I timori della vigilia, che vedevano un Genoa in netta ripresa ed imbattuto nelle quattro gare sotto l'Egida di Patrick Vieira, sono stati spazzati via in una manciata di minuti con un uno- due micidiale di Anguissa e Rrahmani, goleador della serata con due abili testate, ma poi la sofferenza nel secondo tempo è stata a tratti davvero ai limiti del cardiopalma. A differenza di quando accaduto ad Udine, dove gli azzurri erano stato sonnolenti nel primo tempo e travolgenti nel secondo, a Marassi è stato il contrario. Napoli arrembante nei primi 45', indubbiamente sugli scudi nel prosieguo e nel finale, dove c'è voluto un Meret spettacolare per salvare una vittoria di indubbio peso specifico, che riporta il gruppo Conte in testa al campionato, in attesa dell'Atalanta che ospiterà il pimpante Empoli.
Le ansie sono state conseguenza, prevedibile, dell'assenza di Buongiorno. Juan Jesus ha qualche responsabilità per la mancata copertura sul gol di Pinamonti, per il resto si è barcamenato alla men peggio. Nell'aria, però, quando gioca lui e non il fenomeno torinese, c'è sempre quel senso di paura, di incertezza ed in più occasioni la sua lentezza ha favorito gli avversari. Ma i tre punti sono stati difesi con i denti sino al 95 minuto. E' quanto contava. Non solo per trascorrere un sereno Natale, ma per la classifica ed il morale e per dare un segno di continuità e ottimismo, ora come mai, che il giocatore forse più determinante di questa prima fase stagionale sia finito fuori acciaccato.
Una gara a due volti, E si è rischiato troppo- Il Napoli aggredisce la partita con veemenza e personalità e dopo pochi minuti un Lukaku inedito uomo d'area colpisce la traversa con un gran colpo di testa. Poi arriva l'inzuccata buona, quella vincente, di Anguissa che è al secondo gol consecutivo e non è male per lui. Il cross che ispira il tutto è scaturito dal piedino magico di Neres. Napoli avanti con un dominio abbastanza netto. Il Genoa è passivo e fa fatica a replicare.
Cosicchè il gruppo Conte raddoppia, ancora un colpo di testa, stavolta di Rrahmani che colpisce in una mischia di quelle in cui ci si capisce poco, ma la nuca indirizza la palla di pura precisione. Raddoppio e tutti già con la testa sotto l'albero. Il Napoli sciorina anche momenti di gran gioco e va al riposo sugli allori. Senza sapere che i problemi sono dietro l'angolo.
Nella ripresa, infatti, il Genoa cambia veste, spirito ed anima. Tira fuori gli artigli da buon grifone. Subito Meret deve compiere un miracolo poi, accorciano le distanze con una difesa azzurra un po' in bambola. E proprio Juan Jesus si fa trovare impreparato. La partita allora cambia e i ragazzi di Vieira si caricano a mille. Meret deve metterci le manone in tante occasioni, mentre gli azzurri non riescono a rifar male ai padroni di casa. Ancora Meret salva nel finale sul redivivo Balotelli. Tre punti strappati coi denti, dopo una preoccupante metamorfosi. Incomprensibile il crollo nel secondo tempo. Di presunzione o magari di stanchezza. Di rilassamento o di muscoli pesanti, ma la seconda lettura è poco plausibile o almeno desta stupore, perché il Napoli è fuori da ogni coppa e gioca una sola volta a settimana.
Nostalgia Buongiorno, tremore Juan Jesus- Sin qui, il discusso brasiliano aveva giocato una sola partita in campionato, la prima a Verona e purtroppo i risultati si erano visti, poi qualche comparsata in coppa Italia. Era il primo in lista di sbarco. Il grave errore in sede di mercato estivo l'ha invece rimesso in pista. Il Napoli quest'anno ha speso 170 milioni per rinforzare la squadra, ma dietro il super colpo del difensore centrale granata il nulla. Nessuna alternativa affidabile. Juan Jesus era reduce da una stagione da brividi, il giovane imberbe Marin non è gradito a Conte che non lo considera ancora maturo per la prima squadra. Lo spagnolo era stato l'ultimo acquisto della precedente gestione tecnica (Micheli, ndr) e nonostante sia seguito con attenzione dal Real Madrid non s'è praticamente mai visto all'opera. Ed ora che Buongiorno sarà fuori per almeno un mese son dolori. Il reparto forte del Napoli, quello che aveva blindato il primo posto in classifica, ha perso momentaneamente il suo interprete principale. A voler essere pessimisti ma non troppo, preoccupa anche un pochino Rrahmani. Che è più un gregario che un leader. Il kosovaro rende bene se affiancato ad un partner di spessore molto elevato e personalità, vedi Kim e Buongiorno, ma se deve prendere lui le redini del reparto in passato ha sbandato spesso. Però a Genova ha giocato con discreta attenzione. Prova convincente la sua.
Un difensore in arrivo, ma bisogna fare in fretta- Il mercato invernale apre il 2 gennaio e per quella data, se si volessero fare le cose al meglio, il Napoli dovrebbe già avere in rosa un affidabile, nuovo difensore di scorta, anche perché già il 4 ci sarà una partita molto impegnativa a Firenze. Di nomi ne corrono eccome, la solita ridda. Così come è risaputa la lentezza e la macchinosità del club azzurro nel chiudere i contratti. Se si va troppo a rilento diventerà quasi inutile, almeno per il presente e le partite di inizio anno, fare un acquisto in quanto Buongiorno dovrebbe farcela a rientrare il 26 contro la Juventus. Ma in ogni caso, un difensore forte di scorta serve per il contino della stagione. Assolutamente. E' una necessità e non un optional. Così come un altro centrocampista di qualità ed un esterno sinistro. Un inevitabile nuovo investimento di soldoni per continuare a coltivare delle ambizioni che non fanno rima con il secondo tempo di Genova.
(Foto fonte Rai news).