Martedì, 20 Dicembre 2022 19:21

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Ciro Venerato; Luciano Zauri; Domenico La Marca

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: 

Ciro Venerato;

Luciano Zauri;

Domenico La Marca.

CIRO VENERATO

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista Rai. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Ricordo di Sconcerti? "È una nota triste, siamo addolorati per la morte prematura di Mihajlovic e per le condizioni di Vialli, ma vorrei spendere qualche parola per Sconcerti. Ho sempre letto i suoi pezzi sin da quando iniziò il suo percorso a Repubblica. Ho avuto la fortuna, attraverso Giulio Germanesi, con il programma 'Number Two', di conoscere Mario, ritrovato poi anche a Rai. L'ho sentito quasi un mesetto fa per un'idea da portare avanti ma poi sfumato. Consiglio di leggere gli articoli di Sconcerti, ci ha lasciato due grandi insegnamenti. Innanzitutto si può avere un'idea politica o calcistica ma poi essere ugualmente obiettivi. Amo il Napoli, ma sono al tempo stesso ogettivo: ci ha insegnato a non essere ipocriti. Esistono i momenti personali, ma anche professionali. La seconda lezione riguarda tale professione, la quale va studiata, bisogna studiare le fonti e conoscere a fondo la materia. L'iniziativa de Il Corriere dello Sport ha fatto sì che avrà anche il tesserino del direttore tecnico di Coverciano. Ha studiato calcio, perché per essere credibile bisogna studiare tanto. Il più grande giornalista italiano degli ultimi 50 anni, sebbene abbia sempre conosciuto tante figure importanti. Tosatti era un grandissimo, ma per il suo modo di lavorare e scrivere poetico, Mario era superiore, abbiamo perso il Maradona del giornalismo. Era un intellettuale, e quando un paese perde una figura simile è sempre più povera. L'Italia non può più contare su un uomo sempre desideroso di dire ciò che pensava, questa nazione necessita di persone simili. Al giorno d'oggi viene ribaltata l'idea giornalistica di Sconcerti". Pensieri sull'introduzione del fuorigioco semiautomatico? Giusto a stagione in corso? "Senza entrare nello specifico, credo che quando si inizi la stagione con determinate regole bisogna chiudere il campionato con le medesime. Tutto ciò che rende ogettiva una decisione è sempre positivo per il bene del calcio e per la serenità dei tifosi. Attraverso la tecnologia, si devono necessariamente ridurre i dubbi e maggiore oggettività. Naturalmente ciò è reso complicato da numerose variazioni, ma devono essere prese decisioni obbiettive, perché il calcio italiano è appena uscito da un momento complicato, mi riferisco alle dimissioni di Talange. L'importante è ripartire ed affidare l'organo tencico arbitrale a figure etiche e valide. Confido in Gravina, perché il calcio deve riacquistare una credibilità". I ricavi possono dare più credibilità? "Etica e credibilità, i due pilastri sui quali si fonda il calcio e lo sport in generale affinché i tifosi possano credere nel risultato. Se dovessero insinuare che quell'esito non sia conforme a ciò che si vede in campo, nascono dei problemi e si perde di credibilità. Le dimissioni del presidente dell'Aia sono un segnale forte, anche se è necessario che l'intero sistema torni ad essere credibile e che gli arbitri non subiscano influssi psicologici. Anche perché in Inghilterra e in Germania non si assistono ad episodi di sudditanza psicologica. Spesso i direttori di gioco italiani e spagnoli hanno subito la pressione dei grandi sodalizi rispetto ai piccoli. È necessario cambiare alcuni aspetti di questa cultura". De Laurentiis non ha mai fatto un passo indietro in questi anni: Maradona sempre stracolmo per la credibilità del Napoli offerta dal presidente? "Aurelio può essere oggettivamente simpatico o meno, ma professionalmente è un presidente che vale 9, come la sua gestione. Lo scudetto varrà il 10 in pagella, ma in tempi non sospetti, cioè nel 2004, in questa città non c'era nessun imprenditore che non ha avuto il coraggio di investire sul Napoli. Il romano De Lurentiis ha avuto coraggio. È sempre stato coerente con le sue idee manageriali, è stato positivo il fatto che fosse un patron più industriale. Un altro grande merito: non si è mai lasciato scalfire né dalla stampa né dai tifosi, ha investito sui talenti del futuro. Amo le persone che vanno controcorrente, Aurelio parlava del calcio del futuro 18 anni fa e la maggior parte dei provvedimenti si sono poi verificati. Mi auguro di assegnargli 10 in pagella a fine stagione, se dovesse vincere lo scudetto". Quante possibilità ha il Napoli di vincere il campionato? "Questo è il primo campionato atipico, bisognerà capire quanti cambiamenti potrebbero esserci, data l'interruzione della Serie A. Considerato il percorso iniziale del Napoli, sono molto ottimista, anche se ho un'idea". Possibile cessione del club azzurro? "Sono certo che De Laurentiis resterà presidente prioritario della società. Non escludo che possa esserci poi una minoranza che si aggiungerà negli anni a venire. Ad oggi non risultano ipotesi avanzate circa l'acquisizione del paccchetto di maggioranza del Napoli, nè ho segnalazioni circa presunte volontà di De Laurentiis di cedere il club. È naturale che forse questo è il momento più bello della gestione di Aurelio, poi non conosco le sue future valutazioni legate al pacchetto di minoranza della società. Per molti anni De Laurentiis resterà presidente del Napoli, ad oggi non c'è nessuna intenzione di cedere il pacchetto di maggioranza". Cessione di Demme? "Il Napoli vorrebbe confermare Diego fino a giugno, perché è un giocatore d'esperienza adatto a sostituire Lobotka. Dall'altro lato, Demme non è sicuramente felice di vivere una stagione così importante da comprimario. Al momento queste due posizioni sono antitetiche, bisognerà capire se sarà poi trovato un punto d'incontro. Con la Salernitana non è andata bene come già riferito. Il Napoli ha aperto ad un prestito oneroso di 500.000 euro ed ha proposto l'intero stipendio pagato dalla Salernitana sino al termine della stagione. Tra due settimane, può succedere che i granata puntino su altri obiettivi, ma magari non riescono ad ingaggiarli e ripensa alla proposta azzurra. Il rapporto di Diego, inoltre, è buono con Gattuso, ma per questo non è detto che andrà al Valencia. Non metterei un punto nè sull'addio nè sulla permanenza sotto l'ombra del Vesuvio del calciatore". Interesse del Napoli per Lukic? "È sempre stato seguito dal club, è un jolly importante, ma non credo sia un obiettivo per gennaio. Qalora dovesse andare via Demme, Spalletti punterebbe su Gaetano. A giugno Sasa arriverà ad un anno dalla scadenza e potrebbe essere presa in considerazione l'idea di affondare il colpo, ma piace alla Roma, a club di Bundes e di Premier". E Frattesi? "Il calciatore è romanista e vuole giocare per la Roma. È stimato da Giuntoli e dalla società, ma la richiesta del Sassuolo è elevata. È una situazione da monitorare ma sicuramente per giugno, non per gennaio. Il Napoli vuole calciatori felici di vestire la maglia azzurra, perché questo deve essere punto arrivo. Se il club neroverde non dovesse abbassare le sue pretese economiche, allora l'operazione non sarà presa in considerazione". Scambio Bresiskni-Zanoli? "Operazione già conclusa, è fatta. Bisogna sistemare la situazione stipendi, ma comunque i calciatori possono essere tesserarati almeno a partire dal 2 gennaio. Zanoli andrà a Genova, merita di essere valutato ed andrebbe poi compreso il suo impatto da titolare. È un ragazzo interessante, tenerlo in panchina forse è sbagliato, anche se deve crescere. È uno scambio di prestiti che conviene ad entrambi i club. Per quanto concerne i portieti, ci sono tre posizioni. La prima con Sirigu che coprirà il ruolo di secondo e Contini sarà la terza scelta; mentre la seconda con l'ex Genoa lontano da Napoli e Nikita alternativa di Meret. La terza opzione, invece, lascerebbe invariato l'attuale scenario, con i due portieri che potrebbero restare uno in Campania e l'altro a Genoa. Quella di Nikita è un'operazione slegata dallo scambio Bereszyński-Zanoli". Trattative di mercato dei club italiani? "Per il momento tutto fermo, perché sono tante situazioni magmatiche. Non mi aspetto un mercato in grado di stravolge i rapporti di forza, non si faranno affari alla Vlahovic. Non ci saranno episodi particolari... L'idea Zieych non si attuerà, è un'operazione che non andrà in porto. Mi aspetto un mercato lento, con alcuni colpi negli ultimi giorni. Non mi aspetto sussulti importanti dal Napoli, anche se Demme dovesse salutare il club".

 

 

LUCIANO ZAURI

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Zauri, ex calciatore, tra le tante, di Lazio e Sampdoria ed attuale allenatore. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Ricordo di Mihajlovic? "Purtroppo negli ultimi giorni si è verificato qualcosa che era già nell'aria. Le condizioni di Sinisa erano peggiorate, sebbene fosse tornato in pista due anni fa. Aveva una grande personalità, apparentemente burbera, ma era di una sincerità unica. Una persona speciale, disponibile anche nella possibilità delle scelte tecniche in campo. Lascia un vuoto incredibile nel calcio e nella sua famiglia". Cosa bisogna portarsi dentro dalla sua storia? "Bastava guardarlo neglio occhi e si riusciva così ad estrapolare la sua voglia di lottare. Ha dato speranza a tante persone, anche in campo. Il desiderio di essere presente costantemente con i suoi ragazzi è un modello, soprattutto per molti bambini". Cosa ha lasciato il Mondiale dal punto di vista tattico? "Ne il più ne il meno rispetto a ciò che si è verificato nei campionati europei, allenatori i quali hanno portato avanti la loro filosofia tentando di applicarla in campo. Vedi Scaloni dell'Argentina o anche Luis Enrique della Spagna. Quest'ultimo è un allenatore interessante, tuttavia, non ha ottenuto i risultati sperati. Il ct della Seleccion, invece, ha dimostrato di essere efficace in campo, affidandosi alla vecchia guardia, cioè Messi. Leo ha coronato il suo percorso ovviato anni fa, ha dimostrato in campo tutto ciò che ha vissuto in carriera. L'allenatore alla base crea l'organizzazione in campo, anche se sono i calciatori a fare la differenza. Anche la loro collocazione in campo è fondamentale. È necessario, inoltre, inculcare nozioni calcistiche legate alla fase difensiva, perché i giocatori devono anche sacrificarsi". Pensieri sull'introduzione del fuorigioco semiautomatico? Cambio dell'organizzazione dei recuperi? "Sarei dell'opinione che sarebbe necessario il tempo effettivo. Bisogna stare al passo con i tempi, ma è fondamentale poter contare su un riferimento a livello umano. Come successo con il Var all'inizio, si procederà lungo questa direzione, ma l'occhio umano giocherà un ruolo cruciale in questo sistema".

 

 

DOMENICO LA MARCA

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Domenico La Marca, avvocato ed esperto in diritto sportivo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

 

La Juventus su Gvardiol – “Gvardiol per la Juventus oramai, dopo la rassegna iridata, è diventato un obiettivo impossibile. In estate c’era stata l’occasione di avvicinarsi al giocatore, che forse si poteva prelevare a cifre meno esorbitanti (intorno ai 40 milioni) mentre adesso la sua valutazione è esplosa, parliamo di quasi 100 milioni per il suo solo cartellino. La Juventus ha preferito investire in estate, giustamente, su Bremer, che era reduce da un campionato stratosferico meritandosi l’appellativo di migliore difensore della Serie A. È chiaro che, a prescindere da Gvardiol, i nostri top club devono avere il coraggio di investire sui giovani di valore e non aspettare che esplodano in altre squadre diventando così profili proibitivi. Gvardiol, infatti, è stato acquistato nella stagione 2021/2022 dal Lipsia che ha investito su di lui “soli” 20 milioni, andandolo a prendere dalla Dinamo Zagabria, club storico croato, ma certamente non di primissima fascia, ed oggi si ritrova tra le mani un potenziale campione ed una sicura quanto incredibile plusvalenza.”

La sconfitta del Napoli in amichevole – “È un passo falso che in amichevole ci può stare, è evidente come i carichi di lavoro abbiano inciso sulla prestazione, inoltre nel secondo tempo si è dato spazio a tanti giovani. Ho apprezzato molto alcuni gesti dei calciatori del Napoli, in particolar modo mi riferisco a Kvaratskhelia, che dopo la realizzazione del calcio di rigore ha subito preso la palla per portarla a centrocampo e ad Osimhen che dalla panchina ha incitato fino all’ultimo i suoi compagni di squadra. Entrambi sono l’espressione di una mentalità vincente.”

Bereszynski-Zanoli, lo scambio – “È ciò che serve al Napoli in questo momento: un giocatore affidabile che possa permettere a Di Lorenzo, in quelle poche occasioni, di prendere fiato. È un’operazione estremamente intelligente, visto che si tratta di un calciatore di grande esperienza, quasi 200 presenze in A e ben 50 con la maglia della Polonia, e soprattutto incredibilmente motivato a giocarsi le sue chances in maglia azzurra. Un’occasione del genere per Bereszynski è irripetibile e credo che lui ne sia consapevole, per tale motivo sa di dover accettare il ruolo di vice Di Lorenzo, anche se la sua duttilità potrebbe permettergli di mettersi in luce anche in altri ruoli. Questa operazione è l’ennesima prova delle capacità incredibili del management partenopeo che, quasi a costo zero, si è assicurato un innesto di valore in un ruolo che ha presentato sempre delle criticità, ma allo stesso tempo dando la possibilità a Zanoli di crescere a Genova dove davvero potrebbe con la sua esuberanza ed energia diventare, partita dopo partita, un fattore per la risalita della Sampdoria. Il Napoli si potrebbe ritrovare un giocatore fortemente motivato e che ha voglia di cimentarsi a determinati livelli e la stessa Sampdoria invece potrebbe garantirsi un giovane che messo nelle giuste condizioni potrebbe davvero esplodere.”

Menino idea di mercato per la Salernitana – “Sarebbe un’operazione molto interessante per la Salernitana, Gabriel Menino veniva considerato un assoluto craque, infatti ha vinto nel 2020 una Libertadores da protagonista con il Palmeiras e nel 2021 ha fatto parte della selezione verdeoro che trionfato nei Giochi Olimpici di Tokyo. In questa stagione con la maglia della "Verdão" sta trovando meno spazio ma ciò comunque non ha fatto diminuire le attenzioni nei suoi confronti visto che oltre i granata tanti club sono interessati ad acquistarlo. Parliamo di un giocatore giovanissimo, classe 2000, davvero eclettico, visto che nella sua carriera è stato schierato come mediano, mezzala ed addirittura terzino destro. Menino possiede un’ottima tecnica ed anche una buona corsa, ovviamente avrebbe bisogno come tutti i giovani brasiliani del classico periodo di ambientamento, ma con Nicola davvero potrebbe crescere e diventare un calciatore importante per questa Salernitana.”

Caso Superlega – “Pochi giorni fa l’avvocatura generale della Ue si è espressa, il suo parere si ricorda non è vincolante, in merito al caso Superlega e l’orientamento assunto in qualche modo ha rinforzato le posizioni della UEFA e della FIFA il cui modello ed operato risulta legittimo e proporzionato al fine di conseguire gli obiettivi legittimi connessi alla specificità dello sport. In merito alle criticità riguardanti il rispetto degli artt. 101 e 102 della TFUE, riguardanti il divieto di intese restrittive della concorrenza e l’abuso di posizione dominante, la stessa ha evidenziato come un’organizzazione che svolga nel contempo le funzioni di regolatore e di organizzatore di competizioni non comporta una violazione del diritto della concorrenza dell’Unione. Si può aggiungere che il terzo paragrafo dell’art. 101 prevede che le intese che favoriscono il miglioramento e la produzione dei prodotti o promuovono il progresso tecnico o economico non sono soggette a nullità. Sempre l’avvocatura generale ha riconosciuto il diritto della Superlega di organizzare la propria competizione calcistica indipendente al di fuori del sistema UEFA e FIFA, pertanto i club non potranno continuare a partecipare alle competizioni organizzate dalla UEFA e FIFA senza la preventiva autorizzazione di tali federazioni. In tal senso si ricorda come l’art 49 dello Statuto UEFA affermi la competenza esclusiva della stessa per quanto riguarda l’organizzazione delle competizioni internazionali europee alle quali partecipino Federazioni nazionali o società ad esse affiliate, Inoltre è bene ricordare che con l’affiliazione ad una determinata Federazione sportiva nazionale, una società o un’associazione sportiva entra a far parte di un’organizzazione di tipo associativo riconoscendo pertanto la titolarità esclusiva in capo alla medesima delle funzioni organizzative di secondo livello che riguardano l’organizzazione di competizioni e campionati.”

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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