La partita si fa subito accesa, un errore in fase di impostazione di Koulibaly che sbaglia i “giri” del passaggio a Malcuit aziona la ripartenza del Leicester che va a segno con Ayoze Perez, analizzando l’azione notiamo come la difesa, momentaneamente a tre del Napoli, è correttamente schierata, Barnes compie un vero capolavoro atletico andando in velocità a servire l’assist per il compagno, lì Rrahmani va sulla traiettoria palla-avversario, Koulibaly in copertura e Di Lorenzo in marcamento, tocca ad Insigne o Fabian andare a prendere l’esterno che sta accorrendo in fase di conclusione.
Ci preme sottolineare come Spalletti abbia preparato già dal primo minuto una partita ben strutturata, creando anche quelle alternative tattiche che hanno generato non pochi “grattacapi” alla squadra di Brendan Rogers, la prima alternativa è stata quella di spostare Zielinski sul centrosinistra per creare sovraccarico posizionale sul versante destro del Leicester che ha portato Insigne a concludere, altro meccanismo è stato quello di attaccare con Osimhen sulla sinistra, in quel caso Lozano è andato a fare il riferimento avanzato con Malcuit che spesso era libero di crossare o di tirare, allorquando Osimhen partiva dalla destra erano Zielinski ad attaccare il secondo palo e Lozano ad attaccare il primo.
Apriamo una prima considerazione su Malcuit: la presenza in attacco ha sicuramente causato dei problemi al franco-marocchino che, complice anche la lunga assenza dovuta alla rottura del crociato nella scorsa stagione e allo scarso utilizzo nella Fiorentina ha maggiore necessità di trovare la migliore condizione e di mettere minuti nelle gambe.
Nel secondo tempo il Napoli prosegue nel suo impostare con ordine le varie azioni ma, un’indecisione di Di Lorenzo e Fabian Ruiz (che comunque ha disputato un’ottima partita) unita alla velocità di Barnes e di Daka permette al Leicester di portarsi sul 2 a 0, qui va spiegato un concetto che ritroveremo sul secondo gol di Osimhen: spesso additiamo errori anche quando dovremmo ammettere che l’avversario (o il nostro uomo nel caso del gol di Osimhen) è semplicemente più dotato atleticamente, così Barnes che ha superato Malcuit non perché il nostro esterno basso abbia sbagliato qualcosa…Ma perché è più veloce, così come Soyuncu non è scarso ma si è trovato d’avanti un “mostro” come Osimhen che è volato più in alto di tutti.
Nel frattempo Spalletti fa entrare: Politano, Elmas, Ounas, Petagna e Juan Jesus per Lozano, Zielinski, Insigne, Anguissa e Malcuit, ridisegnando la squadra con un 4-4-2 puro che vede, davanti ad Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Juan Jesus in difesa; sugli esterni Politano a destra ed Ounas a sinistra con Fabian ed Elmas al centro e Petagna ed Osimhen in attacco. La manovra diventa più fluida ed anche lì vediamo due tematiche tattiche:
- Gli “strappi” palla al piede di Ounas che creano scompiglio nella retroguardia del Leicester e costringono Ndidi al fallo da espulsione;
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L’interscambio posizionale di Ounas e Politano con il primo che spesso va sulla destra (foto in alto)
Il Napoli prende coraggio e dapprima accorcia le distanze con uno scambio tutto di prima di Insigne, Elmas, Fabian ed Osimhen che il centravanti nigeriano conclude con ben due “sombrero” ai danni di un difensore del Leicester e di Schmeichel, portiere affidabile e difficile da superare; per poi agguantare il pareggio con un gol di Osimhen che “vola tra le stelle” per regalare agli azzurri il pareggio.
Anche la difesa finalmente funziona con Rrahmani che con Koulibaly mette in pratica gli allenamenti meticolosi di Calzona e applica il meccanismo marcamento/copertura alla perfezione, Di Lorenzo e Juan Jesus che si stringono a Koulibaly quando necessario dando la possibilità a centrocampisti ed attaccanti di fare una fase di possesso palla tremendamente efficace.
In conclusione dobbiamo dire che questo Napoli ha assunto la personalità di Spalletti, ha saputo rispondere ad una squadra che, come una tipica squadra di Premier League “gira” ad un’intensità almeno il doppio della Serie A, finalmente gli esterni bassi stanno facendo il loro dovere e vediamo maggiore organizzazione difensiva, la gara di Giovedì sta anche stretta se vediamo le ventidue occasioni create contro le sette del Leicester, ora la crescita dovrà passare per una maggiore efficacia sotto porta.