Giovedì, 15 Dicembre 2022 13:21

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Aldo Nicoli; Alberto Fontana; Sergio Pellissier

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: 

Aldo Nicoli;

Alberto Fontana;

Sergio Pellissier.

ALDO NICOLI

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Aldo Nicoli, ex calciatore, tra le tante, di Inter e Lazio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Risposta positiva della Francia al dominio del Marocco nella semifinale di ieri? "Nella globalità meritava maggiormente la nazionale marocchina. I francesi non hanno brillato e non sono stati spettacolari, sono stati cinici. Per spirito e voglia di fare, gli africani sono stati superiori, forse tutti abbiamo fatto il tifo per questa squadra. La nazionale francese, tuttavia, è ricca di talenti, è giusto sia approdata in finale". Hakimi all'Inter ricopriva un ruolo centrale rispetto al Psg? "Credo di sì, ha anche detto qualcosa in merito. È più marginale all'interno del Psg, forse all'Inter ricopriva un ruolo principale. Lo preferisco a Dumfries, attualmente all'Inter". Quale calciatore del Mondiale sarà una mina vagante del mercato di gennaio? "Enzo Fernandez, ma anche Boufal, tanti calciatori hanno attirato l'attenzione, numerosi sono i talenti inesplorati. Ciò che sorprende è che scoprire oggi Sofiane non è un grande successo per gli addetti ai lavori, si poteva pensare già prima ad un'eventuale acquisto del calciatore". Chiusura mentale verso i colpi di mercatl dal calcio orientale? "Forse ci si focalizza maggiormente sui calciatori occidentali. Esiste un atteggiamento di questo tipo, mi auguro che non siano in ballo dinamiche diverse, o situazioni politiche. Non si può scoprire, tuttavia, un talento a 22 anni, bisogna non farsi fregare e fiondarsi sin da subito per scovare nuovi calciatori". Atalanta e Napoli modello da seguire per i giovani ingaggiati? "Mi auguro che saranno trovati alcune correttive anche da altri club per indirizzare il tutto nel verso giusto. Il calcio è una grande locomotiva economica, eventuali falle sono immediamente corrette. Il pallone non si sgonfierà mai...". Giusto per Inzaghi firmare per l'Inter? "Comprendo la sua ambizione per un palcoscenico più industriale, tuttavia, nella globalità, anche la classifica dimostra che i valori alla fine sono gli stessi. Sul piano umano ha voluto ovviare un'avventura più stimolante. Inoltre, è stato alla Lazio per tanto tempo, forse era lla ricerca di stimoli diversi. La vera differenza tra Inter e Lazio sono i comti economici e la gestione dei conti; i bilanci biancocelesti sono gestiti meglio rispetto a quelli nerazzurri". L'addio di Marotta avvio dello tsunami bianconero? "L'uscita di Beppe ha squilibrato l'ambiente della Juve e le mire del club. Era un elemento prioritario per la saggezza economica della squadra. Marotta ha fatto bene alla Juve e fa bene all'Inter, è un uomo capace ed estremamente professionale". Pensieri su Inter-Napoli? "A livello di valori tecnici e rendimento resterà tutto invariato, poiché la sosta non cambierà nettamente gli equilibri. Punto sul Napoli, è favorito sui nerazzurri". Quale centrocampista ha rubato maggiormente l'occhio in Serie A? "A me piace come costruttore di gioco Brozovic dell'Inter, ma il più talentuoso è Milinkovic della Lazio, il miglior centrocampista del campionato".

 

 

ALBERTO FONTANA 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Il Mondiale in Qatar è stata l'edizione dei prorieri? "Bounou è un nome già conosciuto, è stata sì una sorpresa, ma ha vinto già tanto a livello europeo. Livakovic della Croazia e Martinez dell'Argentina hanno giocato una grande Coppa del Mondo. Ma Carnesecchi e Vicario, portieri italiani, sono straordinari, dei veri talenti, pur non avendo giocato i Mondiali. Ci sono delle nazioni che a miei tempi non esistevano, è cambiato tutto e si è incrementata la concorrenza. Le nazionali cuscinetto possono ormai sorprendere, la fisicità è determinante. La parte atletica è diventata rilevante, anche perché ci sono pochi calciatori davvero essenziali in grando di fare la differenza". Fisicità arma in più di Kvara? "A livello atletico strappa, ha il dribbling e salta l'uomo. Calciatori simili possono cambiare l'andamento delle partite in qualsiasi momento. Vedi Mbappé, ieri non ha brillato, ma ha creato superiorità mumerica, ha effettuato tre scatti straordinari". Giudizio sul Napoli? "Questo club è una realtà ormai consolidata. Se continuerà così, chapeau. La grande squadra riesce a portare a casa le gare sporche anche momenti difficili: se gli azzurri dovessero riuscire anche in questo, allora il capitolo sarà chiuso. Ad oggi sta sorprendendo davvero tutti". Sbagliato paragonare Messi e Maradona, calciatori di due epoche diverse? "Le persone si innamorano, i paragoni con il passato sono spontanei. Diego ha cambiato il calcio, non sono solito fare dei paragoni perché il mondo va avanti e il calcio è cambiato. È inopportuno paragonare le epoche. Chiaro che Messi sia fuori categoria e ricordi un po' Maradona, un funambolo rapportato al suo periodo cambia le partite e fa applaudire i tifosi. Mi auguro per la grandezza di Messi che possa trionfare al Mondiale, anche se la Francia è una squadra molto fisica, difficile da battere. Vedi Van Gaal, ct dell'Olanda, ha schierato in campo dei giovani forti fisicamente, nel calcio d'oggi se non si hanno antidoti è difficile trovare soluzioni. Giroud sarà molto scomodo per l'Argentina". Pensieri su Olivier? "Fa gol, ma è sempre determinante, anche quando non riesce a segnare. Intercetta sempre la sfera sul primo palo, neutralizza sempre i calci d'angolo avversari. Vorrei il francese in tutte le mie squadre, sono felice per ciò che sta dimostrando. L'Argentina sarà sicuramente preoccupata per il rendimento dell'attaccante...". Dybala è stato sopravvalutato? "Ha un concorrenza spietata in casa argentina, perché Messi dimostra da 15 anni di essere il migliore al mondo. In quel contesto non è facile dare spazio a Paulo, la chance da sfruttare è offrire il 100% quando Lionel non è al meglio". Che gara sarà Inter-Napoli? "La sosta non avrà sicuramente aiutato la squadra azzurra per il momento positivo vissuto. Nessuno, tuttavia, conosce ancora le condizioni fisiche dei calciatori e delle squadre, bisognerà attendere. L'Inter non mollerà, fare risultato contro il Napoli sarebbe determinante, anche se la squadra di Spalletti merita la posizione in classifica odierna".

 

 

SERGIO PELLISSIER

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, presidente del Clivense ed ex calciatore, fra le tante, di Torino e Chievo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

 

Progetto Clivense? "Procede bene, anche se è dura riuscire a vincere tutte le gare ed anche i campionati in queste categorie. L'impegno è costante. Ci sono diversi step di crescita, si cresce insieme e si raggiunge insieme determinati livelli. Anche il Chievo ha costruito qualcosa di importante alle sue spalle ed ha tentato di tutto per restare ai grandi livelli del calcio italiano". È presente un settore giovanile? "Al momento abbiamo la prima squadra e gli Juniores, ma il settore giovanile è fondamentale. Anche perché attraverso i ragazzi si riesce ad avere un certo genere di mentalità, poiché conoscono gli ambienti e i specifici sistemi di gioco. È necessario partire dalle basi". In cosa è cambiato Messi dal punto di vista caratteriale? "È a conoscenza che questo sarà il suo ultimo Mondiale, vincere da protagonista e da capitano storico potrebbe essere fantastico. Sta portando a casa qualcosa di importante, il gruppo crede molto in Lionel, uno dei giocatori più forti al mondo". Pensieri su Ronaldo? Quale sarà il suo futuro? "Se volesse firmare per la Clivense, sarebbe il benevenuto... Scherzi a parte, dispiace per il suo calo, si tratta di un calciatore che ha spostato milioni nel calcio. È evidente la sua regressione, ma è brutto il fatto che sia messo costantemente sulla graticola. Sembra che non sia più indispensabile, ma non è questo il calcio che amo, bisogna rispettare tutti gli atleti. Cristiano, tuttavia, deve capire che non è più lo stesso di alcuni anni fa. La decisione sul suo futuro spetterà solo a lui, deve riuscire a capire se giocare in una società meno blasonata o meno. È necessario comunque rispettare un bomber fantastico. L'attaccante deve far gol, e finché segna, per me può anche non tornare mai in difesa. Preferisco da presidente, direttore sportivo ed allenatore un calciatore così, simile a Ronaldo, capace di realizzare gol". Differenza di trattamenti tra il Chievo e la Juve per l'epilogo dei veneti? "Credo che la Giustizia debbe intervenire sempre allo stesso modo. Sono stati punite le plusvalenze fittizie del Chievo, mentre altre squadre, le quali hanno avuto le medesime plusvalenze, non hanno ricevuto lo stesso trattamento. Non si può dare un valore ad un calciatore, non potrei mai valorizzare un giocatore a seconda di quanto vale al mercato. È un problema di per sé, ma credo che la Giustizia deve far pagare tutti, altrimenti potrebbero sbagliare tutre le squadre. Il calcio italiano deve tornare ad essere pulito e sano, di tutti i tifosi innamorati di questo sport. È necessario un intervento, altrimenti tanti club minori non potranno partecipare ad alcune competizioni. Il Chievo è stato punito perché non ha pagato dei debiti ed è giusto così, se ha sbagliato è corretto che abbia pagato. Ma anche altri club devono pagare per ciò che sbagliano; il calcio italiano deve trattare tutti i club allo stesso modo per essere credibile. Ed inoltre, questo potrebbe essere anche un modo per valorizzare i giovani, ma l'importante è creare un settore giovanile in grado di offrire ai ragazzi la possibilità di confrontarsi con altri calciatori. Non bisogna portare un giocatore a determinati livelli, se non riesce ad essere competitivo".

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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