La partita è condizionata da questo campionato non veritiero, e l’ultimo bianconero positivo al Covid, Bernardeschi, influirà molto perché è solo l’ultimo di una lunga lista. Non possiamo attribuire a questo torneo la stessa considerazione degli anni scorsi. Al momento non ci sono problemi e la partita si dovrebbe disputare regolarmente. La formazione juventina sarà tutta da reinventare, Bernardeschi avrebbe dovuto giocare titolare. A differenza del Napoli, il quale ha solo il dubbio portiere e mediano. Sono presenti dei limiti evidenti nel protocollo della Lega. Questi giocatori non possono essere spremuti in questo modo, sono d’accordo con le parole di Guardiola: bisogna evitare di far spendere energie in giro per il mondo. Il PSG, ad esempio, affronterà il Bayern in Champions senza Verratti e Florenzi. Questo tipo di partite sono match importanti in cui si giocano fette di soldi pesanti. Per quanto riguarda Juve-Napoli, rispetto all’andata si sono invertiti i ruoli: ad oggi i bianconeri sono in difficoltà, con la panchina di Pirlo che scotta e diversi indisponibili. Il rinvio dell’andata ha favorito gli azzurri. Sembra che il profumo di Pirlo sia finito, Agnelli già parla con Allegri ed il suo ritorno sembra cosa fatta. Se la Juventus non dovesse raggiungere la Champions, andrebbe in contro ad un ridimensionamento che riguarderebbe anche Cr7. Il Napoli, dunque, domani segnerà sia il proprio futuro che quello dei bianconeri. A Torino, dal momento in cui è andato via Marotta, qualcosa è cambiato: Nedved e Paratici sono stati parecchio bacchettati. Non è stata gestita bene la situazione Sarri: Maurizio avrebbero dovuto proteggerlo e avrebbero dovuto comprargli calciatori adatti al suo gioco, e non è andata così. In una stagione come questa è stato un errore puntare su un esordiente, nonostante si chiamasse Pirlo. Domani ci sarà la sentenza in campo, sarà l’ultimo scontro fra Rino ed Andrea alla guida di Napoli e Juventus. Gattuso? Come dice Fabio Cannavaro ‘il Napoli è come una lavatrice, tutti ci sono passati, prima ti mettono a lavaggio e poi ti asciugano’. Se il Napoli dovesse fare una buona partita e magari arrivare in Champions, cosa si dirà di Gattuso? Rino non ha sentito la fiducia attorno a lui, e si è risentito di ciò. Con o senza quarto posto, andrà via, ma è destinato ad allenare altri club importanti, a differenza di Pirlo, che in caso di addio potrebbe avere un ridimensionamento e tornare indietro di due categorie. Oggi c’è troppo business. Il calcio è dei tifosi, ma, ad oggi, non stanno contando nulla”.
Nicola Amoruso a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Gattuso ai titoli di coda, a Pirlo darei fiducia un altro anno. Cr7 incide con i gol, ma Insigne è un vero trascinatore"
“Le gare delle nazionali non si possono evitare, anche Mancini ha bisogno di preparare l’Europeo, evento importante da disputare a breve. Per un club è sicuramente determinante in negativo, visto che il Covid ci sta distruggendo, qualsiasi cosa si faccia sembra essere sbagliata. Difficile saper gestire una situazione di questo tipo - queste le parole di Nicola Amoruso, ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Juventus, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Juve-Napoli? I bianconeri non stanno convincendo. Hanno diversi problemi, sono sottotono, ma bisogna comunque non sottovalutarli perché hanno la capacità di reagire, alzare la testa e disputare grandi partite, grazie anche alla grande qualità della rosa. Per i bianconeri, questo momento difficile non è una questione tecnica, ma mentale. Si sono smarriti, ma basta una scintilla per far ripartire il motore. Il Napoli, invece, viaggia con un buon rendimento. Ciò è dovuto al rientro di giocatori importanti, Mertens su tutti. Il belga è imprescindibile, è un uomo squadra importante per i suoi compagni, ed è fortissimo. Il suo ritorno ha cambiato il percorso degli azzurri. La squadra di Gattuso è, al momento, favorita. Pirlo? La sua inesperienza ha influito sulla stagione, ma credo che Agnelli abbia messo in preventivo delle difficoltà. Bisogna supportare Andrea, non ricordo nessun allenatore che ha vinto al primo anno in un club così importante, nemmeno i fenomeni come Guardiola o Zidane. Non mi sento di condannarlo, aspetterei la prossima stagione. Ha bisogno di crescere e capire la differenza fra teoria e pratica. Insieme alla società capirà gli errori, una sua bocciatura sarebbe ingrata. Gattuso? Il suo addio credo sia certo. Le critiche sono state esagerate: se mancano giocatori come Mertens, Osimhen, Koulibaly, è ovvio che la qualità si abbassa e i risultati vengono meno. Una squadra come il Napoli, non può prescindere da questi calciatori. Chi sarà più decisivo domani fra Insigne e Ronaldo? CR7 è una certezza dal punto di vista realizzativo, ma Insigne è diventato il trascinatore insieme a Mertens, e spero possa fare la differenza”.
Ciro Caruso a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Gattuso ha commesso qualche errore ma non ha deluso. Essere profeta in patria a Napoli è difficile, ma soddisfacente. Non farei più giocare i partenti"
“L’annata è complicata. Non abbiamo mai vissuto una situazione così difficile nel mondo del calcio e non, speriamo possa finire presto. Bisogna vaccinarsi per uscire da questo tunnel, altrimenti si sarà limitati in tutto. La gente, giustamente, ha paura per le notizie che circolano riguardo i vaccini, e così la campagna va a rilento - queste le parole di Ciro Caruso, ex calciatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Quanto è difficile essere profeta in patria per un napoletano? Tanto. È lo stesso giocatore che sente tantissimo la maglia, ma non esiste cosa più emozionante di giocare con la maglia del Napoli, da napoletano. Partenopei e romani sono quelli che sentono di più i colori che indossano. L’azzurro è una malattia, una fede, indescrivibile il momento in cui alzi gli occhi e guardi lo stadio gremito della tua gente. Chi può affiancare domani Koulibaly? Dipende anche Gattuso come ha vissuto questa settimana. Maksimovic e Manolas non hanno disputato una partita di livello col Crotone, dunque bisognerà capire Rino chi vede meglio. Sarebbe opportuno puntare sui calciatori che resteranno in rosa anche il prossimo anno. Maksimovic, da questo punto di vista, non dovrebbe nemmeno più giocare, e Manolas dovrebbe essere il titolare fisso, ma qui il discorso da fare sarebbe ampio. La società deve effettuare delle scelte, e l’allenatore deve seguirle. Al momento, però, bisogna guardare il presente e capire chi può fare il bene del Napoli. Gattuso e Pirlo delusioni? Gattuso non ha deluso. Ad oggi è anche a pari punti con la Juventus. Ha commesso qualche errore, ma errare è umano. Nella critica bisogna considerare gli infortuni e i positivi al Covid che ha subito: se togliessimo Ronaldo, Bonucci e Chiellini alla Juventus, sarebbe lo stesso. Oppure Lukaku, Brozovic e Lautaro all’Inter, o, ancora, Immobile alla Lazio. Chiunque farebbe fatica senza i perni principali. Ma, comunque, se Maksimovic o Manolas commettono degli errori gravi come quelli contro il Crotone, Gattuso che colpe ha?”.
Alessandro Birindelli a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Insigne sarà più determinante di Ronaldo nella gara di domani. Pirlo ha poche colpe: i problemi bianconeri nascono da Rabiot e Ramsey”
“Il sistema ha commesso qualche errore nello stilare i calendari, visto quanto accaduto con le gare delle nazionali. Forse si è pensato che potesse bastare il protocollo per superare indenni questo periodo - queste le parole di Alessandro Birindelli, ex calciatore Juventus, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Napoli? Non so spiegarmi gli errori difensivi, sembra una squadra dai due volti se paragoniamo la fase offensiva a quella difensiva. Gli azzurri hanno una delle rose più importanti in Italia in tutti i reparti. Dietro ci sono Manolas e Koulibaly, due tra i difensori più forti del campionato, sulla carta. In avanti hanno una grande qualità: Insigne, Mertens, Zielinski, calciatori che sentono la porta. Gattuso sta facendo un ottimo lavoro, quando si critica bisognerebbe analizzare il momento: la squadra è stata falcidiata da Covid e infortuni. Troppe critiche destabilizzano l’ambiente, soprattutto in una piazza ambiziosa come quella di Napoli. Pirlo? Nel calcio contano i risultati, e alla Juventus anche di più. Sarà valutato in base a ciò che farà da ora fino a fine stagione, ma non credo che rischi l’esonero. Chi lo ha messo sulla panchina bianconera, probabilmente, ha sbagliato valutazione: è stata una scelta dettata dalla presunzione e dalla sopravvalutazione dei calciatori in rosa. Andrea è il meno responsabile, ma, ovviamente, è l’allenatore quello che si becca le critiche. Anche alcuni calciatori hanno deluso, specialmente quelli acquistati a parametro zero, sui quali andrebbe posto l’interrogativo del perché fossero stati lasciati andare dai loro precedenti club. A questi sono stati proposti dei contratti importanti che in Italia non può permettersi nessuno, dunque faranno anche fatica a liberarsene. Mi riferisco a Rabiot e Ramsey, arrivati in un momento particolare, è vero, ma hanno contribuito poco alla causa Juventus: in poche partite sono stati protagonisti o hanno avuto voglia di essere determinanti. Chi può incidere di più domani fra Ronaldo e Insigne? Credo che Insigne sia molto determinante per il Napoli. Negli ultimi mesi è maturato: si sacrifica in fase difensiva, prende calci per la squadra, va a prendere la palla dal basso, fa salire la squadra, ed è per questo che inciderà più lui che Cr7. Occhio al portoghese che, comunque, segna ad ogni palla vagante in area”.