fare innamorare i propri tifosi, dopo un calciomercato con troppe cessioni eccellenti e altrettante incognite in entrata. Ebbene il debutto a Verona, roboante 5-2, è stato il miglior biglietto da visita per questa bislacca stagione, iniziata all’epoca in cui per anni il campionato era solo una tradizione orale e non visiva.
Nel caldo ferragostiano di Verona, gli azzurri hanno convinto tutti con una prestazione di egual alta temperatura. Certo, ilVerona è parso avversario assai ridimensionato rispetto ai tempi passati, ma il Napoli è stato iperconvincente e superiore. Tanta qualità in campo, reattivi, buon carattere, in evidenza la stella Kvara e l’attesissimo Osimhen, entrambi subito in gol. Quanto di bello e suadente si era detto sul conto del georgiano è conferma immediata. Un predestinato, piedi da metronomo, visione di gioco, vede la porta e sa fare anche l’uomo assist. Un grande acquisto per presente e futuro (al presidente già brillano gli occhi pensando all’affarone di quando potrà rivenderlo, essù lo conosciamo ormai Don Aurelio).
Da rivedere solo la difesa: due gol incassati contro un attacco non irresistibile. Inutile illudersi che la partenza di Koulibaly srà destinata a pesare. Kim è tutto da rodare e fisicamente è imparagonabile al gigante senegalese. Adl e Giuntoli se davvero pensano di svenarsi per il portiere mattocchio Navas farebbero meglio ad investire sui centrali, dato che fra Meret e Sirigu la difesa della porta non è il primo dei problemi. E magari anche un centrocampista, poiché Fabian ha già la carta d’imbarco in tasca.
La partita ha avuto attimi di incertezza solo in avvio, quando il Napoli si è presentato lezioso e leggerino nei primi minuti di quest’inedito Ferragosto di calcio. Così dopo una mezzora è stato il Verona passare grazie alla solita disattenzione difensiva del gruppo Spalletti, 1 a 0. Il Napoli allora si è rimboccato le maniche. Ha reagito duro. Prima un palo. Poi Kvara ci ha messo la testa e 1 a 1. Debutto col gol per il georgiano che ha tutte le buone premesse per diventare una primadonna. Il marchio ce lo ha messo pure Osimhen che con la proverbiale zampata da centravanti puro lanciava avanti gli azzurri. Riacciuffati poi ad inizio ripresa, ancora con un’inzuccata d’autore. Kvara però è un puro gioiellino con due occhi da vedetta e due piedi delicati ed intelligenti e la sua imbeccata per Zielinski è valsa il 3-2. Lobotka per una quaterna di precisione. Politano cinquina. Ounas sei, ma gol annullato per fallo sul portiere. Il Napoli sembrava non fermarsi mai. Una goduria autentica.
Un segnale primo c’è: il Napoli potrebbe essere fra le grandi. La vittoria di Verona calmiera per ora le paure dei mesi passati. La rivoluzione copernicana imposta dalla proprietà sul caro ingaggi non parrebbe aver partorito una squadra poco competitiva.
A condizione che: lo staff medico non combini i guai della passata stagione fra dicembre e gennaio, Spalletti non vada in tilt nella fase clou della stagione. E il presidente dimostri maggiori ambizioni e carichi ambiente e spogliatoio (impresa non facile, dacchè Adl ai titoli pensa poco, al bilancio troppo.
Una nota infine su Dazn: è andata un po’ meglio di ieri. Ma Lega e Agcom farebbero bene ad usare estrema severità verso un’azienda disorganizzata ed inaffidabile, che non tutela i consumatori. Anzi, li tartassa con aumenti e restrizioni per poi offrire disservizi.
Per il resto, i tifosi del Napoli non potevano sperar in miglior Ferragosto. Un tuffo a mare e un cin cin alla squadra che ben promette.