dopo aver sprecato per pigrizia e presunzione diverse palle gol . Quindi pareggio che brucia tantissimo e che fa tornare indietro gli azzurri ai tempi in cui prima di calciare in porta occorrevano tantissimi inutili passaggi. Quindi passo indietro sulla determinazione. Soprattutto in Zielisky, Kvara e Raspadori. Che si sono divorati notevoli opportunità che andavano sfruttate meglio se solo avessero avuto in testa un concetto di squadra piuttosto che individuale . La voglia di stravincere entrando con il pallone in porta ha punito gli azzurri con la regola più antica del mondo del calcio. Gol mancato , gol subito. Ma quanto disordine nella ripartenza dei tedeschi. Tutti posizionati male ala ricerca di un gol che ha lasciato una prateria ai berlinesi che non hanno mai giocato un calcio moderno, estetico. Solo semplice palla lunga e pedalare. E proprio su una di queste situazioni è nato il gol del pareggio. Assurdo prenderlo in casa e al 53 e soprattutto in contropiede. Mancanza di equilibrio e di cattiveria. Elementi che ci sono costati cari. Peccato , perché l’impegno dei ragazzi non è mancato. Soprattutto in Politano, Di Lorenzo,Lobotka e nei due centrali di difesa Tutti gli altri sotto la sufficienza. Perché certe situazioni vanno sfruttate e la Champion non consente scarsa applicazione e soprattutto superficialità. Il Napoli si è complicato il cammino ancora una volta in casa dove sembra non riuscire più a fare del campo amico un vero alleato. Alcuni cambi sono stati tardivi e Simeone non sembra più il crac dello scorso anno che quando entrava spaccava le difese e dava alla squadra quel quid in più. Manca sempre di più Lozano perché il Napoli non ha più alternative valide sulle fasce. E quando Kvara e Politano si sfiancano non hanno un degno sostituto con le loro accelerazioni. Sia chiaro nulla è perduto ma ora tocca fare punti a Madrid. Inoltre , si potevano far ruotare ragazzi che hanno avuto poco spazio , invece ora toccherà sempre agli stessi portare avanti la baracca alla ricerca dei punti necessari per approdare agli ottavi.
Dino Corona