il gruppo Spalletti è primo a punteggio pieno e con mezzo piede negli ottavi. Un plauso lo meritano tutto gli azzurri, rimbalzati dalle urne in un girone tutt’altro che morbido. E assolutamente superiori alle due prime avversarie incontrate (Liverpool e Rangers), i ragazzi di Spalletti esternano in Europa una maturità e una personalità che non sempre si sono ammirate in campionato. Un’assoluta novità che ci riporta indietro negli anni, forse a quello di Benitez, con la speranza che l’esito sia diverso. All’epoca i 12 punti non bastarono per passare il turno. Stavolta il Napoli sembra avere mezzi e testa per vincerlo il girone.
A Glasgow, come da aspettative, non è stata però una passeggiata. Ci sono voluti ben tre rigori, un palo clamoroso e tanti tiri in porta per mettere al tappeto un’avversaria di tasso tecnico molto inferiore, ma sul piano dell’aggressività e del cuore assai temibile.
Già dai primi minuti la partita si è infiammata, con occasioni da una parte e dall’altra. Il Napoli è stato però più insidioso. Solo in avvio, si è avvertita dubbio l’assenza di Osimhen. Simeone è stato un fuscello, e non solo in termini muscolari ma di peso specifico offensivo. Il figlio d’arte si è sacrificato ma ha concretizzato poco, fino al rigore guadagnatosi con merito.
Come da repertorio, la mira degli azzurri, sotto porta e da fuori area, non è sembrata subito impeccabile. Ma per una volta è stata solo un’impressione sbagliata. Meritava di più il gran tiro di Zielinski stampatosi sul palo.
Ma poi c’è stata la volata del Cholito e il rigore. Sembrava la svolta: penalty Napoli e scozzesi in 10. Ma la maledizione dal dischetto prosegue e dopo Osimhen ha fatto cilecca pure Zielinksy, e per ben due volte di fila. Ma quante volte nella storia del calcio un portiere ha parato un tiro dagli undici metri e si è ripetuto sulla ripetizione? Pareva una serata storta, ma era solo apparenza. Don’t worry people.
Sarà uno scherzo del destino ma il Napoli ha potuto usufruire di un terzo rigore. Politano l’ha tirato basso, forte e di lato come consigliava il grande Osvaldo Soriano. Gol meritato. Il raddoppio di Raspadori è stato invece un gesto tecnico da 8 in pagella. Gratificazione anche per Ndombele, autore del 3 a 0. Lui che sta ancora trovando una dimensione e la miglior forma fisica in azzurro.
Cosa aggiungere se non che si è vissuta una serata regale. Si temeva il contraccolpo psicologico per il rimando di 24 ore. Ed invece è sceso in campo un Napoli gasatissimo. Di rado tanto determinato e virile. Il passaggio del turno a questo punto è quasi ipotecato. Nei primi 180’ il Napoli si è rivelato la squadra più forte del girone. Un autentico inno alla bellezza del calcio la prova di Kvara, Anguissa e Zielinski in evidenza, attentissima la difesa, al centro della quale Kim sinora non fa rimpiangere per nulla il gigante Koulibaly, che stenta nel Chelsea. In evidente crescita anche Meret, finalmente il portiere che dà sicurezza alla retroguardia, oltre ad esser stato determinante con un paio di parate nel primo tempo.
Un confortevole biglietto in prima classe per volare a Milano per la super sfida di domenica sera. Il Milan ha maltrattato la Dinamo Zagabria, rivale non fra le più forti d’Europa. Ma il gruppo Pioli ha dato ancora una volta segnali di grande solidità.
Prevedesi bella partita, con un po’ di acido lattico nelle gambe di entrambe per le fatiche europee. Il Napoli di terra di Scozia, più di quello che tanto ha stentato per battere lo Spezia, potrà esser protagonista pure al Meazza. Purchè approcci la gara con la medesima fierezza.
Fonte foto:Fanpage