Domenica, 11 Dicembre 2016 22:16

Le Possibili avversarie del Napoli in Champions

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I Gironi di Champions League hanno emesso i loro verdetti, ora Lunedì la fortuna bacerà oppure darà schiaffi alle due italiane che sono state promosse come prime classificate nella fase a gironi; preliminarmente va detto che il Napoli non potrà incontrare agli ottavi il Benfica, seconda nel suo raggruppamento, così come la Juve non affronterà il Siviglia di Jorge Sampaoli. Le avversarie più temibili per gli azzurri sono Manchester City, Bayern Monaco e Real Madrid, ostacoli sempre difficili da superare il Paris Saint Germain dell’indimenticato Cavani ed il già citato Siviglia; analizzeremo una ad una tutte le squadre.

PARIS SAINT GERMAIN

Paris Saint Germain

La squadra, schierata con il 4-3-3, sembra aver aperto un ciclo con le giuste premesse, dopo l’addio dell’allenatore e dello svedese Zlatan Ibrahimovic, Unai Emery, tecnico spagnolo vincitore, con il Siviglia, delle tre ultime Europa League ha messo Edinson Cavani al centro del progetto ed ha appianato le tensioni che si erano precedentemente create con Blanc. In porta il giovane francese Alphonse Areola ha sovvertito le gerarchie, scalzando il tedesco Trapp; la difesa vede a destra Aurier e Meunier (accostato spesso al Napoli ed in grado di giocare anche come esterno alto a destra e come esterno basso sull’out mancino), entrambi dotati di buona spinta in fase di possesso palla creano spesso superiorità numeriche, in particolare l’ivoriano è riuscito a creare con il tecnico Unai Emery una grande sintonia dopo le incomprensioni con l’ex allenatore Laurent Blanc, al centro sono Marquinhos e Thiago Silva i titolari inamovibili, più marcatore il primo, il secondo dimostra di anno in anno di essere uno dei difensori più forti in circolazione, sia in fase di non possesso, che nell’impostazione della manovra, a sinistra si alternano Maxwell e l’ex Monaco Kurzawa, il primo porta in dote grande esperienza internazionale, avendo vinto la competizione con Mourinho nell’Inter del triplete, il secondo grande forza fisica e spinta in fase di possesso palla.

Il centrocampo vede come mezzala destra Verratti, il nazionale italiano è in grado di garantire spesso una regia ordinata alla squadra e può giocare anche da centrale, l’alternativa è Rabiot, giovane talento anch’egli in grado di preziose giocate; al centro Emery posiziona un giocatore che garantisce più copertura, Krychowiak, vincitore con lo spagnolo delle tre edizioni di Europa League precedenti, è l’allenatore in campo dei transalpini, l’alternativa è costituita dall’italo-brasiliano Thiago Motta, utile anche come mezzala sinistra; ruolo in cui si alterna con il francese Matuidi (seguito in Italia da Napoli e Juve), costui ha caratteristiche più di interdizione ed assicura grande dinamismo alla squadra, anche Rabiot può interpretare questo ruolo ma con caratteristiche differenti rispetto agli altri due.

In attacco i titolari sono Lucas Moura, Cavani e Di Maria, il “Matador” è il perno del reparto avanzato, garantisce goal, finalizzazioni precise e grande dinamismo, gli esterni spesso effettuano l’interscambio di posizione; l’alternativa ai tre è Matuidi, allorquando si rende necessario un maggiore equilibrio.

Il sistema di gioco alternativo è il 4-2-3-1, in questo caso gli esterni alti fanno movimenti simili e, come trequartista centrale trova spazio Hatem Ben Arfa, talento incredibile preso dal Nizza quest’estate, è in grado anche di dare minuti di riposo a Cavani come punta centrale.

MANCHESTER CITY

Una valanga di soldi spesi per…“Zero Tituli”, se escludiamo lo scudetto vinto in extremis dal Mancio, direbbe Mourinho, cambieranno le cose? È quello che si auspicano i tifosi citizens con l’avvento (siamo in tema natalizio d’altronde) di Sep Guardiola sulla panchina. E l’allenatore spagnolo ha subito trasmesso il “verbo” ai suoi: «È la situazione a determinare il sistema di gioco», così, in campo si sono visti il 4-1-4-1 (sistema principale), il 4-2-3-1, il 3-5-1-1 ed il 3-5-2, niente paura, spieghiamo tutto.

Manchester City 4

In porta abbiamo Claudio Bravo, preso quest’estate dal Barcellona, minuti importanti sono stati riservati anche al secondo Caballero; la difesa a quattro vede a destra Zabaleta, centrali Otamendi e Stones e l’ex laziale Kolarov a sinistra (utilizzato anche da centrale), vede gli esterni bassi spingere e garantire ampiezza alla squadra in fase di possesso palla, accorciano in avanti sull’uomo che ha rubato palla in fase di transizione negativa; con Kolarov (più difensivo), si alterna Clichy con caratteristiche più di spinta.

Il centrocampo è scaglionato in due linee, la prima linea vede come centrale il brasiliano Fernandinho, spesso collabora nella fase di non possesso a rendere meno perforabile la difesa, in cui uno dei centrali spesso esce in fascia per permettere una transizione positiva più rapida, con Fernandinho che scivola dietro al posto del centrale che ha abbandonato la sua posizione (in Italia questo succede raramente e, di solito è la mezzala lato-palla a scivolare); la seconda linea è formata a destra da Sterling (con Jesus Navas come alternativa ), al centro Gundoghan ed uno tra De Bruyne e David Silva ed a Sinistra da Nolito (tuttavia anche Sterling e De Bruyne possono occupare quella posizione); i centrali svolgono soprattutto compiti di regia, tuttavia non disdegnano la conclusione a rete, per intenderci hanno compiti che nel Napoli svolgono Hamsik e Zielinski e nel Barcellona da Rakitic ed Iniesta nello stesso momento; gli esterni Sterling (o Navas) e Nolito (o Sterling o De Bruyne) fanno un lavoro combinato con gli esterni bassi e collaborano nella fase di finalizzazione.

In attacco Aguero, elemento molto duttile, in grado di fare la prima e la seconda punta, libera spesso gli spazi per le incursioni di centrali ed esterni svariando su tutto il fronte offensivo, risulta, altresì, letale in zona-goal; la prima variante tattica è il 4-2-3-1, in tal caso gli scaglionamenti di reparto sono più rari, i due mediani hanno compiti più codificati, Fernandinho di interdizione, mentre l’ex Borussia Gundoghan compiti di regia, coadiuvato da Silva che, da trequartista classico determina la superiorità numerica inserendosi negli spazi creati da De Bruyne che agisce tipicamente da “falso nueve”.

Manchester City 3

Guardiola in Champions ha provato anche la difesa a tre, come terzino destro si sono alternati Otamendi e Sagna, al centro Stones ed il primavera Adarabioyo, mentre come terzino sinistro Kolarov e Clichy; questo turnover massiccio sarà molto utile nel prosieguo sia del Campionato che della Champions, tutti, infatti, hanno potuto imparare movimenti e meccanismi di gioco in situazioni comunque probanti.

A destra ha giocato Navas con un’interpretazione alquanto offensiva del ruolo, tuttavia anche Maffeo (con caratteristiche più da difensore) s’è disimpegnato bene, giovane talento spagnolo prelevato dall’Espanyol, sembra a suo agio sia da esterno che da centrale; come mezzala destra Silva e Zabaleta, con caratteristiche diverse (Zabaleta e Maffeo frequentemente sono scivolati al centro della difesa con relative slittate del reparto), come mezzala sinistra è stato preferito Gundoghan con caratteristiche più di regia, al centro sia Fernandinho che l’ex Porto Fernando hanno garantito protezione alla difesa e fisicità al reparto; a sinistra Sterling e Sané hanno svolto compiti esclusivamente offensivi.

In attacco, disposto o con due attaccanti affilati (uno avanti uno dietro) oppure allineati (Iheanacho e Nolito), abbiamo assistito alla solita creazione di spazi per i compagni con De Bruyne sulla trequarti ed Aguero come prima punta.

BAYERN MONACO

Bayern Munchen

Come il City, anche il nuovo Bayern di Carlo Ancelotti ha messo in campo, fondamentalmente, due squadre, l’allenatore romagnolo ha, infatti, fatto massiccio ricorso al turnover, a differenza del collega spagnolo mantenendo inalterato il 4-3-3, dando alla squadra caratteristiche diverse. In porta non bisogna certo presentare Manuel Neuer, il miglior portiere al mondo, carisma, leadership, bravura nel gioco di piedi e formidabile tra i pali; Ulreich non può che far bene con cotanto “maestro”; in difesa a destra si alternano Rafinha e Lahm, più offensivo il primo, più tecnico il secondo (gioca anche mezzala) non hanno gerarchie; al centro i difensori più utilizzati sono Jerome Boateng ed Hummels, notevole minutaggio è stato riservato ad Javi Martinez, molto bravo nell’impostazione da dietro della manovra (anche perché utile soprattutto a centrocampo) e Badstruber, centrale rapido, anche Alaba ha giocato in quella posizione; sulla sinistra il titolare è Alaba, un vero all-around, capace di fare anche la mezzala, il mediano e l’esterno alto, è nazionale austriaco di madre filippina e di padre nigeriano, assistente dell’Under 11 del Bayern Monaco; con caratteristiche più offensive anche lo spagnolo Bernat ha occupato quella posizione.

Il centrocampo assicura dinamismo ed ecletticità, come mezzala destra si alternano Thiago Alcantara, figlio dell’ex Lecce Mazinho, con caratteristiche più di palleggio ed incursione in zona goal, ed il titolare Kimmich, nazionale tedesco, ha dinamicità e buone doti di interdizione; in “cabina di regia” si alternano Thiago Alcantara (l’ex Barcellona interpreta tutti i ruoli del centrocampo) e Xabi Alonso; mezzala sinistra è l’ex Juve Arturo Vidal, grande lottatore, si sa rendere pericoloso anche in zona goal, alternativa interessante è Renato Sanches, nazionale portoghese appena prelevato dal Benfica.

In attacco la certezza si chiama Robert Lewandowski, sicuramente uno dei centravanti più forti in circolazione, il polacco è in grado, sia di aprire spazi per i compagni, attirando su di sé i difensori avversari, sia di finalizzare con rapidità ed efficacia fuori dal comune; nutrita è la “batteria” di esterni alti a disposizione di Ancelotti, a destra Muller, Robben e Douglas Costa, a sinistra Ribery, Muller e Duoglas Costa, con gli esterni che scambiano spesso le fasce di pertinenza. Da notare come il calcio tedesco ed il Bayern abbia notevoli possibilità con elementi così duttili da sembrare quasi una stoffa pregiata, modellata sempre in modo diverso e fenomenale dalle mani di “sarti” abili.

BAYER LEVERKUSEN

Bayer Leverkusen

Le “aspirine” si sono qualificate nel girone E a scapito degli inglesi del Tottenham, sono diventate sempre più un habitué delle fasi ad eliminazione della Champions guidati da un allenatore capace come Roger Schmidt, alla terza stagione alla guida del Leverkusen; appartiene a quella generazione di allenatori tedeschi sfornati dalle scuole di formazione, pretese dalla federazione per ogni club che avesse voluto disputare la Bundesliga. Con Klopp è fautore di due concetti: l’Angriffpressing, il pressing altissimo, portato fin nella zona d’attacco, e il Gegenpressing, il “fiato sul collo” dell’avversario dopo aver perso il pallone. La squadra è disposta con un 4-4-2, descrivibile anche come 4-2-4, visto che gli esterni tendono a giocare molto alti. In porta è Leno a garantire esperienza e affidabilità, se non avesse avuto d’avanti a sé un “mostro sacro” come Neuer staremmo parlando di un elemento con più di cento partite in nazionale; effettuando un gioco abbastanza dispendioso varie sono le opzioni sulle fasce, a destra Bender, garantisce spinta ed è utilizzato anche come centrale di centrocampo; Henrichs, che può disimpegnarsi anche come esterno basso a sinistra e l’ex Roma Jedvaj, elemento molto duttile può giocare in tutti i ruoli della difesa; a sinistra, oltre al già citato Henrichs, anche Wendell assicura una buona quantità di minuti; insieme con i due centrocampisti centrali salgono sugli esterni avversari innescando dei “triggers”, sull’impostazione dell’azione avversaria, chiudendo tutte le soluzioni di passaggio. I due difensori centrali sono Tah e Toprak,il primo è un vero leader difensivo, guida la difesa con autorità, nonostante sia molto giovane e con Toprak forma una coppia abbastanza disciplinata.

A centrocampo il turnover si fa abbastanza massiccio, essendo quello del Bayer, un gioco abbastanza dispendioso. A destra agiscono Brandt, figlio d’arte (il padre Jurgen è allenatore), Mehmedi e Kampl, mentre Kampl è un centrocampista centrale che da caratteristiche più di copertura, gli altri due sono fondamentalmente seconde punte, pressando altissimi, gli esterni spesso sono chiamati ad entrare dentro e a finalizzare le azioni, perciò vengono posizionati anche in quel ruolo, elementi che sanno giocare al centro; al centro agiscono Aranguiz e Kampl, il cileno ha un’ottima dinamicità e caratteristiche più da regista di reparto, Kampl (cercato anche dal Napoli nella scorsa stagione) più di interdizione; preziosi minuti vengono assicurati anche da Baumgartlinger e Bender; a sinistra oltre ai già citati Brandt e Mehmedi, anche il nazionale turco Hakan Chalanoglu, quest’ultimo è il punto di riferimento dell’intera squadra, la stella più brillante, ha doti tecniche interessanti e grande capacità di corsa, è utilizzabile anche come seconda punta.

L’attacco, infine è composto da Volland e “Cicharito” Hernandez, è una coppia ben assortita che non da punti di riferimento alle difese avversarie sapendo interpretare indifferentemente i ruoli di prima e seconda punta, in fase di non possesso pressano altissimi e vanno spesso alla conclusione con tiri da fuori area (secondo una statistica risalente al dicembre 2014, in quella prima metà di stagione, il Bayer Leverkusen ha concluso tirando in porta per 27 volte nella prima azione di attacco, e per 62 ha concluso una manovra di attacco con un tiro in porta in soli 7 secondi); Chalanoglu e Mehmedi, già citati in precedenza, danno al reparto maggiori doti tecniche, alternativa più fisica è costituita da Kiessling.

REAL MADRID

Real Madrid

Sono i detentori del titolo, hanno il giocatore che , insieme con Messi del Barcellona, si contende ogni anno il Pallone d’oro, hanno una storia stratosferica, sono nella seconda fascia perché, fondamentalmente, hanno sbagliato solo il match contro il Borussia Dortmund, presente con il Napoli, in prima fascia. Zidane, allenatore dei blancos, utilizza il 4-3-3 come sistema di gioco, rispettando le ultime indicazioni del calcio spagnolo, tuttavia ha utilizzato anche il 4-4-2 ed il 4-2-3-1; la squadra è composta da elementi molto duttili, in grado di cambiare anche durante la partita movimenti e caratteristiche di squadra. In porta il titolare è Keylor “el Gato” Navas, portiere molto agile ed esplosivo, è nazionale costaricense, alternativa abbastanza utilizzata e Casilla (quasi omonimo del più celebre Iker che gioca nel Porto); in difesa a destra troviamo Carvajal, esterno piccolo di statura ma si rivela un motorino instancabile, ha caratteristiche offensive anche se non è a disagio nella fase di non possesso; alternativa allo spagnolo è Danilo, nazionale brasiliano, l’ex Porto è molto dotato fisicamente e viene utilizzato anche sull’altra fascia, ha caratteristiche prettamente offensive; al centro i titolari sono Sergio Ramos e Raphael Varane, il primo ha caratteristiche più da marcatore, gioca con personalità e grinta, è molto decisivo in area di rigore avversaria dove segna spesso goal decisivi (ultimamente ha raggiunto il pareggio nel “Clàsico” contro il Barcellona) e costituisce il perno anche della nazionale spagnola, Varane ha caratteristiche più di regista, è stato compagno di squadra del napoletano Kalidou Koulibaly nella selezione under 19 nel 2011 in Turchia. Le alternative ai titolari sono Pepe e Nacho Fernandez, il primo ha origini brasiliane ed è nazionale portoghese, dotato di un fisico eccezionale, risulta un po’ lento, Nacho (nel mirino di Napoli e Roma in numerose sessioni di calciomercato) è un centrale rapido, in grado di interpretare tutti i ruoli della difesa; a sinistra agisce Marcelo, è uno degli esterni bassi più tecnici presenti sul palcoscenico internazionale, ha un’ottima intesa con Cristiano Ronaldo e garantisce soprattutto ampiezza sull’out mancino, anche il già citato Danilo e Fabio Coentrão possono occupare quella parte di campo.

A centrocampo giocano Modric, Kroos e James Rodriguez, è un reparto molto tecnico, in grado di nascondere letteralmente la palla agli avversari, i primi due infatti sono centrali di regia che si alternano nella gestione dell’azione mentre Rodriguez ha un passato di attaccante, giocava esterno alto nel Porto, ha progressivamente arretrato il proprio raggio d’azione diventando una mezzala, stesso percorso fatto da Marco Asensio, giovane talento maiorchino, è stato al centro di una sfida nella sfida, di mercato, tra Real e Barcellona, vinta dal club della capitale; contraddistinguono il talento madrileno: dribbling e fulminanti uno contro uno, ha buona visione di gioco che gli consentono di giocare sia come esterno alto che come trequartista. L’unico centrocampista che possiede caratteristiche più difensive è Casemiro, il brasiliano si allinea spesso ai due centrali di difesa garantendo minori distanze tra i reparti, soprattutto in fase di non possesso.

L’attacco è sicuramente il reparto più forte, ha in Cristiano Ronaldo il suo punto forte, del futuro Pallone d’oro (le indiscrezioni confermano che il portoghese verrà insignito del titolo a breve) si sa tutto, Benzema è il perno centrale del gioco ma, spesso scambia la posizione con CR7, è dotato di forza e velocità, anche Bale assicura un elevato livello di pericolosità, sa abbinare forza fisica e qualità tecniche importanti. Isco e Morata sono alternative da tenere in considerazione, anche se non sono mai entrati nei titolari con questo sistema di gioco, il primo come alternativa alle mezzali, il secondo come alternativa a Benzema.

Alternative Real Madrid

Zidane ha utilizzato anche il 4-4-2, la difesa, ovviamente, segue gli stessi movimenti, in tal caso Bale ha occupato lo slot di esterno alto a destra e Morata a sinistra, l’ex Juve ovviamente ha effettuato spesso tagli fuori-dentro in area di rigore, approfittando degli spazi lasciati liberi da Benzema e Ronaldo; i centrali sono stati Kovacic e Kroos, il primo ha svolto un ruolo di raccordo tra attacco e centrocampo, Kroos ha mantenuto più la posizione.

Nella variante con il 4-2-3-1, l’unico elemento nuovo è Lucas Vazquez, utilizzato come esterno destro alto.

FC.PORTO

FC.Porto

La squadra di Nuño Espirito Santo s’è qualificata nel Girone forse più agevole della Champions, composto dal Leicester di Claudio Ranieri (qualificatosi al primo posto del girone), dal Copenaghen e dal Club Bruges. I lusitani hanno perso il ruolo di guida del calcio portoghese a favore del Benfica ed hanno quindi impostato un programma a lungo termine con giovani talenti presi dall’attuale allenatore della nazionale spagnola Lopetegui e proseguito con il nuovo tecnico dei dragoes; sul campo vengono disposti con un 4-1-3-2, una variante più offensiva del “rombo”, in porta l’unica deroga al principio della squadra giovane, infatti a difendere i pali è quell’Iker Casillas che ha conteso per tanti anni il titolo di portiere più bravo al mondo a Gigi Buffon, portiere esperto non è esente da momenti di amnesia; in difesa sulla destra si alternano il messicano Layun e l’uruguagio Maxi Pereira, sono giocatori piuttosto simili, fanno della corsa la loro arma migliore, il messicano può indifferentemente destreggiarsi anche sulla fascia sinistra, portano entrambi doti di quantità più che di qualità; al centro la difesa è composta da Felipe e Marcano, il primo è stato prelevato dal Corinthians, è un centrale dal fisico possente ha maggiore capacità di mantenere la posizione, il secondo è più rapido e tecnico e può giocare anche come esterno sinistro basso; ruolo in cui gioca l’ex interista Alex Telles, cresciuto, come tanti brasiliani nel mito di Roberto Carlos, è un giocatore molto offensivo, può giocare, infatti, anche come esterno alto in un centrocampo a quattro che come ala.

A protezione della difesa c’è l’ex Parma Danilo Pereira, nativo della Guinea Bissau, ricorda, soprattutto fisicamente, l’ex Inter Patrick Vieira, ha caratteristiche tuttavia più difensive rispetto al centrocampista nerazzurro e spesso collabora con i difensori centrali nella fase di non possesso; come mezzala destra Jesus Corona sembra aver scalzato Hector Herrera (cercato dal Napoli in svariate sessioni di calciomercato), tra i due quello maggiormente dotato di capacità tecniche è sicuramente “El Tecatito”, dotato di un dribbling ubriacante e doti balistiche interessanti, è sicuramente il giocatore più tecnico della squadra, gioca anche come esterno alto ed ala; Herrera, al contrario porta doti di dinamismo e grande capacità di recupero palla, è una mezzala completa, sia nella fase di possesso palla che in quella di non possesso; al centro e come mezzala sinistra spesso si scambiano la posizione in campo il brasiliano Otàvio e lo spagnolo, ex Atletico Madrid Oliver Torres; il brasiliano è bravo sia nel dare quantità alla squadra che nel passaggio (87% la percentuale di passaggi riusciti), soprattutto a corto raggio e negli uno-due con i compagni, viene utilizzato come esterno alto sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1, anche Torres è dotato di ottime capacità, soprattutto nel controllo e nella gestione della palla, proviene dalla cantera dell’Atletico dove viene notato anche dal “Cholo” Simeone, è un misto tra Fabregas e Xavi Hernandez; l’algerino Brahimi completa un reparto, a differenza degli altri costui ha la principale abilità di giocare soprattutto sulla fascia, dona alla squadra una buona copertura in ampiezza del campo in fase di possesso palla.

L’attacco, ben assortito è composto da Andrè Silva e Diogo Jota, il primo è una prima punta atipica per la scuola portoghese, è più interessato alla conclusione anziché alla manovra, infatti, pur essendo non troppo alto gioca prima punta, la sua velocità lo porta spesso alla conclusione, garantisce la profondità alla compagine lusitana, il compagno di reparto, al contrario si caratterizza per la sua capacità di effettuare tagli dentro-fuori in diagonale, dotato di gran tocco di palla con entrambi i piedi è la sorpresa di questa prima parte di stagione del Porto.

Alternative FC.Porto

Alternative tattiche utilizzate da Nuño Espirito Santo sono il 4-3-3 ed il 4-2-3-1, nel 4-3-3 l’impiego di Corona come esterno alto libera un posto per Hectòr Herrera, è sicuramente una soluzione che assicura maggiore copertura alla difesa poiché a Danilo si aggiunge un altro elemento dalle caratteristiche più difensive; ovviamente anche qualche meccanismo di gioco si modifica. Corona ha maggiori libertà nella fase di possesso palla, Oliver Torres garantisce con Otàvio e Telles una buona circolazione della sfera nel triangolo di sinistra, l’ampiezza viene assicurata da Corona e da Telles, la profondità da Silva. Nell’ipotesi 4-2-3-1 la maggiore propensione offensiva del sistema di gioco viene riequilibrata dal sacrificio di Corona, a favore di André André, giocatore più di quantità rispetto al primo e dall’inserimento di Adrian Lopez, nato centravanti, è in grado di giocare anche come trequartista e seconda punta.

SIVIGLIA

Siviglia 3

Come il Manchester City, un rompicapo per tutti gli allenatori avversari, Sampaoli, allievo prediletto di Marcelo “Loco” Bielsa ha assunto il compito di non far rimpiangere Unai Emery, vincitore con il club andaluso di tre Europa League consecutive, nei cuori dei tifosi del Siviglia; per farlo il club ha assistito ad una vera e propria rivoluzione, sono arrivati undici elementi e ne sono andati via tredici, la squadra è stata riempita di trequartisti e sono andati via ben tre centravanti, con caratteristiche tipicamente da prima punta classica ed è arrivato, in prestito dall’Atletico Madrid, Luciano Vietto, attaccante eclettico ed in grado di interpretare più ruoli nel reparto avanzato; l’allenatore cileno ha utilizzato in Champions quattro sistemi di gioco diversi: il 3-1-4-2, il 3-4-3, il 4-3-3 ed il 4-2-3-1.

In porta Sergio Rico è riuscito a resistere alla concorrenza di Salvatore Sirigu, portiere italiano prelevato dal Paris Saint Germain. La difesa a tre (3-1-4-2) prevede la presenza di Mercado, Pareja e Rami, il Siviglia ama impostare un lungo possesso palla in zona di difesa, ragion per cui, Sampaoli ha arretrato dal centrocampo Nico Pareja, piazzandolo in zona centrale, l’utilizzo di un esterno di fascia (Mercado) permette una circolazione della palla più veloce, non ci sono alternative valide ai tre, dal momento che la squadra non ha assimilato ancora del tutto i dettami tattici del nuovo allenatore, in fase di non possesso importante è il lavoro di N’Zonzi che si abbassa spesso tra i difensori per costituire parità numerica con sviluppo delle azioni al centro, altrimenti con sviluppi sulle fasce sono gli esterni Mariano (destra) ed Escudero (sinistra) a scivolare dietro lato-palla con slittata controlaterale dei tre difensori; in fase di impostazione N’Zonzi si abbassa, mentre Iborra e Vitolo o Nasri vanno a cercare spazio tra le linee per prendere palla e far salire la squadra, proprio per questo il ds Monchi ha preso numerosi centrocampisti offensivi, proprio perché il gioco prevede numerosi inserimenti dei centrocampisti negli “half spaces” tra le linee di reparto avversarie, Sampaoli preferisce che il lungo possesso palla sia intervallato da situazioni improvvise come un uno contro uno oppure un cambio del versante di gioco. Gli esterni garantiscono in ogni caso ampiezza e spinta costante sulle fasce; i due attaccanti garantiscono velocità nel possesso palla, la seconda punta l’ex Palermo Franco Vazquez oppure la stella del San Paolo Ganso hanno funzione di raccordo, la prima punta Vietto garantisce la profondità e collabora nella gestione della manovra, l’utilizzo di Ben Yedder come seconda punta da alla squadra un’opzione più offensiva e votata all’attacco degli spazi in area avversaria.

Variante del 3-1-4-2 illustrato è il 3-4-3, tale sistema viene utilizzato per avere una maggiore copertura del campo in ampiezza, ad un trequartista centrale (Iborra) viene preferito un trequartista esterno Vitolo. In fase di non possesso, considerati immutati i meccanismi di difesa, è Vitolo che garantisce dinamismo in fase di interdizione, Escudero sulla sinistra ha maggiore protezione e spesso la squadra assume uno scaglionamento più simile ad un 5-4-1, con quattro elementi che creano un’enorme densità davanti alla difesa, in fase di possesso palla entrambi gli esterni cercano di posizionarsi tra le linee avversarie, Vazquez tende maggiormente ad accentrarsi, lasciando spazio per le proiezioni offensive di Mariano, dall’altro lato Vitolo è bravo a determinare sia ampiezza che raccordo tra centrocampo ed attacco; non rari sono anche gli scambi di posizione tra gli esterni alti.

Siviglia 4

Sampaoli ha, non di rado, utilizzato anche la difesa a quattro, nella variante con il 4-3-3, la difesa acquista maggiori alternative, a destra, infatti Mariano, più offensivo, si alterna con Mercado, più adatto a difendere; al centro lo stesso Mercado, diventa alternativa valida ai titolari Pareja e Rami, dei due Rami è più adatto a mantenere la posizione, Pareja garantisce migliore circolazione della palla; a sinistra viene utilizzato Escudero. Il centrocampo viene composto da Kranevitter, come mezzala destra, l’argentino (nel mirino del Napoli per svariate sessioni di calciomercato) viene paragonato a Mascherano del Barcellona, porta dinamismo e buone doti di possesso palla; al centro gioca N’Zonzi, dotato di grande fisico, è diventato un’arma tattica importante nello scacchiere di Sampaoli, attirando su di sé le attenzioni di tanti top-club europei (sembra che anche la Juve sia sul centrocampista francese di origini congolesi), l’importanza dello stesso si nota soprattutto nella fase di possesso palla dove effettua “salida lavolpiana”, inserendosi tra i difensori centrali che si allargano e determinano una migliore circolazione della palla; come mezzala sinistra invece viene utilizzato Iborra; in attacco Vitolo e Vietto sono i punti fissi, il turnover riguarda Sanabria e Vazquez, con Vazquez in campo Vitolo viene schierato a sinistra, con Sarabia a destra, le dinamiche di gioco sono simili a quelle del 3-4-3, la squadra gode però delle maggiori protezioni di due centrocampisti ed è favorita nel recupero palla.

Altra variante della difesa a quattro è il 4-2-3-1, in tal caso la “salida lavolpiana” di N’Zonzi determina fondamentalmente uno scaglionamento, in fase di possesso palla, che forma 3-3-3-1, simile al Tottenham di Pochettino (è molto frequente nel calcio sudamericano osservare squadre così disposte, assicura una grande protezione delle zone centrali del campo ed una “catena di trasmissione” del gioco ottimale). Resta immutato il discorso sulla difesa, aumentano le alternative sia per il centrocampo dove N’Zonzi è titolare inamovibile, si giocano una maglia da titolare Kranevitter, con caratteristiche più difensive e Iborra con maggiori capacità nel possesso palla e nell’impostazione dell’azione.

Sulla trequarti  a destra si alternano Vazquez e Sarabia, sono entrambi elementi validi, più trequartista che si accentra il primo, il secondo ha caratteristiche più da esterno, al centro sono Nasri e Ganso a giocarsi la maglia da titolare Nasri è più un centrocampista avanzato, mentre Paulo Henrique Ganso è più offensivo, cercato a ripetizione da quasi tutte le grandi d’Europa, finalmente è stato portato nel vecchio continente per mettersi alla prova su palcoscenici più importanti di quelli brasiliani; anche a sinistra il ballottaggio si fa interessante,Vitolo, uno dei pochi superstiti della formazione che ha vinto le tre Europa League consecutive, garantisce presenza in area, assist per i compagni ed equilibrio tattico, non si esclude una fascia sinistra più coperta, in tal caso Mercado potrebbe rilevare Escudero in difesa, con lo stesso che scala sulla linea dei tequartisti.

In attacco Vietto è la prima scelta, tuttavia anche Vitolo potrebbe occupare quella posizione, agendo da “falso nueve”.

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