Dopo la netta vittoria sull’Inter, un Napoli rinfrancato sia dal gioco espresso che dal risultato conseguito, si è già messo in moto per preparare la sfida decisiva allo stadio Da Luz di Lisbona; già sabato mattina gli azzurri si sono allenati a Castelvolturno e lo faranno anche oggi pomeriggio, perché Sarri non vuol lasciare nulla al caso e, come nella partita di andata gli azzurri si imposero all’attenzione di tutta Europa per il gioco espresso, così un risultato favorevole poterebbe certificare l’uscita del club dalla crisi esclusivamente di risultati che ha caratterizzato l’andamento della stagione dopo l’impresa realizzata in Champions al San Paolo.
Lo stadio è uno dei più “caldi” della terra lusitana e la squadra sta esprimendo anch’essa un buon calcio; rimando all’articolo già presente sul sito per l’analisi tattica del Benfica (Analisi tattica del Benfica), ora mi piacerebbe soffermarmi sulle novità espresse da Rui Vitoria nelle partite successive al match di andata. In difesa, più precisamente sul versante sinistro si è accentuato il turnover tra Grimaldo e l’ex laziale Eliseu che ha totalizzato tre presenze da titolare contro le quattro dell’esterno spagnolo.
A centrocampo è presente la novità tattica più sostanziale, l’infortunio di André Horta, regista della squadra è stato risolto con la trasformazione di Pizzi, trequartista ed ala (soprattutto sinistra), in centrocampista centrale, l’atteggiamento del centrocampo ha portato ad un maggiore scaglionamento del reparto, tant’è vero che il sistema di gioco viene sempre più descritto come un 4-1-4-1; ad alternarsi con Pizzi troviamo Andreas Samaris, ricordato in Italia perché ha fatto saltare l’affare Witsel alla Juve, non accettando l’offerta proposta dallo Zenit di San Pietroburgo, il greco ha caratteristiche più difensive rispetto al portoghese; a sinistra lo slot liberato da Pizzi è stato raccolto da André Carrillo, “la culebra” (è una danza peruviana che il talento andino utilizza per festeggiare i suoi goal) è molto più offensivo rispetto, sia a Pizzi che a Cervi e fa del dribbling la sua “arma” in più. Maggiore è diventato anche il coinvolgimento di André Almeida, schierato a sorpresa da Rui Vitoria all’andata, il nostro viene utilizzato come esterno basso, sia a destra che, più spesso, a sinistra ed in mediana per modificare l’assetto tattico della squadra.
In attacco le novità sono minori, va rilevato un maggiore coinvolgimento di Raul Jimenez nelle rotazioni, il messicano è dotato di grande fisicità (1,90mt), in fase di possesso palla è un punto di riferimento per i compagni, sia per far salire la squadra che per finalizzare la manovra stessa; risulta particolarmente bravo nel giocare all’interno dell’area di rigore, dove sfrutta al meglio le sue doti fisiche e tecniche. In fase di non possesso é di aiuto ai suoi compagni mettendo pressione sui difensori avversari ad inizio manovra e sulle palle inattive a sfavore, dove si fa valere nel gioco aereo. In possesso di un buon temperamento e di una buona personalità.
