Pensiesi sul confronto tra Ajax e Napoli della scorsa settimana? "È stato un Napoli eccessivamente affascinante. Non mi aspettavo una squadra così forte, sta molto bene in campo. Mi fa piacere per Spalletti, il quale lascia giocare i calciatori, i ragazzi in campo si divertono. Non è una squadra da catenaccio, applica un calcio completamente olandese. Il Napoli non ha nessun fuoriclasse come Messi, ma sa come indirizzare il pallone in gol". È stato il collettivo a far vincere gli azzurri? "È da i tempi di Sarri che questa squadra gioca bene a calcio. La dirigenza ha ingaggiato ottimi allenatori nel corso degli anni, oltre che tanti calciatori importanti. È una squadra che regala spettacolo in campo". Sarà determinante il rientro di Osimhen? "Ho visto giocare Victor, ma che calciotore è? Ha tecnica, velocità ed ha un grande cuore. Spalletti può contare su attaccanti importanti, i quali hanno disputato un'ottima gara la settimana scorsa. Lozano è molto pericoloso, lotta tanto in campo. Il rientro di Osimhen sarà complicato per la difesa dell'Ajax, Timber potrebbe riscontrare tanti problemi". Giudizio sul calcio proposto dal Napoli? "Sono felice del gioco proposto dalla squadra azzurra. Quando vedo il Tottenham di Conte non mi diverto. Ma Spaletti sta facendo un gran passo in avanti per il gioco proposto in Italia ed anche in Europa". Pensieri su De Ketelaere? "Mi piace tanto per il Milan, è stato un ottimo acquisto. Deve abituarsi al campionato italiano, ma sarà un campione per la squadra rossonera. In Serie A gli allenatori dovrebbero lanciare i calciatori e giocare un calcio più propositivo, costituito da tante verticalizzazioni". Domani l'Ajax proverà ad applicare un calcio difensivo? "Difficile che i lancieri si chiuderanno in difesa, anche perché il cuore degli olandesi è dedito all'attacco. Forse la squadra adotterà una strategia differente, ma sempre offensiva". Chi vincerà lo scudetto in Serie A? "Mi auguro il Napoli per il calcio proposto".
LA MARCA
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Domenico La Marca, avvocato ed esperto in diritto sportivo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Dia e la Salernitana – “Dia è senza dubbio un grande colpo, si tratta di un calciatore che non c’entra nulla con la lotta salvezza e soprattutto è la lampante dimostrazione delle ambizioni del presidente Iervolino. Da tempo sostengo che la compagine granata ha acquistato un giocatore che in Italia per le sue caratteristiche è destinato ad andare tranquillamente in doppia cifra. La Salernitana ha avuto il merito di crederci fino all’ultimo minuto, ma ciò non toglie che la squadra è apparsa poco brillante e le prossime quattro partite risulteranno decisive per determinare quale sarà il reale percorso dei granata, visto che l’undici di Nicola è atteso da due trasferte proibitive, la prossima con l’Inter e poi con la Lazio, mentre in casa sarà impegnato in due scontri diretti con Spezia e Cremonese e proprio all’Arechi la Salernitana avrà l’obbligo di fare bottino pieno a differenza di quanto accaduto con Empoli e Lecce.”
La vittoria sulla Cremonese – “Era una partita che presentava innumerevoli insidie e che ha dimostrato la grande maturità del Napoli, che non si è fatto trascinare dall’impeto profuso in campo dagli avversari dopo la rete di Dessers. I partenopei sono stati abili a non farsi prendere dalla frenesia e i cambi di Spalletti hanno fatto letteralmente la differenza, da questo punto di vista il tecnico di Certaldo è stato impeccabile. Oltre al solito Simeone dalla panchina sono arrivati altri due gol a dimostrazione della completezza e della bontà della rosa del Napoli, che in questo aspetto si può già ritenere superiore alla formazione dello scorso anno.”
Il rigore di Kvaratskhelia – “Personalmente ritengo che su Kvaratskhelia era senza dubbio rigore, non condivido tutte queste polemiche intorno all’episodio che ha permesso di sbloccare la sfida dello Zini. Mi auguro che queste sterili polemiche non influenzino il giudizio sulla sportività di questo ragazzo, che in ogni partita subisce marcature vigorose ed è spesso vittima di interventi al limite.”
Il rientro di Osimhen – “Osimhen non potrà mai essere un problema per il Napoli, è un giocatore con caratteristiche uniche che permette alla compagine partenopea di poter utilizzare differenti interpretazioni tattiche. Abbiamo visto di cosa è stato capace di combinare contro il Liverpool, praticamente con le sue accelerazioni ha messo in difficoltà l’intera retroguardia dei Reds ed in particolare modo gente del calibro di Van Dijk. Raspadori e Simeone ma in generale tutto il Napoli sono stati bravi a non far pesare l’assenza di Osimhen ma sarebbe un grave errore ritenere che questa squadra possa fare a meno di un giocatore che proprio in questo campionato è atteso dal definitivo salto di qualità.”
La Juventus – “Al netto degli episodi in particolare modo mi riferisco alla sciagurata decisione di Cuadrado di calciare in porta, come gli capitò nel pari di Venezia della scorsa stagione, con tre uomini liberi in area di rigore e l’evidente fallo di Theo Hernandez ai danni dello stesso colombiano, incredibilmente non fischiato da Orsato, da cui poi è scaturito il calcio d’angolo che ha portato al gol di Tomori si è vista una Juventus che si è letteralmente sciolta con il passare dei minuti. Sicuramente è stato sopravvalutato il mercato estivo dei bianconeri, che da tempo necessitano di una vera e propria rifondazione, si è parlato di realizzare “istant team” per essere immediatamente competitivi, ma ciò che manca alla Juventus incredibilmente è proprio la progettualità, che per tanti anni è stato il punto di forza di questo club. In questi ultimi anni bastava essere chiari con tutto l’ambiente, investendo su giovani di prospettiva, invece di puntare su giocatori avanti con l’età, portando avanti quell’illusione di essere competitivi come nei tempi d’oro, dove la Juventus poteva fare affidamento su veri campioni e soprattutto su giocatori di personalità. Si può discutere la scelta di puntare o meno su Allegri come l’uomo da cui ripartire ma solo confrontando la mediana bianconera scesa a San Siro con quella che ha caratterizzato la Juventus di Conte e successivamente dello stesso primo Allegri si percepisce l’incredibile differenza di qualità. In questo momento qualsiasi allenatore seduto sulla panchina dei bianconeri andrebbe in difficoltà e forse sarebbe già stato esonerato, di certo Allegri ha l’obbligo di trovare una quadra e forse da questo punto di vista il modulo che offre maggiori garanzie in questo momento è il 3-5-2.”
La rinascita del Monza – “Bisogna fare solo i complimenti a Palladino che senza stravolgere il lavoro di Stroppa ma focalizzandosi sulla testa dei suoi ragazzi è stato capace di ottenere tre vittorie di fila che rilanciano in maniera importante il Monza. È chiaro che questa squadra aveva bisogno di tempo per amalgamarsi visto che è stata completamente stravolta con il mercato estivo ma questo tecnico si è fatto trovare pronto e sono convinto che la compagine brianzola continuerà a migliorarsi come dimostra l’incredibile solidità difensiva raggiunta proprio con l’arrivo di Palladino.”
L’Atalanta – “Nonostante l’amaro in bocca per una vittoria che è sfumata con un’incredibile rimonta da parte dell’Udinese, l’Atalanta sta dimostrando di essere la vera rivelazione tra le squadre facenti parte del gruppo di testa. Ad eccezione fatta della sfida di Udine, dove tutte le big hanno fatto e faranno fatica, l’Atalanta è una squadra che subisce poco ed è davvero letale in ripartenza, in tal senso l’acquisto di Lookman si è rivelato assolutamente indovinato. Senza poter fare affidamento sulla forza straripante di Zapata, Gasperini ha trovato altre soluzioni e credo che la sua squadra è destinata a migliorare grazie anche ai tanti giovani di prospettiva, Okoli, Scalvini, Soppy ed Hojlund che sicuramente verranno messi nelle condizioni di crescere in maniera importante. Probabilmente questa è l’Atalanta più completa che Gasperini ha avuto tra le mani e la mancata partecipazione alle coppe europee potrebbe rivelarsi un grande vantaggio.”
ANGELO GREGUCCI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Gregucci, ex allenatore di Fiorentina, Inter e Manchester City. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Sei in attesa di una chiamata... "È possibile. Spero in una buona chiamata per svolgere un ottimo lavoro". Pensieri sulla vittoria roboante della Lazio con la Fiorentina? "M i aspettavo una vittoria, ma non così elargiva. Il problema della Lazio per diventare una grande squadra è competere in Europa. In campionato non sta riscontrando particolari problemi. È una squadra composta da tanti calciatori forti, Sarri può contare su alternative valide". Come si esce dal tunnel della crisi? "Dopo la boccata d'aria fresca in Conference, è nuovamente calata in Serie A. L'approccio dei viola è stato positivo, ma il segreto è far gol. Nonostante le tante situazioni pericolose, il reparto offensivo difficilmente riesce a ad andare a segno. La Fiorentina produce ma non realizza, non ha un bomber su cui puntare. Risalirà la classica, ma la poca prolificità offensiva è un problema". L'Inter dovrà affrontare il Barcellona in Champions..."Per conclamarsi l'Inter deve vincere con il Barcellona e blindare la qualificazione agli ottavi. È una squadra fisica, manca il perno del nuovo progetto nerazzurro: Romelu Lukaku. Quest'ultimo con Conte era un fattore vincente, ma deve trovare la condizione per essere nuovamente straripante. Vincere al Camp Nou rappresenterebbe l'uscita definitiva dal tunnel della crisi. Il gruppo ha avuto una preparazione fisica non efficiente". Pensiero sulle decisioni di Spalletti con la Cremonese? "Il Napoli è una squadra con il vento in poppa. Ha tante individualità importanti, è complicato per tutti affrontare attualmente gli azzurri. Spalletti ha carte determinanti nel mazzo come il Cholito, Lozano o Zielinski. Luciano ha dato un'identità di gioco delineata, rende protagonista tutti i calciatori di qualità della rosa. Un plauso a Giuntoli per la campagna acquisti effettuata, è la chiave del successo attuale del Napoli". Quanto è facile per il tecnico italiano allenare un giocatore come Simeone? "È merito di Spalletti se la gestione dello spogliatoio è eccellente. Il vero lavoro del tecnico è nell'indentità del gioco di questa squadra, l'emblema è il suo apporto tattico. La profondità della rosa è utile alla causa azzurra. Simeone non sarà titolare, ma quando entra segna sempre. Questa è la mentalità adeguata".