Sono rinati, sono tornati, si sono rivisti. Sono loro. Quelli dello scudetto. Nove mesi dopo la grande festa di Udine, nuove mesi di incertezza e delusioni, lunga come una gravidanza riecco la squadra che fece sognare una città ed un popolo. Al Mapei di Reggio Emilia, il gruppo Calzona ha fatto un sol boccone di un Sassuolo ridotto davvero male, impalpabile e fragile. Un 6 a 1 che parla chiaro. Uno slancio in classifica, senza pensare troppo al passato, altrimenti ci si deprime, ma guardando al futuro con una dose abbondante di nuovo ottimismo. Se il Napoli sarà nelle prossime partite quello di Reggio Emilia allora non è chiuso il discorso Champions League, così come il Barcellona può già tremare. Sarà importante trovare continuità. Intanto, si sono ritrovate vecchie certezze. Tripletta di Osimhen, doppietta di Kvara, primo centro di Rrahmani. Un atteggiamento sciolto e di assoluta superiorità. Tutto come nella passata stagione.
Si sapeva che col bomber nigeriano il copione diventa diverso, ma al Mapei si è esaltato. Molto attesa, e felicissima , la rinascita di Kvara, autore di due gol alla sua maniera. L'aver ritrovato l'apporto fondamentale dei due gioielli di casa àpuò rilanciare il Napoli verso paesaggi lontani e bellissimi, nei quali questi bravi ragazzi hanno spadroneggiato appena pochi mesi fa.
Una gara in pompa magna- Calzona schiera l'undici dello scudetto, eccezione per lo sfuggente Zielinski che fa spazio al legnoso Traorè e di Ostigard al posto del catastrofico Juan Jesus, visto che mister c'era una volta Kim non poteva tornare da Monaco. Napoli per nove undicesimo replica del fenomeno che fu appena di recente. Sarà stata questa la formula magica che ha permesso una serata da super star, lo si saprò solo domenica contro la Juve.
Il Sassuolo in profonda crisi esistenziale ha tentato la mossa della disperazione e si è affidato all'imberbe Bigica, al posto del neo trombato Dionisi. E' andata peggio di quando stavano peggio.
Il Napoli ben strizzato da allenatore, presidente e famiglia, e ritrovato preparatore atletico s'è presentato al Mapei in versione aggressiva, autoritaria. Ma in avvio sorge il dubbio che fossero solo chiacchiere per dirla alla nostrana, perché Racic indovinava il tiro della vita dalla distanza e sorprendeva Meret con un rasoterra angolatissimo. Si attendono dibattiti sulla colpevolezza o meno dell'estremo difensore azzurro, il pallone volato da molto lontano era un tiro malefico e preciso a fil di palo. Ai posteri e al bar dello sport ogni commento. L'impressione è che non sia stato un errore palese di Meret, ma magari avrebbe potuto far di più.
Il Napoli allora provava a far sentire la sua presenza ed è stato Anguissa ad avere un'idea fiabesca e donare a Rrahmani un assist al bacio, che il difensore capitalizzava al meglio e pareggiava, uno a uno. Dopo due minuti, Politano imitava il colosso nero ed imbeccava Osimhen che metteva a segno il suo terzo gol in tre partite. E ci crediamo che i grandi club si sveneranno per quest'uomo tutto muscoli e fiuto del gol. Napoli in vantaggio, allelujia, di questi tempi è una notizia. Stupiva addirittura il terzo dol del nigeriano, per la seconda volta su assist di Politano.
A quel punto il Napoli esondava, totale dominatore contro un Sassuolo davvero sbandato ed impaurito. Azzurri in vantaggio per 3 a 1 al riposo. Uauuu, era una vita che non accadeva. Ma il bello doveva ancora venire. E ad inizo ripresa il Sassuolo si impasticciava in difesa e Kvara la donava ad Os per la tripletta, come ai vecchi tempi, 4 a 1. Il georgiano per cinquina con una traiettoria che ci riporta allo scorso anno. Sesto sigillo ancora del rinato giovane venuto dall'est. Una Pasqua anticipata per il Napoli. Si può rimontare se si è quelli di stasera.
La formula magica di Calzona- L'aver riprosto la squadra dello scorso anno, come detto, tranne Kim (volato in Baviera) e Zielinski sotto processo per il sì all'Inter. Si è ripartiti dalla tradizione e dalle certezze. Il rientro di Mario Rui, grazie al quale anche Kvara dà il meglio di sè. Traorè non è ancora in condizione smagliante ma ha dato un buon apporto. Il nuovo tecnico ha fatto le scelte più semplici. Il suo Napoli 2.0 è ripartito dalle ceneri. Lui conosce bene i suoi gioielli e sembra li stia assortendo e motivando al meglio. Infatti, dopo tanti mesi di fisime e complessi, Calzona avrà lavorato ottimamente anche nelle vesti di psicologo. Il Napoli aveva bisogno anche di uno stimolo esterno, di essere galvanizzato da una guida che gli trasmettesse il coraggio di credere nelle vecchie certezze. Dal Mapei pare che il rude calabrese sia sulla strada buona.
Quei numeri che suonavano come una condanna e poi ecco la svolta- Il Napoli arrancava ai limiti della zona Europa, condannato da una serie di statistiche che alla vigilia del Mapei erano impietose. Dicevano che gli azzurri erano la terza squadra del campionato, dopo Inter ed Atalanta, per numero di tiri contro la porta avversaria. Una media che strideva e di tanto con una classifica deficitaria e con le difficoltà a fare gol. Significava che sino a poche ore fa erano mancate qualità e lucidità in fase offensiva. Deficit di classe o mancanza di serenità, a differenza dello scorso anno quando questa appariva come una squadra di fenomeni? Non proprio, magari un blocco psico che aveva frenato e spento anche i migliori. Che al Mapei si sono risvegliati dall'incubo. A volte si dice basti un episodio, una singola gara per cambiare il corso della stagione. E il 6 a 1 sul Sassuolo può essere quella del cambio.
Pensare al futuro già da oggi- E' sicuro che il fenomeno Osimhen a giugno saluterà tutti con baci ed abbracci. Non sarà facile scovare il suo erede. Di attaccanti del suo peso fisico e della sua classe al mondo ne calciano pochi. Una pista da seguire sarebbe Jonathan Christian David, attaccante di nazionalità canadese, ancora del Lille. Non costa poco, una cinquantina di milioni ma la cessione di Os ne potrebbe portare nella casse del club azzurro almeno 130. L'importante è che Adl si muova in anticipo, già da oggi, per non commettere il fatale errore sul sostituto di Kim. Prese Natan, giocatore nettamente inferiore al suo predecessore, a tre giorni dall'inizio del campionato. Stavolta bisognerà sbrigarsi. Un'ovvietà sarà cercare di capire chi saranno il prossimo allenatore e direttore sportivo. Che potrebbero, soprattutto il primo, avere preferenze diverse. Ed in questo già da ora De Laurentiis è tenuto a cercare soluzioni ad un rebus che si annuncia complesso.
(Foto fonte Ansa).