Il weekend azzurro è stato rovinato dalla notizia dell’infortunio capitato ad Arkadiusz Milik durante il match Polonia-Danimarca valevole per le qualificazioni ai Mondiali in Russia del 2018; “Danni al crociato anteriore del ginocchio sinistro e probabile operazione. Nelle prossime ore farà subito ritorno a Napoli”, questo quanto diffuso dall'ufficio stampa della nazionale polacca (il calciatore è già arrivato a Roma-destinazione Villa Stuart). Per quanto riguarda la sostituzione del Centravanti si fa largo l’opzione “interna”, con Gabbiadini titolare e Callejon oppure Mertens riserve, del resto il ricorso agli svincolati è stata da sempre ritenuta una “extrema ratio” da parte di ADL (il soloRéveillère è stato preso con questa formula), d'altronde il prescelto, anche qualora fosse in piena forma, dovrebbe comunque osservare almeno un periodo di adattamento agli schemi di Sarri di almeno due mesi.
L’interesse, anche dal punto di vista umano, a questo punto si concentra su ciò che attende Milik per il futuro; la rottura parziale del legamento crociato anteriore (stessa patologia che tenne fermo Lorenzo Insigne) si risolve in due modalità a seconda della porzione di legamento interessata:
- Conservativa;
- Ricostruttiva
La prima, che consiste nel bendare il ginocchio e nell’indossare un tutore fino alla guarigione del legamento, è più indicata per anziani e per soggetti che non sono soggetti a grossi sforzi per motivi lavorativi oppure sportivi; la seconda viene effettuata in due fasi, l’intervento chirurgico e la riabilitazione (restitutio ad integrum), ed è senz’altro più indicata per il centravanti del Napoli. L’operazione consiste nell’apertura della porzione di ginocchio nella zona mediale della rotula e nella creazione di tre fori laterali sul ginocchio (artroscopia); in loco avviene il prelievo di un fascio mediale del tendine rotuleo del quadricipite (sono quattro i capi di inserzione) in un secondo momento si provvede all’asportazione del crociato leso ed alla sostituzione con il tendine prelevato dalla rotula attraverso i fori praticati nella parte laterale del ginocchio; successivamente si effettua un’eventuale pulizia del piatto tibiale (soprattutto nelle lesioni combinate di menisco). Alla fine si effettua la chiusura dell’incisione e dei fori praticati. Il paziente viene quindi affidato ad un lavoro di due tipi, fisico e propriocettivo sui movimenti dell'Articolazione, il lavoro fisico è dovuto soprattutto alla rimodulazione del tono muscolare perso durante le fasi di riposo e di movimento adattato (Il soggetto carica sicuramente in misura maggiore sull’arto sano); il lavoro propriocettivo ha due scopi precisi: ridare fiducia al soggetto circa l’efficienza ritrovata del ginocchio operato; ricostruire il sistema meccanocettivo dell’intera organizzazione biomeccanica del paziente. I risultati di recupero verificati su Insigne e l’altissima professionalità più volte dimostrata dal professor Mariani di Villa Stuart e dall’equipe del medico sociale del Napoli, dottor Alfonso De Nicola ci fanno ben sperare. Forza Arkadiusz, ritorna in campo più forte di prima.