Il suo ingaggio, soluzione di emergenza, è oggi la combinazione vincente per alzar coppe ed essere in corsa per il quinto scudetto. Splendido il suo stato di forma, che sommato a quello del Re di coppa Neres, fa sognare i tifosi e l'ambizioso ambiente azzurro. Ultima in ordine di tempo, la doppietta che permette al Napoli di espugnare Cremona e di migliorare il rendimento in trasferta. Erano sette sconfitte su nove lontano dal Maradona, prima del blitz di Cremona. Uno score da migliorare ancora, certo, ma per adesso si è intrapresa la fase di risalita. Mille grazie al biondissimo centravanti, due gol da vero uomo d'area. Doppietta da rapina, opportunista, furbo. Fisico bestiale e un invidiabile fiuto del gol, mister Hoj è già a quota nove reti. Mica male, considerato che siamo appena a fine anno.
Ma a parte lui, è oggi tutta la squadra in vetrina, grazie al lavoro di Antonio conte, che se da una parte ha molti demeriti per i tanti infortuni, dall'altra è stato protagonista di un doppio trofeo nell'anno solare e tiene il Napoli in piena corsa per il nuovo titolo. Squadra in brillante condizione fisica. Corrono più degli altri ed arrivano prima sulla palla, lo hanno mostrato anche e soprattutto in Supercoppa. Eppoi, tanto ordine in ogni reparto del campo. Su un terreno non banale come quello del Zini, gli azzurri non hanno dato il tempo ai padroni di casa di respirare e di insidiare la porta di Milinkovic. Attenti e precisi, c'è un gioco sensato e logico, ammirevole, c'è cinismo ed opportunismo. E c'è un bel fiato che permette di dominare gli avversari in ogni zona del campo.
Si chiude quindi col botto un anno di grandi successi. Scudetto e Supercoppa come accadde solo nell'90, però allora c'era Diego ed era tutta un'altra storia.
Una sfida mai in dubbio, Napoli padrone dappertutto- La Cremonese non batte il Napoli dal 1994, sei lustri. Ma gli azzurri soffrono fuori casa, sette kappao su nove lontano dal Maradona, un rendimento non certo da pluricampioni d'Italia. Ma allo Zini è andata di lusso. Con lode.
Dopo 12', Spinazzola calcia, ribattuta della difesa ed Hojlund come un falco la mette in cascina. Uno a zero, cinico e pratico avvio del Napoli. Il tempo scorre con la Cremonese impavida che si fa sotto, ma il Napoli sfiora il raddoppio col danese in giornata di grazia. Tant'è che ancora su una palla vagante, mister Hoj si fa trovare smarcato al posto giusto nel momento giusto e fa il bis. Azzurri al riposo con la gara nelle proprie mani.
Nel secondo tempo, ancora il furioso danese sfiora il terzo. Dentro Lang per Elmas. Si gioca in modo piuttosto disordinato, senza grandi acuti da una parte e dall'altra. Gli azzurri tirano un po' il fiato, in attesa di uno sfiancante tour de force a gennaio, ed amministrano alla perfezione il doppio vantaggio e rischiano nulla. Napoli belo in molti momenti, e votato al massimo risultato con il minimo sforzo. Ottima idea risparmiare energie. L'inizio 2026 sarà a tambur battente.
Hojlund, attaccante da copertina mondiale- Non è più il ragazzo imberbe dei tempi dell'Atalanta. Nè quello che sbadigliava in panchina a Manchester. Allora, soprattutto quando giocava a Bergamo, lo si etichettava come un giovane di grandi speranze. Uno che poteva fare il grande salto. Ma chissà. Magari un predestinato che però vedeva ancora lontano l'apice del proprio cammino. Il boom che ti cambia la vita era in dubbio. Diventerà o no un grande centravanti. In nerazzurro a volte la buttava pure dentro, ma segnava un po' col contagocce e non sempre faceva la differenza. Più no che sì. Era un Godot che non sapevi mai se arrivasse un giorno o meno.
A Napoli è maturato, decisiva la mano di Conte. I suoi piedi si sono gonfiati di grazia, di un istinto da goleador che è divampato un giorno all'improvviso. In breve tempo è diventato un bomber rapace, centravanti fatto ed uomo squadra. Sono ben nove i gol nel carniere. E siamo a metà stagione. Oggi lo si può annoverare fra i più forti in Europa nel suo ruolo. Ed i margini di crescita sono incoraggianti. Conte li ha etichettati come "altissimi". A soli 22 anni potrebbe diventare uno dei guru del calcio mondiale. Che Eupalla lo benedica e che De Laurentiis cerchi di trattenerlo in azzurro il più a lungo possibile, anche se i precedenti non sono incoraggianti.
Condizione fisica al top- La preparazione dello staff di Conte è stata a lungo imputata come responsabile dei tanti infortuni. Ma ora come ora il Napoli corre ed ha una fisicità esplosiva. Vantaggio che gli ha consentito di stravincere la Supercoppa ed essere in ripresa ed in piena corsa in campionato. Se da una parte leva dall'altra dà, insomma. Sospetti e critiche a parte, parlano i risultati. Napoli avanti in tre competizioni su quattro (una già vinta), col fiatone solo in Champions ma si può rimediare. Poi la grande speranza è che si raggiunga l'agognato equilibrio fra infermeria e corse da centometristi. Ad ora la vince Conte. Ha ragione Antonio e le due magiche notti d'Arabia ne sono la benedizione. La vittoria di Cremona una saporita ciliegina sulla torta.
(Foto fonte Napoli Today).