siamo nel medioevo, non si va avanti per meritocrazia ma c'è sempre chi spinge più per altri fattori. Chi governa il calcio, ai piani alti, ha un lavoro difficile e duro nei prossimi anni. C'è bisogno di cambiamento, la nostra Nazionale non è andata al Mondiale per la seconda volta di fila. Se andiamo a vedere nelle giovanili e nella massima serie il 70% sono stranieri ed è un dato che deve assolutamente calare".
Per questo tanti calciatori scelgono altri campionati rispetto al nostro?
"Certo, anche a livello giovanile si preferisce andare all’estero piuttosto che in Italia. Abbiamo tanti talenti, soprattutto nel sud Italia, basta girare ed avere coraggio. Maradona, Kaka, sono tutti giocatori che facevamo la differenza, noi questi li accogliamo a braccia aperte, ma tanti stranieri che ci sono oggigiorno in Italia sono palesemente inferiori agli italiani”
Sull'Empoli ed il loro metodo
"È una realtà che conosco bene, stanno facendo un lavoro straordinario e lo fanno attraverso i giovani. Il loro settore giovanile è preparato, non hanno paura di buttarli in prima squadra al di là dei risultati. È una delle squadre da prendere come modello di competenza e programmazione".
Sulla finale di Coppa Italia
"È una finale, non si può fare un pronostico. Sono due club che sono il top in queste situazioni. Credo non si possa fare un pronostico, anche se l'Inter ha una squadra più completa, ma la Juve non muore mai, è una squadra che ha dei talenti straordinari che forse Allegri non è riuscito fino in fondo a valorizzare. Io tifo Inter, spero possa portare a casa la coppa. C'è da fare un plauso ad Inzaghi ed a Marotta: nessuno si sarebbe aspettato questa stagione dall’Inter, ad inizio stagione le prospettive erano completamente diverse”.
Allegri ha fatto meno punti di Pirlo ed ha raggiunto lo stesso suo obiettivo: prematuro esonerare Andrea?
"Bisogna vivere all'interno per poter dare un giudizio. È un parere prettamente personale, considero Allegri un allenatore che ha i numeri dalla sua. Non l'avrei però richiamato, avrei continuato con qualcosa di diverso, perché voler vincere subito è una cattiva consigliera. La programmazione è alla base di tutto, lo vediamo al Milan che dopo anni di sofferenza è tornato a competere per quello che merita, non a caso Pioli è l’allenatore in sella da più anni tra le prime sei in classifica. I risultati lo hanno aiutato, ma Maldini è uno dei dirigenti che più mi ha sorpreso per serietà e competenza. Nei momenti difficili è andato avanti con le proprie idee, ha subito tante critiche quando perse Donnarumma a zero".
Sarebbe fallimentare la stagione della Juve senza Coppa Italia?
"Una squadra come la Juve non può accontentarsi solo del quarto posto per la storia che ha e per i giocatori che ha, dunque sì: sarebbe una stagione fallimentare”.
L'Inter può fare a meno di Lautaro Martinez?
"La storia dice questo. È andato via Lukaku e non solo, l'Inter è tornata a vincere sempre e comunque. Per un certo periodo ha anche giocato un calcio che ha fatto divertire tutti. Non possiamo non dirlo, ha fatto delle partite strepitose. Marotta ha una programmazione spettacolare, quindi se andrà via Lautaro ci sarà qualcun altro, magari Dybala”
Salernitana salva?
"Ci credevo quando era ultima, ci credo ora. Sabatini ha avuto due cocomeri sotto molto grandi. Si è preso delle responsabilità che se avesse fallito, chissà cosa ne sarebbe stato della sua carriera. Iervolino ha portato grande progettualità, che porterà negli anni una società forte".
MICHELE SERENA
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, ex calciatore di Juventus ed Inter. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
La Coppa Italia serve più ad Allegri vista la pessima stagione?
"Sì, visto che la Juve è fuori dai giochi e l'Inter si gioca lo Scudetto. Ma ha ragione Allegri quando dice che la Coppa è inutile solo per chi non la vince".
Quanto peserebbe la sconfitta?
"Quando ti giochi una finale, chi ne esce perdente subisce le scorie. Al contrario chi la vincerà ne trarrà entusiasmo per il finale di stagione, anche se alla Juve serve poco mentre l'Inter non deve sbagliare le ultime partite”.
Come giudichi la stagione di Inzaghi?
"Molto positiva. Bisogna ricordarci da dove è partita l'Inter, perché anche se ha vinto lo Scudetto poi ha perso pezzi importanti. Hanno fatto un'ottima cavalcata, anche se ancora meglio quella del Milan”
Quanto pesa la permanenza da tanto tempo sulla panchina di Pioli?
“Magari, col suo esempio, qualcuno smette di cambiare allenatore in continuazione. Bisogna dare il giusto tempo affinché le idee crescano".
Italiano è pronto per il salto in una big?
"Ha fatto bene due anni di Spezia, ha fatto bene a Trapani. Quest'anno allena una squadra con obiettivi diversi dalle precedenti, sta confermando il suo passato. Direi di sì, ha idee vincenti, lo sta dimostrando da 4/5 anni, è pronto, cos’altro deve fare? Ma la Fiorentina ha messo le basi per diventare una grande squadra, secondo me crescerà sempre di più".
Allegri ha fatto meno di Pirlo con lo stesso risultato: errore di Agnelli non dargli più tempo?
"Non mi permetto di sindacare a casa degli altri. Quando hanno richiamato Allegri hanno deciso di fare un programma di 3/4 anni e lo faranno. È una squadra ringiovanita, penso che crescerà anche la Juventus e tornerà a lottare per lo Scudetto e la Champions".
Come giudichi la scelta di non rinnovare Dybala?
"Da fuori penso sia una questione di costi. Poi bisognerebbe conoscere le dinamiche. Mi limito a dire questo, ognuno a casa sua fa i conti con quello che ha. Le qualità di Dybala non si discutono, ma devono stare dentro dei parametri".
Hai giocato all’Atletico Madrid: Il calcio europeo è più intenso anche grazie agli arbitri che lasciano giocare di più?
"Può darsi, anche se è una delle componenti. Ci si allena diversamente, sempre a 200 all'ora. Gli inglesi ci insegnano che anche giocando sempre gli stessi, si riesce ad esprimere altissima intensità. Bisogna aumentare l'intensità negli allenamenti, guardando le ultime gare di Champions si vede quanto vanno veloce anche per tanto tempo".
Sampdoria, quanto hanno influito i problemi societari?
"Direi poco. Non è mancato nulla al gruppo squadra. Con Marco Lanna, mio amico e nuovo presidente, c'è comunque continuità. È una stagione nata male, spero vivamente che si salvi perché ci sono squadre più inguaiate rispetto a lei. Già il Genoa è inguaiato, ed avere una città come il capoluogo della Liguria senza nemmeno un club in Serie A, sarebbe troppo. Spero che arrivi presto la nuova società e si ricominci a programmare un futuro glorioso per i colori blucerchiati”.
Da ex terzino, Zanoli può ripercorrere le orme di Di Lorenzo?
"Lo conosco indirettamente, me ne hanno parlato molto bene perché quest’anno ho allenato il Legnago, squadra dove lui ha esordito tra i professionisti. È un ragazzo dotato di ottima gamba. Ho avuto modo di vederlo quando è mancato Di Lorenzo, si è messo in luce ed ha fatto ottime gare. Ha alta considerazione da parte di tutti e soprattutto di Spalletti, è molto giovane ed ha dimostrato di saperci fare".