Sarà stato un caso, ma, risistemata con il vecchio 4-3-3, la squadra è apparsa più a suo agio, coprendo bene gli spazi e attaccando la profondità. Un aspetto quest’ultimo favorito dalla difesa altissima dello Spezia e dalla velocità di Lozano, autore del secondo gol. Di Koulibaly, Politano ed Elmas le altre marcature. Tutto bene... direte, ma non è proprio così. Nella ripresa, complice un comprensibile calo di rendimento dovuto al risultato, si sono rivisti i soliti errori. L’ingresso in campo di Mertens al posto del Messicano, che ha di fatto modificato l’assetto tattico e le successive sostituzioni (in particolare Lobotka per Elmas e Osimhen per Zielinski) hanno cambiato la gara, in peggio. Il Napoli è andato in affanno, rischiando di rimettere clamorosamente in partita gli avversari. D’accordo, i due gol dello Spezia sono stati un po’ fortunosi, ma una squadra in vantaggio per 4-0, non può permettersi certi svarioni. In campo, Mertens è praticamente fermo, (il Belga non si ancora ristabilito dall’infortunio alla caviglia), Osimhen è al 30 per cento delle sue potenzialità, Lobotka fa solo confusione. Insomma, il secondo tempo è da dimenticare, ma la gara si chiude con il successo meritato degli azzurri. Qualche segnale la squadra lo ha dato, ma ancora non basta a cacciare via le ombre. In sala stampa, Gattuso si sfogherà ammonendo i suoi detrattori e chi ne aveva chiesto esonero o dimissioni. Il tecnico difende il suo operato ritenendo ingiuste certe critiche (e forse non ha tutti i torti!). La squadra è con lui e questa è già una buona notizia. Una volta recuperati tutti i giocatori, si spera di rivedere un gioco apprezzabile, che porti anche ad una continuità di risultati, fin qui troppo altalenanti. La prossima occasione per dimostrare un altro passo avanti è la gara di campionato col Parma, domenica allo stadio “Maradona”.