Venerdì, 11 Novembre 2022 13:12

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:​ Alberto Fontana; Luigi Delneri; Alessandro Birindelli

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ALBERTO FONTANA​

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com...   

 

Quanto pesano i 9 clean sheet di Lazio e Juve sull’economia del campionato?​

 

“In Serie A, da quarant’anni a questa parte, l’80% delle squadre che vince lo Scudetto ha la migliore difesa. Oltre i clean sheet, Juve e Lazio vantano anche il minor numero di gol subiti. Ciononostante, vedo molto avanti il Napoli, per gioco, condizione fisica e convinzione. E sugli azzurri stanno influendo le grandi prestazioni di Meret, che per me è sempre stato un grandissimo portiere e ha dimostrato di avere tanta personalità oltre alle grandi capacità, perché ha iniziato il campionato sapendo che la società stava cercando un altro portiere. Alla fine, la scelta del Napoli di dargli fiducia è stata totalmente azzeccata”.

 

Divampa da tempo una strana percezione del calcio: la cultura della vittoria come ossessione in un calcio (italiano) fondamentalmente perdente. Che ne pensa? Sono d'accordo, anche se sembra - e mi auguro - che il vento stia cambiando... L'attaccamento alla vittoria si accompagna quasi sempre al bisogno di sconfiggere l'avversario e spesso non vuol dire che questo sia sbagliato. Certo, però, contano tanti fattori: la dimostrazione di forza è evidente in questo nuovo Napoli e il continuo martellamento di Spalletti sta dando i suoi frutti, l'ossessione per la vittoria si sta impossessando dei giocatori, dei dirigenti, dello staff, dei tifosi e di tutto l'ambiente

 

Cosa pensi di Caprile del Bari? E su Carnesecchi? "Sono contento per Marco, mi ha colpito a Cesena quando lo vidi. Elia, invece, può raggiungere grandi palcoscenici, mi ha sorpreso la tranquillità in campo, nonostante la sua giovane età in una piazza importante ed ambiziosa come Bari. Se continua lungo questa strada, potrà rientrare in una grande dimensione, ha qualità preziose". Con l'assenza di Maignan il Milan ha perso punti? "Non lo conoscevo bene, ma è il calciatore che più mi ha colpito quando è arrivato in Italia, complimenti al Milan per questo colpo di mercato. È un giocatore determinante, alla lunga l'eventuale assenza di un giocatore del suo calibro può danneggiato il club". Pensieri sui big match dell'ultima giornata del 2022? "Credo che il Napoli sarà una brutta bestia da affrontare per Sottil. Per la Lazio, invece, si tratta di una prova di maturità, anche se Inter ed Atalanta non possono perdere altri punti. Il Milan è una squadra ambiziosa, deve necessariamente vincere per restare al passo degli azzurri". Pensieri sull'orario della sfide le quali si giocheranno alle 12:30? "I calciatori ormai sono abituati a questi orari, i quali non scombussolano più le loro abitudini. Ormai sono cambiati tanti aspetti del calcio rispetto al passato".

 

 

 

LUIGI DELNERI​

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luigi Delneri, ex allenatore della Juventus e dell'Udinese. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

 

Rivedi in te Sarri? Determinante l'esperienza all'estero? "La sua carriera è stata simile alla mia, i percorsi sono quasi uguali. Io credo che una bella palestra di vita sia stata importante, anche se ci sono diverse dinamiche. C'è bontà anche nei settori 'minori', ugualmente rilevanti". Pensieri sulle esperienze del passato? "Erano tempi di grandi cambiamenti, accettare allenatori nuovi reduci da una lunga gavetta era difficile. La Juventus è stata rinnovata nel corso degli anni ed ha avuto la fortuna di avere anche calciatori importanti. Anche alla Roma si verificarono numerosi cambiamenti. Ci sono tempi adeguati per vincere qualcosa, ma quelli di transizione sono fondamentali per gettare le basi e per il futuro". Cambiamento delle big? "È cambiato l'approccio. IL Chievo ha giocato per quello che doveva fare, non si è adattato all'avversario. Questa è un'idea che poi è progredita, ed è stata applicata da tante squadre. Il primo anno questa squadra aveva dimostrato il proprio potenziale e il proprio livello, abbiamo lavorato anche sul gioco. Credo che la mentalità abbia consentito ai ragazzi di crescere e maturare. Naturalmente la società gioca un ruolo determinante anche sul puntare su calciatori abili nell'applicare determinate idee calcistiche". Domani si disputerà Napoli-Udinese: Spalletti cosa deve temere? "La squadra ha calciatori interessati ed abili tecnicamente; gioca, inoltre, un buon calcio. È una formazione tosta da superare, anche se il Napoli ha dalla sua l'entusiasmo del momento. Sarà un impegno più complicato per i friuliani. Quest'ultimi, tuttavia, assomigliano proprio agli azzurri, tutti i calciatori del club bianconero tendono a mettersi a disposizione di mister Sottil". È giusto che gli allenatori siano 'acquistati' dai club? Come mai non alleni di nuovo? "Nel calcio esistono momenti positivi e negativi, attualmente sono in attesa di una chiamata. Oggi come oggi, tuttavia, l'allenatore è diventato un prodotto di valutazione economico, anche se questo procedimento viene applicato in Premier. Tuttavia, il nostro calcio sta crescendo, abbaimo delle squadre che stanno dimostrando che l'Italia può rientrare tra le grandi per il comportamento assunto in Europa. Ci stiamo avvicinando al calcio che conta, anche se questo processo non possiamo ancora ovviarlo. L'allenatore è frutto di momenti difficili, alcune volte dei cambi possono giovare o meno alle rispettive squadre". Collocazione tattica di Raspadori? "Ha le caratteristiche da seconda punta. È rapido e capisce come calciare, deve ancora trovare la sua collocazione tattica. Credo che Luciano gli assegnerà un ruolo in campo ben preciso, è ancora in fase di formazione. L'Italia si affiderà a questo calciatore in futuro".

 

C'è un limite di tempo di dimostrazione degli allenatori? "I panni sporchi dovrebbero essere lavatinin casa. È stata un'uscita poco consona, credo che José si sia già pentito anche se nel calcio viene amplificato sempre tutto. Si tratta di un commento delicato, che colloca i calciatori in posizione scomode, nelle quali hanno il timore di essere mandati via per un determinato motivo. È stata un'uscita estemporanea, il ragazzo vorrà avere sicuramente un chiarimento, anche se la situazione potrebbe risolversi in fretta. Tutto si tranquillizzerà, anche perché tutti vogliono il bene della squadra. Mourinho, tuttavia, sta facendo fatica ad offrire un gicoo a questa squadra, ma ha comunque un'idea calcistica, si tratta di un tecnico navigato. Credo che non ci sia un'idea di gioco delineata, è necessario che tutti sappiamo cosa fare in campo e dare il massimo a livello fisico. Attualmente forse pecca nell'organizzazione".

 

 

 

ALESSANDRO BIRINDELLI​

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro ​ Birindelli, ex calciatore della Juventus. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

 

Quanto possono incidere i numeri positivi della Juve sulla possibilità di vincere lo scudetto? "Sicuramente potrebbero giovare un ruolo determinante. La squadra sta crescendo, alla base la solidità difensiva può fare la differenza. Nella storia del calcio, chi subisce meno gol, solitamente vince". Spalletti ha acconsentito agli acquisti scelti della società: questo il segreto del Napoli? "Sono tanti i segreti della squadra azzurra. ​ Sicuramente l'alchimia tra Luciano e De Laurentiis reca serenità all'ambiente. In passato nasceva qualcosa che disturbava questo rapporto, attualmente la situazione è diversa e ciò sta producendo degli effetti positivi. Spalletti ha dimostrato di essere uno dei migliori allenatori in circolazione, nonostante alcuni problemini caratteriali. Si è trovato in determinate contesti a gestire particolari situazioni di squadra, superando ogni genere di difficoltà. Ha a disposizione una rosa ampia, circa 20 titolari, e lo sta dimostrando partita dopo partita cambiando costantemente interpreti. Questo Napoli può lottare sino alla fine per vincere". In cosa è maturato il tecnico? "È cresciuto.nrlla consapevolezza, nell'esperienza e nella gestione di determinate situazioni, le quali a volte avrebbe dovuto tralasciare. La forza dei grandi allenatori è la curiosità di mettersi sempre alla prova e questo allenatore ha voglia di mettersi in discussione". La Juve è sulla strada giusta per maturare e per vincere? "Pesano tantissime queste vittorie dell'ultimo periodo, perché durante la sosta si possono recuperare calciatori importanti. Il Napoli è inarrivabile attualmente, ma nella corsa allo scudetto c'è anche il club bianconero, ha ampi margini di miglioramento". Tra i ragazzi dell'Under 16 allenati ci sono talenti interessanti? E tra, sui giovani della Serie A? "Ci sono alcuni giovani di qualità nel settore giovanile dell'Empoli. In Serie A Baldanzi è l'esempio lampante di quanto detto, può diventare un attaccante di livello. Ha seguito tutta la trafila del settore giovanile. Raspadori e Kvara, inoltre, sono i migliori nel campionato, sono calciatori formati e concreti, nonostante la loro giovane età".

 

 

 

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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