BOSCO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Christian Bosco, procuratore e presidente di IAFA, Italian Association of Football Agents. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Pisacane esemplare, i giornalisti stiano attenti ai titoli. Raiola nostro presidente onorario, sul servizio di Report dico…”
“Servizio Report? Ho notato solo una incongruenza quando hanno detto che noi, come IAFA, non li volevamo alla nostra riunione. Poi hanno pubblicato l’audio registrato di nascosto ed è venuto fuori che io gli spiegavo che in primis ci trovavamo in un’area militare, dunque non era semplice realizzare ciò che volevano, ed in secundis eravamo in overbooking e loro non si erano accreditati. Noi, anzi, siamo i primi a cercare collaborazione con i media. L’importante è che la questione si sia chiarita da sola tra le loro dichiarazioni e la mia spiegazione, già nel corso del servizio stesso. I giornalisti di Report sono dei professionisti e sanno benissimo che quello era un evento celebrativo nei confronti di Mino Raiola, in cui lo premiavamo come presidente onorario di IAFA: sapevano benissimo che, avendo loro un contenzioso con l’agente, forse non era il caso, né la sede opportuna, per chiarire le loro diatribe. Per quanto concerne la questione plusvalenze va fatto un distinguo: di per sé non si parla di qualcosa di illegittimo. Se un club acquista un calciatore a 3, o viene fuori dal settore giovanile, e lo rivende a 10, la differenza legittima è una plusvalenza. Quello di cui si discute oggi sono le plusvalenze a specchio, ovvero gli scambi di calciatori senza flusso di danaro, le quali potrebbero essere operazioni fatte solo per mettere i bilanci a posto e consentire alle società di iscriversi ai campionati. I più grandi direttori sportivi venivano scelti proprio perché erano bravi a trovare calciatori pagati poco e rivenduti a molto. Infortuni? È una conseguenza del Covid. Si gioca troppo e le cinque sostituzioni non bastano, perché tutta la rosa si sovraccarica anche di allenamenti, non solo di partite. Come risolvere? Fifa e Uefa dovrebbero rivedere i calendari internazionali, perché oltre ai campionati e le coppe nazionali, ci sono le coppe europee e le competizioni fra compagini Nazionali. Io non ho mai concepito la Nations League. Ora si sta vagliando la possibilità di presentare i Mondiali ogni due anni, questo ci fa capire che non si sta facendo molto per risolvere il problema. Insigne? I titoli di giornale fanno intendere ben altro, i giornalisti scrivono per vendere giornali. Le dichiarazioni di Pisacane erano ovvie: c’è stata una offerta ritenuta non congrua, ma non ha assolutamente detto che non ci saranno nuovi incontri per trovare la quadra della situazione. I giornalisti dovrebbero stare attenti a come riportano le dichiarazioni, perché infiammare la piazza ed incrinare i rapporti è semplice”.
DI NAPOLI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Bruno Di Napoli, procuratore, fra gli altri, di Moussa Manè, terzino del Napoli Primavera. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Spalletti tiene in gran considerazione Manè, al Napoli si sogna ancora lo Scudetto. Sulle plusvalenze…”
“Convocazione Manè? Moussa può ricoprire il ruolo di terzino e difensore centrale. La convocazione l’ha reso felice: la settimana precedente era stato visionato in prima squadra, dopodiché proprio Spalletti ha richiesto che partecipasse alla gara contro l’Atalanta. Rischio di bruciare i giovani in Serie A? Moussa è un ragazzo molto serio, non fa voli pindarici. La convocazione è un giusto premio per lui, perché è un ragazzo che l’anno scorso ha esordito nei professionisti lì a Bari. Anche lì abbiamo sempre avuto feedback positivi. Possibile scambio? Non guardiamo troppo oltre: pensiamo a quest’anno, poi a fine stagione vedremo cosa succederà. Plusvalenze? Ci sono sempre state, ora sono sotto la lente d’ingrandimento. Di certo sono operazioni che hanno poco a che fare con il lato tecnico, incide poco sui ragazzi. Giovani in Italia? Si fa fatica nel nostro Paese a dare fiducia ai giovani, ma posso dire che il Napoli ha ripreso a chiamare diversi ragazzi, a farli esordire. C’è interesse per il settore giovanile. Procuratori? Sicuramente non è facile affermarsi in questo ambiente. Fortunatamente io ho giocato per tanti anni e godo di molta stima, ma per un ragazzo che non è mai stato in questo giro non è semplice entrare. Penso che le chiavi siano la dedizione e la personalità. Morale del Napoli? Penso che si creda ancora al sogno Scudetto. Il Napoli ha anche fatto un’ottima prestazione contro l’Atalanta sabato sera, per cui è giusto che non sfumi l’obiettivo”.
AUTIERI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Daniele Autieri, giornalista del programma televisivo Report. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Oggi come in Calciopoli l’indagine è partita dalla Giustizia Ordinaria, ma è presto per dire quali saranno le conseguenze”
“Perché il Chievo fu penalizzato nella stagione 2018/19? Il punto è che come per gli scaligeri all’epoca, e la Juventus oggi, sono intervenute delle indagini giudiziarie, quindi c’è stata un’inchiesta della procura ordinaria, non della giustizia sportiva, che, tramite soprattutto le intercettazioni telefoniche ha scoperto queste anomalie. Sul fronte della giustizia sportiva è tutto molto difficile da dimostrare, perché sappiamo che i club si difendono sempre dicendo che il valore attribuito ad un calciatore è soggettivo e si può sbagliare nelle valutazioni, giustificando, di fatto, le plusvalenze fittizie. Al tempo ci furono diversi indagati rinviati a giudizio, tra cui il presidente Luca Campedelli. Ricordiamo che la plusvalenza rappresenta un reato solo se è fittizia. Se io sono così bravo da comprare un giocatore a dieci e dopo due anni lo rivendo a venti perché l’ho fatto crescere, quello non solo non è reato, ma significa anche che ho lavorato bene. Se, invece, mi accordo con un’altra squadra e gli compro un giocatore ad un prezzo maggiorato facendogli un favore e spalmandomi quel debito su cinque anni di bilancio. Quello che mi ha venduto il calciatore iscrive una plusvalenza sul suo bilancio. Molto spesso, poi, si manifestano scambi a specchio: due squadre si scambiano calciatori per lo stesso valore, superiore a quanto è stato il costo di acquisto; non c’è passaggio di danaro ma a bilancio, anche in questo caso, si iscrive una plusvalenza. Questa, ovviamene, è una operazione irregolare. Siamo all’alba di una nuova Calciopoli? Dire oggi cosa rischiano Juventus ed altre società, è molto complesso. Anche nel caso di Calciopoli, però, ci fu prima una indagine della giustizia ordinaria, e solo in un secondo momento di quella sportiva che intervenne a valanga. Ad oggi sappiamo che la Federcalcio e la Procura Federale si sono già mosse, ma molto dipenderà da come finirà l’indagine della Procura di Torino. A mio avviso, se ci saranno dei rinvii a giudizio od un processo in breve termine, possiamo sperare che dal punto di vista sportivo si decida di avviare una riforma sul tema plusvalenze ed un nuovo sistema di controllo sui bilanci delle società”.