Dov’eravamo rimasti? Firenze, anzi Praga, le lancette sulle ventuno e (forse) questo è il giorno della verità: si potrà intuire, definitivamente, se nella lezione di Italiano ci sia anche un messaggio subliminale per Napoli e per De Laurentiis, si potrà (forse) capire se sia già stato scritto qualcosa e quanto, fosse pure semplicemente un’idea, si potrà lasciarsi suggestionare o anche no, da un cenno, un battito di ciglia, una parola detta oppure taciuta. Firenze, cioè Praga, è il crocevia dei pensieri e delle intenzioni di Aurelio De Laurentiis, la rotta di un Progetto che viaggia lungo il tridente assai caro a Vincenzo Italiano, la tentazione assai forte da assecondare con cura e pure con rispetto nei confronti di un club che si gioca la Storia e che non va turbato: per ora, silenzio, poi si avrà modo, eventualmente, di adagiarsi in una trattativa da istruire con tatto.
De Laurentiis punta Italiano
Italiano ha ciò che serve al Napoli, una voglia matta di essere se stesso, una inclinazione al calcio-spettacolo, la fame che uno scudetto non ha saziato in Adl, un contratto in linea con la filosofia del club (un milione e ottocentomila euro di ingaggio; bonus di duecentomila per essere entrato nelle prime dieci; un premio di altri cinquecentomila in caso di qualificazione europea) e quindi argomenti che si possono affrontare. La Fiorentina ha un accordo vivo, scadrà tra un anno, e dunque andrà “affrontata” con il sorriso sulle labbra, le scuse per l’irruzione e poi il sentimento che unisce De Laurentiis a Commisso e a Joe Barone.
Dal mercato, l’indennizzo per il tecnico
La Fiorentina ha anche altro, ad esempio Nikola Milenkovic (25 anni, 26 a ottobre) che nel suo metro e novantacinque non mette solo muscoli ma anche spessore e autorevolezza per sostituire Kim, già a casa e con le valigie pronte per andarsene al Manchester United: nella lista della spesa del passato, il serbo c’è finito sistematicamente; ci entrerebbe di diritto stavolta, diventando anche elemento in grado di sistemare un affare nel quale qualcosa bisognerebbe pur concedere come indennizzo.
Fonte: Corriere dello Sport