In ogni modo la maglia e l'onore sono salvi, nonostante gli azzurri abbiano pur rischiato di prendere il terzo nel finale. Resta un sottile rimpianto, di non essere riusciti a battere il record di punti, il Napoli ne avrebbe dovuti fare sei negli ultimi 180'. Peccato, però in fondo trattasi di quisquilie.
La grande festa è ancora in corso ed anzi raggiungerà il suo apice domenica prossima nell'ultima giornata di campionato, con un evento che purtroppo ha già fomentato una serie interminabile di polemiche. Prime fra tutte, ed è la più logica, perché i giocatori non potranno fare il giro della città su un bus scoperto, come accade regolarmente in tutto il mondo. Fastidioso anche il solito immobilismo del sindaco Manfredi, forse il primo cittadino teme banali ripercussioni sulla viabilità. Ed allora siamo alle solite. Così come l'atteggiamento del presidente De Laurentiis che quasi voglia mettere in naftalina i suoi gioielli, allontanarli dall'abbraccio della folla, del popolo che li ha osannati. Forse perché se si va in giro per la città, in ogni quartiere, nessuno dovrà pagare un biglietto per ammirare da vicino i propri beniamini. Beghe imbarazzzanti, si sarebbe potuto gestire il tutto molto meglio senza far dispiacere nessuno, soprattutto i tifosi che non possono permettersi il biglietto per Napoli-Samp o semplicemente non lo troveranno.
Al Dall'Ara il pareggio è stato in fondo meritato. Il Napoli ha avuto supremazia nel primo tempo, poi alla distanza è calato e la voglia matta dei padroni di casa gli ha regalato un pareggio tutto sommato meritato. Classica partita da fine stagione, ritmo blando, caldo soffocante che strozza il fiato in gola. Poca voglia di dannarsi l'anima, per gli azzurri resta solo la super festa di domenica prossima prima di correre al mare.
Osimhen beneficiava di una colossale distrazione di Skorupski, che gli concedeva il più paperinesco ed assurdo degli assist, e il Napoli passava. Raddoppio ancora del fenomeno nigeriano, protagonista di un perfetto diagonale. Il Bologna poi accorciava. Non ha fatto tremare il mondo, ma in più circostanze quanto bastava il gruppo Spalletti: Poi gli emiliani la pareggiavano nel finale, inzuccata maestra su calcio d'angolo.
I dati che contano vedono Osimhen allungare in classifica marcatori sul sempre più scatenato Lautaro, che scalda i muscoli in attesa della finalissima di Istanbul. L'uomo mascherato fa gol, trascina ed ha anche assunto la maestosità del leader. Avanzato di molto in personalità, lui ha timbrato questo scudetto, non solo con 25 gol, ma pure con un atteggimanto sempre positivo e di tutto gas per caricare i compagni. Bravo Os. Più si va nei dettagli e più impressionano i suoi numeri: ben sette gol di testa. Robe da marziano.
Ma il suo futuro è plumbeo. La doppietta di Bologna ha ricordato, e non ce n'era bisogno, che è lui uno dei più forti punteri al mondo. Attualmente dove giri e ti volti non c'è centravanti a portata di tasca del Napoli ma pure al di là di tanti milioni, che lo valga. Osimhen non ha sostituti per tutto. Solo Haaland del City, ma è incedibile. Nessuno potrà rimpiazzare Os con eguale potere d'attacco del'area avversaria. Un'ottima ragione affinché Adl faccia carte false per cercare di trattenerlo. Già il suo atteggimento che oscilla con imbarazzo fra il dichiararlo incedibile e il soppesare le super offerte è ambiguo. E spiacevole. disorienta tutti. Adl sa che la vagonata di euro arriverà. Sta per piovere nelle casse del Napoli. Base d'asta 150 milioni, alla finestra ci sono, fra tutte, il nuovo Newcastle del principe d'Arabia Saudita e il Psg di Al Thani. Una bagarre politica fra due stati del Golfo, fra i quali non corre assolutamente buona vena diplomatica, in quanto entrambi coltivano mire d'egemonia nell'area.
A questo punto diventa decisiva la volontà del giocatore. Se Osimhen dovesse intestardirsi nel proseguire l'avventura in azzurro, allora non ci sarà proposta che possa schiodarlo da Napoli. Ma il ragazzo è combattutto, e chi non lo sarebbe al suo posto. Sta per essergli proposto su un piatto d'oro un ingaggio almeno doppio di quello percepito attualmente, se non più alto ancora. L'altra seria possibilità di non perdere un mattatore di tale fascino ed impeto spetterebbe ad Adl, cioé di ritirare senza se e ma il suo gioiello dal mercato, tanto per non chiamarlo giocattolo per non replicare una dichiarazione poco rispettosa rilasciata settimane fa dal bizzarro Aurelio.
La base di un futuro competitivo, ancora ad alti livelli, non può dunque prescindere dalla riconferma del bomber venuto dalla Nigeria. Il Napoli attorno ai suoi uomini di punta potrebbe dar vita ad un ciclo, ma a quanto pare la squadra dei miracoli perderà per strada pezzi importanti. Per primo Spallettii, che ormai attende solo il 4 o 5 giugno per annunciare il doloroso addio.
Tema nuovo allenatore: Adl dovrebbe ingaggiare un nome altisonante, in grado di infiammare la piazza, una figura che possa rappresentare, per quanto possibile, una simil garanzia per il futuro. E allora ecco la tentazione Massimiliano Allegri che risale di posizione nel casting dei papabili. Secondo le ultime, il tecnico livornese sarebbe in rottura con la dirigenza bianconera e la sua riconferma, sino a qualche giorno fa assai probabile, si è fatta d'ora in ora più in bilico. L'ufficializzazione è prevista per lunedì 5 giugno. Ma si va verso un divorzio. Allegri piace tantissimo a De Laurentiis. Già in passato lo aveva vivamente corteggiato. Si disse anche che tre anni fa in caso di qualificazione Champions-poi sfumata con il goffo passo falso col Verona- Adl fosse pronto ad ingaggiarlo.
Max Allegri è il profilo perfetto. Un curriculum da vincente, spalle larghe, esperienza da vendere, carattere forte e sanguigno. Peraltro, quest'anno alla Juve ha valorizzato alcuni giovani di ottime prospettive come Nicolò Fagioli e Gatti.
A proposito di ex Juve, circola anche un'indiscrezione secondo la quale il presidente avrebbe invece già raggiunto un accordo con il prossimo allenatore. E che questi possa essere semmai Antonio Conte, da tempo annunciato partente dal Tottenham. Come al solito, secondo tradizione, il presidente azzurro tiene tutti col fiato sospeso. Ma il suo principale difetto, ormai atavico e gli è nel Dna, è l'incapacità di dare continuità a un allenatore. Hotel Castelvolturno funziona sempre così, due anni e arrivederci.
(Foto fonte Libero Quotidiano.it)