In un San Paolo surreale, vuoto e con la unica presenza di qualche giornalista accreditato, dei dirigenti di entrambe le squadre e ovviamente degli atleti, il fischio dato dall'arbitro Rocchi, ha dato inizio ad una partita che nei primi minuti e in quasi tutto il primo tempo, ha visto prevalere la squadra milanese. Infatti il Napoli appariva contratto e quasi timoroso, mentre la squadra nerazzurra pressava a tutto campo con successivi veloci cambi di gioco.
Il vantaggio nerazzurro però si concretizzava su un calcio d'angolo, battuto da Eriksen, che trovava impreparato il buon Ospina che goffamente la faceva passare tra le gambe .
Dopo il gol la situazione non cambiava e si assisteva ad un Napoli che giocava quasi con il freno a mano tirato.
Ma al 41° la svolta della partita e forse della stagione della squadra di De Laurentiis: Ospina, ricordando la tecnica dello spagnolo Reina, effettuava un lancio di 30 metri e pescava il capitano Insigne che, tallonato vanamente da Eriksen , galoppava velocemente verso l'area interista e appena entrato, dopo aver visto con la coda dell'occhio l'incombere di Mertens, gli serviva un pallone formato cioccolatino che il furetto belga indirizzava sulla sinistra dell'impotente Handanovic : 1-1 e di nuovo Napoli al momento qualificato.
Dopo l'intervallo si verificava ciò che molti avevano previsto: l'Inter non era più quella del primo tempo e faceva fatica a tenere il campo, mentre gli azzurri , rinfrancati anche dal risultato, risultavano baldanzosi cercando il gol della sicurezza. Ma nulla cambiava.. 1-1 e Napoli qualificato per giocare la finale contro la Juventus di Sarri.
Vanno spese due parole per i migliori in campo per la squadra partenopea. Dopo la papera-choc Ospina diventa protagonista con una serie di parate importanti e si ricorda anche il favoloso lancio nell'azione del gol. In netta ripresa rispetto alle ultime partite Koulibaly. Sopra le righe le prestazioni di Maksimovic, Insigne, Mertens e un cenno al lavoro oscuro ma essenziale di Demme.
Sicuramente rimandati Di Lorenzo, Hysaj ma soprattutto Politano... non può essere lui l'erede do Callejon, anche se credo che non esista nessun giocatore che possa sostituire lo spagnolo. La speranza è quella che il Presidente lo trattenga ancora, così come fatto con Ciro Mertens.
L'arbitraggio si è macchiato di un mancato secondo giallo a Young , di un giallo a Barella , che gli sarebbe costata la mancata partecipazione ad un eventuale finale e soprattutto il non intervento, per l'ennesima volta quest'anno, del ricorso al VAR per un fallo di mano dell'interista De Vrye.
Ora comunque tutti i pensieri vanno a mercoledì prossimo ore 21 : finale contro la Juve, partita che è più di una partita, finale che è più di una finale, si gioca contro l'odiata Juventus dell'odiato Sarri.