Giovedì, 29 Settembre 2022 13:14

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:​ Carlo Jacomuzzi; Mattia Collauto; Rino Foschi.

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CARLO JACOMUZZI

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, presidente AIOC ed ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, nonché ex calciatore del Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Jacomuzzi: “Torino? La sua solidità rispecchia le caratteristiche del suo giocatore, che ha da sempre molto temperamento e lo trasmette. Per questo ottiene buoni risultati, dovremo vedere se riuscirà contro il Napoli a dimostrare di aver completato la crescita della sua squadra, chiamata a fare risultato in un campo difficile come il Maradona. Il Napoli però ha riserve di lusso, ha una rosa importante e sono carichi a mille. Raspadori? Una fortuna che non sia andato all’estero, sta dimostrando di valere questi soldi spesi dal Napoli. Su Scamacca invece ho qualche remora, è Jack la vera stella. Assomiglia a Paolo Rossi come finalizzatore, come movimenti e come intelligenza. I meriti di Spalletti? Sono tanti, gli sta creando spazi e modi di giocare. Ma per Raspadori vanno ringraziati anche i suoi primi allenatori, che gli hanno permesso di sgusciare così bene tra i difensori. Non dimentichiamo che Giacomo ha poi dei compagni di squadra di grande qualità, specialmente Osimhen che attacca la profondità come nessuno nel nostro campionato. Ha tanta umiltà, tanta forza e Raspadori sfrutta questi movimenti.​

 

Koulibaly in difficoltà? Me l’aspettavo, in Italia è molto diverso. C’è pressione, mentre in Inghilterra si parla della partita solo il venerdì e il sabato. Si gioca al calcio aperti per vincere, non per pareggiare. Bisogna che Kalidou capisca bene gli avversari, conosca bene i compagni e le dinamiche e mostri di nuovo il suo valore. Kim? È arrivato con grande umiltà ed è stato avvantaggiato da questo, ma aveva già esperienza: ha giocato nel suo Paese e in Turchia, un campionato difficile, fisico e giocato in stadi tutti difficili e ostili. Migliorerà ancora, di certo”.

 

MATTIA COLLAUTO

 

A “1 Football Club”, programma radiofoni­co condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mattia Collauto, ex calciato­re e direttore sport­ivo del Venezia. Di seguito, un estratto raccolto dalla reda­zione di IlSognoNelC­uore.com.

 

 

“Cambio di proprietà del Venezia? Ha inc­iso molto sul mio la­voro in senso positi­vo, devo ringraziarli perché mi hanno da­to un’opportunità im­portante essendo gio­vane. Abbiamo avuto sicuramente degli sc­ambi di opinione anc­he forti com’era giu­sto che fosse, poi il club alla fine di quest’anno ha fatto delle scelte che van­no sempre rispettate. Succede da tutte le parti, ognuno ha preso la propria stra­da. Giovani in Itali­a? Basta andarli a vedere dal vivo: molto spesso nel calcio attuale si tralascia l’emozione di osser­vare dal vivo un cal­ciatore, si usano so­ftware che sono impo­rtantissimi ma non possono fornire compl­etezza di giudizio. Va tenuto conto di un ventaglio di aspet­ti, i soldi hanno un valore e si devono avere tanti elementi per poter scegliere e rischiare di spen­derli. Mazzocchi? So­ddisfazione enorme il suo esordio in Naz­ionale, al Venezia lo abbiamo voluto for­temente, è stato il mio primo acquisto. È un orgoglio grande, perché non è solo un calciatore tecnico e di spessore, ma anche un uomo che si è creato tutto con le proprie sole forz­e, andando oltre anc­he dal punto di vista morale. Si merita tutto ciò che sta gu­adagnando, è traspar­ente e ora deve stare attento perché è sotto gli occhi di tu­tti. Ha dei princìpi incredibili. La sua famiglia e i suoi agenti stanno facendo tanto per lui, Pasq­uale viene valorizza­to da tutti coloro che gli sono intorno. Non sempre gli agen­ti puntano solo al meglio per i propri assistiti, magari anc­he mettendo l’aspetto economico in secon­do piano. Da questo punto di vista, Mazz­occhi è fortunato da essere seguito da persone perbene come Luigi Lauro. Kvara? Giuntoli lavora davv­ero bene da anni, il Napoli sta facendo benissimo al di là della classifica. Dim­ostra di fare calcio in un certo modo: grande merito va alla proprietà perché ri­escono a vedere oltr­e, soprattutto Crist­iano stesso (Giuntoli ndr). Investe su giocatori non blasona­ti ma importanti, di prospettiva certa. Juventus? Il calcio si può interpretare in tanti modi perché ogni club ha le sue esigenze, non conda­nno nessuno per ques­to. Ognuno gestisce la propria società come vuole, nonostante il momento diffici­le. Torneranno presto a vincere perché sono abituati a farlo, bisogna solo saper far passare questo periodo complesso. La Juve è la storia del nostro campionato. Bari? Non bisogna dire ai tifosi che non si potrà andare in A per la questione delle multipropriet­à. È una piazza bell­issima, non credo ac­cetterebbero un ragi­onamento simile. Non è un posto dove si può lavorare sottotr­accia, lì si è ambiz­iosi e sei obbligato a restare a determi­nati livelli sempre”.

 

 

 

RINO FOSCHI

 

A “1 Football Club”, programma radiofoni­co condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Fos­chi, ex direttore sp­ortivo di Palermo e Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

 

“Pausa nazionali? Qu­alcosa si perde semp­re, qualcosa cambia anche psicologicamen­te. Le soste incidono eccome, ma il Napo­li ha molti giocatori importanti, faranno molto bene ad ogni modo. Inter? È un altro discorso, hanno dei problemi di alt­ra natura che si rip­ercuote sullo spogli­atoio. Il mercato è stato incompleto e le difficoltà partono già da qualche anno. Speriamo di no per­ché parliamo di una squadra importante tecnicamente, è compe­titiva e ci rapprese­nta in Champions. Lo­tteranno con il Napo­li per lo stesso obi­ettivo, ma dare sent­enze sarebbe diffici­le. Roma? Mourinho ha convinto l’ambient­e, dovunque vada div­enta capopopolo. Non ha rispettato quel che doveva fare l’an­no scorso ma ora è partito bene, potrebbe fare un buon campi­onato perché ha pure un buon organico. Lazio? È un ambiente difficile come Firen­ze, ma il secondo an­no del mister ​ può essere importante. Con Sarri si togliera­nno tante soddisfazi­oni, lo stimo molto. Insegna calcio e lo ha fatto ovunque: alla Juve ha vinto il campionato in mezzo a tante difficoltà, tutti ricorderete il labiale evidente di CR7 quando fu sost­ituito… Napoli-Torin­o? Il Napoli è più forte del Torino, ma occhio a delle possi­bili sorprese. La sq­uadra di Juric se in giornata può dare filo da torcere prati­camente a tutte le squadre più important­i. Nazionale? Siamo ripartiti con un nuo­vo ciclo, non siamo gli stessi. Siamo in un momento di speri­mentazione, Mancini sta facendo un lavoro grandissimo da qua­ndo è arrivato. Ha tutte le capacità per fare tutto questo, ha tanta esperienza e la sta usando perf­ettamente per ottene­re il massimo dai su­oi. Scudetto? Il Nap­oli è una candidata seria, è una squadra completa e quadrata. Nonostante alcune uscite importanti, ha le caratteristiche giuste per raggiung­ere quest’obiettivo in una città che ha un pubblico incredib­ile. Sarebbe una sod­disfazione per De La­urentiis, al quale vanno fatti i complim­enti unitamente a Gi­untoli e a Spalletti­”.

 

 

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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