Mercoledì, 29 Gennaio 2020 16:41

“Il lavoro di Gattuso, dopo un inizio in sordina, sta cominciando a dare i suoi frutti. Innanzitutto sul piano fisico ed emotivo." Parla Francesco Infranca di persemprenapoli.it

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Ai microfoni di cuoreazzurro.it ascoltiamo la voce del giornalista Francesco Infranca di "persemprenapoli.it"

Dalla riscossa dettata da Gattuso al mercato infuocato del Napoli

 

 

Due vittorie importanti contro Lazio e Juve: ora cosa aspettarsi dal resto della stagione e quanto può influire l’aspetto psicologico?


“Il lavoro di Gattuso, dopo un inizio in sordina, sta cominciando a dare i suoi frutti. Innanzitutto sul piano fisico ed emotivo. Ma le vittorie con Lazio e Juventus hanno dimostrato soprattutto una dimensione nuova del Napoli. Una squadra con maggiori equilibri ed una più radicata consapevolezza nei propri mezzi. Forte mentalmente e di conseguenza in grado di sostenere uno sforzo tattico non indifferente, per ottenere due vittorie prestigiosissime. Credo che Gattuso abbia compreso che, almeno per il momento, questa squadra non possa permettersi una pressione ultraoffensiva ed a tutto campo. Perciò ha scelto consapevolmente di aspettare l’avversario, concedergli spazio fino alla metà campo, con tutti gli uomini sotto la linea della palla, e poi cominciare a lavorare per sottrarre il possesso e ripartire. La partita con la Juventus è emblematica di questo modo di leggere la situazione e impostare il piano gara. E poi la qualità dei singoli è comunque altissima, tale da consentire la gestione del possesso, la costruzione dal basso e l’immediata verticalizzazione. In definitiva, giocare stretti e corti per ripartire immediatamente dopo potrebbe essere la filosofia che ispirerà il Napoli per ancora diverse settimane. Senza dimenticare che all’appello mancano Koulibaly, Allan e Mertens. Con il loro rientro, l’opportunità di far ruotare gli uomini, sfruttandone le abilità a seconda dell’avversario da affrontare, potrebbe favorire il lavoro di Gattuso.”

 

Champions: è così impossibile battere il Barcellona?


“Facciamo una premessa fondamentale. Come sostiene lo stesso motto del club catalano, il Barcellona è qualcosa di più di una semplice squadra di calcio. L’esonero di Valverde e l’arrivo in panchina di Quique Setién potrebbe essere motivato proprio dalla voglia di tornare a giocare il calcio che i tifosi amano vedere, e che si era un po’ perso, in questo inizio di stagione. Il Barca è davvero qualcosa di diverso rispetto ad un semplice modo di pensare ed interpretare il gioco. Una squadra che cerca un calcio intenso e sempre propositivo. Una mentalità proattiva, dove la gestione costante del pallone, si accompagna al pressing molto alto. Tutto fatto, chiaramente, ad altissima velocità. Detto questo, è indubbio che il Napoli si sia conquistato a pieno titolo il diritto ad affrontare da pari a pari il Barcellona. Che resta il favoritissimo. Ma le partite vanno tutte giocate e nulla vieta di mantenere una moderata fiducia circa le percentuali di qualificazione degli azzurri. In ogni caso, sono convinto che saranno due bellissime partite e che i catalani dovranno sudare le proverbiali sette camicie contro il Napoli ammirato con Lazio e Juventus. Una squadra rigenerata nella testa e nel fisico, con una feroce determinazione. Ma anche applicata ed attenta sul piano tecnico-tattico. Tutte caratteristiche che spesso quest’anno i catalani hanno sofferto.”

 

Coppa Italia: ci possiamo o ci dobbiamo credere?


“Per come è strutturata, la Coppa Italia sicuramente è un trofeo più accessibile rispetto al campionato. Per arrivare a giocarsela, al Napoli basterà superare il doppio turno di semifinale. Anche perché penso che gli azzurri, in gara secca, in situazione da dentro o fuori, possano giocarsela con tutte le altre squadre che sono ancora in lizza. Molto dipenderà pure dallo stato di forma e dal momento della stagione in cui si disputeranno le partite. Lo scudetto, invece, è frutto di una continuità di risultati per un lungo periodo. Insomma, devi fare bene per tutto l’anno, o quasi. In una stagione fino a questo momento povera di soddisfazioni, la Coppa potrebbe essere, quindi, un’ancora di salvataggio. Quello che non mi piace, è sentire in giro commenti che tendono a sminuire l’importanza di questa manifestazione. Vincere aiuta a vincere, rafforza le convinzioni sulla propria forza dei calciatori, e gratifica i tifosi. Crederci, è un doveroso riconoscimento alla mentalità di un allenatore come Gattuso, che sta cercando di rigenerare un gruppo, al quale manca proprio la conquista di un trofeo, per testimoniare tutte le loro qualità.”

 

Mercato: un giudizio sull'arrivo di Politano e sulle altre operazioni che si vociferano.


“Politano è sicuramente un ottimo acquisto. Funzionale alla filosofia tattica che sta cercando di inculcare Gattuso alla sua squadra. Un gioco propositivo, fatto di possesso per superare la prima linea di pressione portata dall’avversario. Un’idea che presuppone tantissima qualità, per governare i ritmi del gioco attraverso il giropalla. In quest’ottica, penso che l’allenatore del Napoli voglia schierare due esterni di attacco a piede invertito, per sviluppare la fase offensiva in ampiezza ed allargare gli spazi a quelle squadre che si presentano strette e corte, specialmente al San Paolo. Ma anche sfruttare la capacità di Politano e Insigne di accentrarsi, per provare a calciare in porta, oppure dialogare tra le linee con i compagni. Stiamo parlando comunque di due giocatori tecnicamente validissimi, in grado di creare scompiglio e superare l’avversario in dribbling, per creare momentanea superiorità numerica. Alle voci relative ad altri eventuali arrivi, preferisco aspettare, per vedere se effettivamente si possano poi concretizzare. In ogni modo, penso che un laterale sinistro, tipo Ricardo Rodriguez, capace di concorrere per una maglia da titolare con Mario Rui, sia comunque necessario, perdurando lo stato di lungo degente di Ghoulam. Per la prima linea, invece, immagino che il rientro di Mertens possa escludere l’arrivo di un altro centravanti, che sia esso un prospetto futuribile come Pinamonti piuttosto che una certezza come Petagna. Sul centravanti della Spal ho una personalissima convinzione, se impara a fare gol con una certa continuità, potrebbe diventare un giocatore devastante come Bobo Vieri, perché protegge bene la palla, fa a spallate con i difensori avversari senza alcun timore ed ha una fisicità come pochi.”

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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