trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Manolas sta ultimando il suo programma di rientro, sono situazioni che vanno valutate a ridosso della partita, ma c’è ottimismo. Il difensore azzurro tiene molto a questa partita, lo scorso anno fece il possibile per esserci dopo un infortunio e ci riuscì. Il Napoli, nonostante i suoi vari tentativi di suicidi, è sempre rimasto lì al gruppo Champions e se non avesse fatto regali - l’ultimo a Sassuolo - le cose sarebbero potuto andare anche meglio. Fondamentale il secondo miracolo, vincere a Roma dopo il Milan. I giallorossi stanno perdendo calciatori, come Veretout, e avranno pochissimo tempo dopo l’Europa League per preparare il match, mentre il Napoli sta recuperando i suoi migliori, serenità - dopo le ultime polemiche - e con la settimana tipo a disposizione ha un vantaggio, sulla carta, per la partita di domenica. Polemiche Napoli? Fu lo stesso Gattuso a dichiarare di essere infastidito dai contatti di ADL con altri, quindi non era necessario fare cronaca. Con il Sassuolo hanno avuto la svolta, anche Ghoulam fece un discorso alla squadra e da lì è arrivato il gran colpo a Milano. Silenzio stampa? Non credo il motivo siano le dichiarazioni di Gattuso. La svolta è arrivata dal gruppo, Zielinski e Fabian - ad esempio - sono trasformati, sono più liberi mentalmente da certi schemi tattici. Queste sono le svolte. In più recuperi Osimhen e Mertens, i tuoi attaccanti, che ti permettono di poter fare qualcosa in più. Europa League Roma? Non è una condizione agevole per i giallorossi in vista di domenica, sarà complicata come partita per le pedine perse. Fonseca a Napoli? È uno dei nomi che è circolato nell’ambiente azzurro, ma al momento il casting si è fermato. In questo caso, sulle chiacchiere del prossimo allenatore del Napoli, il silenzio stampa ha aiutato a distogliere l’attenzione da esse e ha contribuito a rimettere la squadra sui giusti binari. La Champions potrebbe essere determinante per la scelta. Rinnovo Insigne? Il primo approccio non è andato positivamente. Si rincontreranno sicuramente, al momento solo una proposta - ingaggio a 2.5 mln - al Capitano il quale non ha accettato. Il Napoli cercherà di decurtare gli stipendi, Champions fondamentale anche in questo caso.”
Roberto Policano a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Insigne è il capitano ideale per il Napoli! Errori difensivi? Colpe divise fra difesa e centrocampo. Gattuso da confermare subito!”
“Polemica Roma su Juve-Napoli? In questo momento si sarebbe dovuta disputare, anche perché il Napoli avrebbe potuto sfruttare sicuramente il momento positivo che stanno vivendo. Questo tipo di partite preferisco sempre giocarle quanto prima. Per la Roma, ovviamente, sarebbe stato più idoneo - e giusto - se il match si fosse disputato, ma bisogna accettare le decisioni - queste le parole di Roberto Policano, ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Roma, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Squadre italiane non competitive in Europa? La partita di ieri dell’Atlanta è stata viziata dalla sfida dell’andata, a Bergamo 11 contro 11 sarebbe potuta andare diversamente ma con il senno di poi non si vince e non si fa nulla. Alla fine il Real ha dimostrato di avere più esperienza e forza nella rosa. Per l’eliminazione della Juventus, invece, hanno inciso gli errori dei singoli. La Lazio si sapeva che sarebbe stata partita difficilissima con il Bayern, squadra più forte in Europa. Anche per il Napoli ha influito la partita opaca dell’andata contro il Granada, perché quando sbagli una gara in coppa sei fuori, non puoi permetterti certi errori. Cosa manca alla rosa del Napoli? La campagna acquista è stata discreta, hanno una rosa che può competere per le prime posizioni. Se si guarda la classifica tutto è possibile - inoltre devono ancora recuperare una partita - e giocheranno fino alla fine per raggiungere la Champions. Gattuso? È un allenatore che mette passione e esperienza in campo. Può portare il Napoli a raggiungere i suoi obiettivi, è stato sfortunato con numerosi infortunati, critiche un po’ ingiusta perché qualsiasi altro allenatore avrebbe avuto le stesse difficoltà. Manolas-Koulibaly? Non bisogna dare le colpe al singolo reparto, anche se dovrebbero conoscere gli automatismi dell’altro. In generale però la difesa molte volte si è trovato scoperta per via di mancanza di filtro con il centrocampo. Le responsabilità sono divise tra difesa e centrocampo. L’allenatore quando fa tattica difensiva, spiega quali devono essere gli spostamenti ed i movimenti del calciatore, ma poi sta al giocatore apprendere e a mettere in pratica le idee del tecnico. Napoli e Roma le due delusioni di questo campionato? Diciamo che sono due squadre che quando sembrava che dovevano fare quel salto di qualità, hanno sempre trovato uno ostacolo avanti a loro. La colpa potrebbe essere anche dal Milan, in quanto nessuno si aspettava un campionato del genere da parte dei rosso neri. Critiche a Fonseca e a Gattuso? Roma come Napoli sono due piazze difficilissime. A Roma le aspettative sono molto grandi perché da tempo non ambiscono a obiettivi importanti ed il contorno segue i risultati del momento. Non è semplice trovare tranquillità in una piazza così. Da calciatore ci giocherei mille volte, perché ti da grandi stimoli. Ma serve anche tanta personalità. Se hai carattere è una delle migliori piazza in cui giocare, come Napoli. Mancanza di leader al Napoli? In ogni reparto vedo due calciatori di grandi personalità. Insigne sta cercando di prendere per mano il gruppo e ci sta riuscendo. Adesso serve un po' meno di personalità per il semplice motivo che non c’è il tifo. Manca l’apporto, ma allo stesso tempo mancano anche le critiche in campo se sbagli qualcosa. È importante per Napoli avere una bandiera come Insigne, napoletano, nato nel settore giovanile - io ho avuto Curo Ferrara - e la squadra deve trarre vantaggio dalla sua conoscenza dell’ambiente. Lorenzo sta dimostrando con i fatti di essere il leader di questa squadra, è il capitano ideale per il Napoli. Confermerei Gattuso al 100%, in giro ci sono pochi migliori di lui senza squadra”.
Nevio Scala a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Il mio Napoli lo affiderei a Gattuso. Rino dovrebbe accettare le situazioni senza farsene troppo carico. Ricordo che una notte scappò dal mio Perugia per andarsene in Inghilterra”
“Questa fase del campionato del Milan è stata un po’ deludente, al di là dei problemi tra infortuni, Covid e Ibrahimovic a Sanremo. L’Inter è scappata, e il secondo posto è ambito da diverse squadre che sono lì e potrebbe, dunque perderlo se non saranno attenti. La Juventus è in netta ripresa ma non è in grado di ostacolare l’Inter. In Champions ci arriverà tranquillamente ma non ha la continuità dei nerazzurri per vincere lo Scudetto. L’Inter è l’unica certezza di questo campionato perché hanno acquistato consapevolezza della propria forza, e l’uscita dalle coppe li ha sicuramente avvantaggiati. Ad oggi sono irraggiungibili per lo Scudetto, possono perderlo solamente da soli - queste le parole di Nevio Scala, ex allenatore e ex calciatore, fra le tante, della Roma, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Esperienza al Dortmund? Arriva a Dortmund quando la squadra veniva dalla vittoria della Champions e del campionato tedesco trovai difficoltà nel gestire grandi campioni. Il mio ricordo più bello è la vittoria a Tokyo della Coppa del Mondo di club, ma le mie vittorie a Parma sono irraggiungibili. Polemica Roma su Juve-Napoli? Le decisioni sono difficile considerata la situazione pandemica. La Roma giocando in maniera così ravvicinata potrebbe avere qualche problema, è vero, ma è la stessa squadra giallorossa ad essere altalenante nei risultati. In questa situazione è necessario seguire i regolamenti. Settimana tipo? È davvero difficile in questo momento storico, allenarsi e preparare bene le partite con questa situazione pandemica, e in un campionato con tanti impegni ravvicinati. Credo che Gattuso, quando parlò di settimana tipo, abbia centrato in pieno il discorso del campionato di quest’anno. Un allenatore, in questa stagione, non ha potuto gestire al meglio le partite. Quindi, giocare una volta a settimana, a questo punto del campionato, potrebbe essere fondamentale e importante per gli obiettivi stagionali. Gattuso? La situazione pandemica generale gli ha causato dei problemi che non si aspettava. Dovrebbe accettare i verdetti e le situazioni senza farsene troppo carico. Il Napoli sta disputando un campionato altalenante e non avrebbe potuto fare di più, i risultati sono dovuti anche a ciò che ti offre società, ambiente e rosa. Il prezzo dei calciatori non determina la loro qualità. Ci sono calciatori che valgono tanto ed in campo non valgono nulla, ed altri che vengono dalla Serie B che in campo fanno la differenza. In certe situazioni l’allenatore ha sicuramente delle responsabilità, ma non sempre tutte le responsabilità sono da attribuire all’allenatore. Post Gattuso? Io sarei pronto per allenare il Napoli, ma nutro grande stima e affetto per Rino. Credo che per quanto stia facendo riuscirà ad ottenere il rinnovo, spero ci riesca e gli auguro che l’anno prossimo il presidente faccia una campagna acquisti adeguata per fare un ottimo campionato. Chi prenderei nel mio Napoli? Affiderei la squadra innanzitutto a Rino. La scelta dei calciatori, invece, non è semplice, vanno analizzate non solo le qualità tecniche ma anche emozionali, caratteriali. Un ricordo di Gattuso a Perugia? Caratterialmente era molto precoce, debuttò con noi e ricordo che una notte scappò via ed andò in Inghilterra”.
Fulvio Collovati a ilsognonelcuore.com: “Maradona? Era in grado di vincere da solo! Difesa Napoli? Il miglior Koulibaly si è visto con Albiol. Gattuso può ancora raggiungere il quarto posto”
Fulvio Collovati, ex calciatore, campione del mondo ’82 ed opinionista Rai, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai taccuini della testata giornalistica www.ilsognonelcuore.com. Le sue parole:
Collovati, ha visto giocare Maradona e Paolo Rossi: che ricordi ha di questi due campioni al di fuori dal campo?
“Maradona l’ho incontrato da avversario ed è stato il giocatore più forte di tutti i tempi dal dopoguerra. Un giocatore inarrivabile, con una classe immensa, era in grado di vincere le partite da solo, un avversario leale, un ragazzo molto generoso. La sua vita, però, è sempre molto rischiosa: piena zeppa di persone sbagliate, e commettendo lui stesso diversi errori, anche a causa della sua bontà. Paolo Rossi è stato mio compagno in Nazionale per circa 8-9 anni. Insieme abbiamo vissuto gioie e dolori, anche lui era molto solare e sorridente, ci manca molto. Paolo è un amico che se n’è andato troppo presto. Come calciatore era un attaccante veloce, rapido e molto intelligente. La partita contro il Brasile è stata decisiva per ottenere il Pallone d’oro e probabilmente anche per la vittoria del mondiale. All’epoca c’erano le marcature ad uomo, oggi molti giocano a zona. Io Pablito l’ho marcato (e picchiato) tante volte e non diceva niente, oggi ad ogni minimo contatto i calciatori cascano a terra”.
Che emozione si prova a giocare una finale del Mondiale e vincerla?
“Sono emozioni meravigliose ed è diverso rispetto alla vittoria con i club perché in quel momento stai rappresentando una nazione intera, milioni di persone trionfano quel tipo di successo. Ricordi indimenticabili! Il nostro sembrava un mondiale perso, ma poi ci siamo presi delle belle rivincite”.
Cosa pensa della coppia Koulibaly-Manolas nel Napoli. Le sembrano compatibili?
“Sono due calciatori molto simili, bravi sull’uomo ma un po’ meno a costruire l’azione. Nel calcio moderno devi avere un difensore bravo sull’uomo e l’altro deve essere bravo ad impostare. Forse Koulibaly è più bravo di Manolas nell’impostazione del gioco, ma le disattenzioni fra i due sono numerose. Anche se, il miglior Kalidou lo abbiamo visto con Raul Albiol. Lo spagnolo era il giocatore perfetto per giocare insieme al senegalese. Oggi è difficile giudicare la difesa perché ci sono stati troppi infortuni e cambiamenti”.
Gattuso ha preferito puntare su Hysaj escludendo Mario Rui. Condivide questa scelta? Sono problemi tecnici o pensa ci sia altro?
“Credo che alla base ci sia un problema caratteriale, difatti Mario Rui è stato anche allontanato dell’allenamento. L’allenatore deve essere rispettato e se ciò non accade quest’ultimo è costretto a fare delle scelte”.
Sono passati circa due anni dall’arrivo di Gattuso sulla panchina del Napoli. Sulla base dei risultati ottenuti meriterebbe la conferma?
“Spesso i tifosi, al giorno d’oggi, preferiscono allenatori che non dicono la verità, nascondendo la realtà dei fatti. E il popolo azzurro dovrebbe amare Gattuso proprio per la sua schiettezza. Rino ha subito diverse critiche ma ha ancora la possibilità di arrivare al quarto posto. L’eliminazione in Europa League pesa molto, ma bisogna dire che il Napoli ha subito diversi infortuni, anche pesanti. Prima di giudicare un allenatore bisogna attendere la fine della stagione. Ho la sensazione che il Napoli arrivi in Champions, ma questo non basterà a confermare Gattuso sulla panchina azzurra”.
Chi è il profilo ideale per sostituire Gattuso?
“Dipende dagli obiettivi futuri della società. Se si vuole ringiovanire la squadra, Juric è il profilo giusto perché sa valorizzare i giovani”.
Osimhen farà sognare i tifosi azzurri?
“È un ragazzo di buone qualità, ma la cifra spesa credo sia eccessiva, non so se in futuro sarà in grado di far sognare i tifosi del Napoli. Se Mertens dovesse ritrovare la condizione fisica giusta, il Napoli potrebbe raggiungere il quarto posto.”
Cosa manca al Napoli per raggiungere lo Scudetto?
“Normalmente non è facile vincere uno Scudetto, solo la Juventus è riuscita negli ultimi tempi a vincerne nove di fila. Il Napoli ha perso una grossa opportunità tre anni fa quando Sarri era sulla panchina azzurra. In Italia vi è una grossa concorrenza per vincere il campionato: Milan, Inter, Juventus, dunque, è molto difficile arrivare a questo tipo di traguardo per il Napoli”.
Dove può arrivare la nazionale di Roberto Mancini?
“L’Italia potrebbe vincere anche l’Europeo subito, tutto può succedere, non vedo una grande favorita. Ad esempio la Spagna e la Germania stanno cambiando molto, non vedo una nazionale che possa dominare la competizione. L’Italia ha tanti giovani, forse non vincerà nell’immediato futuro, ma nel giro di quattro anni si potrà costruire una grande selezione. A centrocampo e sugli esterni la squadra allenata da Mancini ha grosse qualità, ma mancano attaccanti e difensori, anche perché Bonucci e Chiellini non sono più giovanissimi. Roberto Mancini sta facendo un buon lavoro”.
Qual è il difensore che più si avvicina a lei nel calcio attuale?
“In Italia, il 70% dei difensori sono tutti stranieri. Ci sono diversi giocatori all’estero in cui potrei rispecchiarmi, e forse, per caratteristiche, dico van Dijk. L’olandese è un calciatore bravo di testa e con i piedi, magari non ero velocissimo come lui, ma parliamo solo di caratteristiche non di altro”.
Com’è cambiato il modo di difendere del calcio moderno rispetto al passato?
“Oggi si gioca a zona – ripeto -, si guarda più la palla e meno l’avversario. Nel calcio moderno si utilizza maggiormente la costruzione dal basso, anche se a mio avviso non porta molti vantaggi. È un continuo passarsi il pallone, spesso diventa noioso. Una volta il pallone veniva lanciato in avanti e si costruiva l’azione. È giusto che il calcio si evolva, ben venga la costruzione dal basso, ma bisogna adattarsi a seconda di chi si ha davanti. Quest’ultima viene utilizzata per far stancare l’avversario e crearsi degli spazi. Dalla costruzione dal basso nascono pochi gol, anzi, in realtà, ricordo diversi gol subiti a causa di questo stile di gioco, come ad esempio - recentemente -, Bentancur in Porto-Juventus. I miei allenatori dicevano che quando la squadra avversaria pressava, il nostro compito era quello di lanciare il pallone in avanti”.
Fulvio, pensa che il calcio, senza i tifosi, condizioni in positivo o in negativo i calciatori?
“I calciatori vengono condizionati maggiormente con i tifosi, alcuni non riescono a sopportare le pressioni. Giocare con i tifosi sugli spalti crea maggiori pressioni ai giocatori. Il calcio senza il supporto dei tifosi però è come se fosse un allenamento”.
In Russia, con l’acquisto del biglietto si dà la possibilità ai tifosi di vaccinarsi all’interno dello stadio, sarebbe favorevole a questo tipo di iniziativa anche in Italia?
“Sì, sono favorevole a questo tipo di iniziative, anche se è molto difficile considerata la situazione attuale. Ovviamente mi auguro che tutta possa risolversi al più presto e ritornare allo stadio gradualmente”.
di Davide D’Alessio e Pasquale Caldarelli