Mercoledì, 14 Giugno 2017 22:54

Calciomercato Napoli: Situazione Esterni Alti

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Si può migliorare un reparto che ha sopperito alla partenza di Higuain segnando più reti e mandando in doppia cifra tutti e tre i “puffi atomici” di Maurizio Sarri? È questa la sfida di Cristiano Giuntoli. Partiamo in questa analisi con chi nel Napoli c’è già, vale a dire Arkadiusz Milik, il forte attaccante polacco si prospetta come il nuovo “acquisto” della compagine partenopea, l’infortunio patito durante la sfida Polonia-Danimarca ha privato infatti la squadra azzurra delle sue prestazioni. Milik costituisce un’opzione diversa per l’interpretazione del ruolo di punta centrale rispetto a Dries Mertens, il polacco ha enormi doti fisiche e tecniche che metterà al servizio della squadra quando ce ne sarà bisogno, al posto di Mertens nel consueto 4-3-3, oppure insieme al folletto belga in un 4-2-3-1 con Dries trequartista centrale. Per quanto riguarda il rientrante Zapata e Leonardo Pavoletti occorre dire che non rientrano nei profili tecnici richiesti dall’allenatore, Zapata, pur essendo più simile a Milik per caratteristiche tecniche, non farebbe di sicuro la terza opzione per il ruolo di punta centrale, mentre il centravanti livornese, pur essendo diventato un punto importante nello spogliatoio, desidera giocare di più; come del resto Emanuele Giaccherini, il quale pur gradendo la riconferma, ha espresso, tramite il suo agente, il desiderio di essere maggiormente coinvolto nel gioco azzurro (ricordiamo sempre che siamo nella stagione che porta ai Mondiali).

Ovviamente quest’anno l’inizio anticipato della stagione con i preliminari di Champions e la necessità di un maggiore utilizzo della rosa da parte del tecnico toscano fanno propendere per l’acquisto di due elementi che potranno consentire a Callejon ed Insigne un po’ di riposo durante la stagione, soprattutto al primo, autentico highlander dell’attacco azzurro le cui partite saltate nel corso delle quattro stagioni alle pendici del Vesuvio si contano davvero sulle dita di una sola mano; per quanto riguarda l’out mancino, ovviamente l’utilizzo di Mertens nel ruolo originario di esterno sinistro potrebbe rendere meno urgente il problema.

Per quanto riguarda l’esterno destro si seguono fondamentalmente due profili (si seguono sempre trattative “sotto traccia” e nomi a sorpresa, l’intento dell’articolo è quello di presentare le trattative più concrete): Samu Castillejo (pron.Castigliecho) del Villareal ed Alex Berenguer dell’Osasuna.

Esterno Destro

Samu Castillejo

Samu Castillejo

Nato a Malaga muove i suoi primi passi nel mondo del calcio in alcune piccole realtà locali, come l’Explanada FS e nell’UD Mortadelo; qui viene notato dagli osservatori dei “Boquerones” (le acciughe) e così nel 2007 entra a far parte della cantera bianco-azzurra dove debutta a soli 16 anni nell’Atlético Malagueño, disputa ben tre stagioni complete nella Tercera División dove il tecnico della prima squadra Javi Gracia decide di portarlo con sé con la prima squadra per il ritiro precampionato. L’impatto con i più grandi è stupefacente, Castillejo realizza subito una doppietta in amichevole contro gli ostici rivali del Newcastle, venendo nominato naturalmente Man of The Match. Nel Luglio del 2015, “El Fideo” (lo “spaghetto”), così soprannominato per il fisico molto magro, passa al Villareal. Lo spagnolo è un esterno molto dotato tecnicamente, abile nell’uno contro uno ed in possesso di ottime doti balistiche, il suo sinistro “educato” è di una precisione chirurgica. Castillejo spesso si rende pericoloso con “strappi” veloci palla al piede con i quali supera di slancio i suoi dirimpettai e le sue fughe sulle fasce laterali permettono al Villareal di ribaltare velocemente ogni azione d’attacco, negli amarillos spesso scambia la sua posizione con Manu Trigeros, centrale di centrocampo, per creare imprevedibilità al gioco di Fran Escribá. Dotato di buone doti aerobiche, sa già svolgere abbastanza diligentemente entrambe le fasi e, quando si trova nella metà campo avversaria, mantiene sempre un notevole lucidità che gli permette di scegliere la giocata più opportuna.

Tatticamente perfetto per il 4-4-2 del Villareal, può giocare tranquillamente nel 4-3-3 di Sarri (come veniva utilizzato nel Malaga) e può giocare sia sulla fascia destra che sinistra, ma le sue capacità atletiche gli danno la possibilità di giocare anche come esterno offensivo di un 4-2-3-1. Unica pecca è quella fisica, la sua struttura fisica va sicuramente rafforzata per reggere meglio l’urto e l’impatto con difensori molto più prestanti di lui.

Alex Berenguer

Alex Berenguer

È un autentico jolly delle due fasce, prima di evidenziare le sue doti tecniche occorre fare un excursus tattico sui sistemi di gioco e sulle posizioni in campo che ha interpretato sempre con brillanti risultati nel suo club di appartenenza, l’Osasuna: Alex ha giocato con il 5-4-1, con il 5-3-2, con il 4-2-3-1, con il 4-4-2 e con il 3-4-1-2; per quanto riguarda le posizioni in campo ha giocato esterno basso, prevalentemente a destra (una presenza sul versante opposto), nel 5-4-1; come esterno a tutta fascia ha giocato sia a sinistra che a destra sia nel 5-3-2 che nel 3-4-1-2; ha inoltre giocato come esterno alto equamente distribuito su ambo le fasce sia nel 4-2-3-1 che nel 4-4-2. Quanto esposto fa di Berenguer un elemento necessario in ogni squadra che voglia disputare al meglio le tre competizioni

Una primissima lettura, dopo aver visto giocare Berenguer, è quella del calciatore veloce. Veloce nel rapporto con la palla, veloce con il pensiero, veloce con le gambe, è uno che spesso scappa via all’avversario, in fase di possesso palla gioca testa bassa, con la conduzione della palla effettuata soprattutto col piede destro che punta l’obiettivo e prepara lo sprint.

È chiaramente un esterno, nel senso che è più riconducibile a un esterno vecchio stampo che a un regista laterale come Insigne, la sua idea fissa è quella di attaccare, sia lo spazio dietro la linea difensiva avversaria (in questo ricorda molto Callejon), che la porta avversaria e cerca di creare i presupposti per il gol, sempre.

I numeri di Berenguer, raccontano statistiche da calciatore normale, ma comunque evidenziano ancora le caratteristiche migliori del calciatore navarro, anzi, riescono ad ampliare il campo d’azione perché spiegano che esiste anche l’altro lato della medaglia, un’applicazione apprezzabile anche in fase di non possesso. Berenguer è un esterno moderno, che sa di dover interpretare il ruolo anche in fase di non possesso, garantisce 96 eventi difensivi in 2117 minuti di gioco, il 50% dei tackle riusciti, un vice-Callejon nel senso totale del termine. Leggendo meglio le statistiche in fase di possesso palla

Poi c’è la conferma di una pericolosità offensiva reale, ha sfornato infatti 7 assist vincenti e 17 occasioni create; in pratica lo spagnolo gioca a calcio secondo lo schema dell’intelligenza: quello che serve alla squadra, quando serve alla squadra. All’Osasuna, Berenguer è stato spesso in grado di coprire le numerose falle dei compagni. In una squadra dal gioco più dominante e dai valori più alti, Berenguer potrebbe esprimersi alla stessa maniera bilanciando in maniera diversa il suo contributo.

Per quanto riguarda l’esterno sinistro il calciatore che è più vicino ad indossare la maglia azzurra è Adam Ounas, il talento franco-algerino ha, innanzitutto, una caratteristica che lo rende importante dal punto di vista regolamentare, può essere, infatti, inserito nelle liste Champions e di Campionato a prescindere dal rispetto dei parametri fissati dalla Lega (25 elementi in rosa, 4 elementi del vivaio e 4 elementi nati calcisticamente in Italia ed un numero illimitato di under 21), anche considerando l’uscita di Marko Rog dai parametri fissati.

Esterno Sinistro

Adam Ounas

Adam Ounas

É un jolly offensivo di origini franco-algerine di proprietà del Bordeaux, nel suo primo anno nella compagine francese viene utilizzato come “carta della disperazione” da Willy Sagnol; finisce la stagione totalizzando 8 presenze nella massima serie francese (mai nessuna per 90 minuti) andando a segno 2 volte e mettendo il suo sigillo anche in Coppa di Lega, diventando così una delle poche note positive della difficile stagione del Bordeaux. Il tecnico Sagnol si è innamorato calcisticamente del talento franco-algerino che ha trovato in lui il la carta da giocare quando le cose vanno male, l’uomo da far entrare in campo per alterare gli equilibri della partita diventando un vero e proprio beniamino dei tifosi.

Adam Ounas è nato l’11 novembre del 1996 a Chambray-lès-Tours, la passione per il calcio gli è stata trasferita dal padre Hadji Ounas, preparatore dei portieri che ha avviato Adam a giocare a calcio dall’età di quattro anni; in pochi mesi Ounas è passato dalla seconda squadra del Bordeaux, dove aveva totalizzato 3 reti in 14 presenze, alla prima squadra e recentemente è stato convocato con la selezione francese Under 20 di Patrick Gonfalone, è principalmente un esterno sinistro, che ama svariare su tutto il fronte offensivo, non dando mai dei punti di riferimento alle difese avversarie; dotato di una notevole tecnica di base, abbinata ad una grande velocità, fa del dribbling e della capacità nel saltare l’uomo i suoi principali punti di forza. Balisticamente dotato, il suo tiro è forte e sa coordinarsi perfettamente anche in un “fazzoletto di terreno”. Agile e scattante, abile nella conduzione della palla anche in piena corsa, Ounas crea spesso la superiorità numerica con le sue continue discese sulle corsie esterne e quando si trova sulla fascia destra, tende ad accentrarsi per andare alla conclusione con il suo piede forte, il mancino. Fisicamente è ancora un po’ gracilino, anche se, nonostante non sia molto alto (172cm), riesce a farsi rispettare nel gioco aereo, dove sfrutta un buon tempismo ed una notevole elevazione. Per tutte queste caratteristiche sia fisiche che tecniche, Ounas ricorda molto da vicino un altro talento franco-algerino, il lionese Nabil Fekir.

Tatticamente il suo ruolo è quello di esterno sinistro in un 4-4-2 ed in un 4-2-3-1 (a volte anche destra) oppure di seconda punta in un 4-3-1-2, ma in un’occasione è stato utilizzato anche da punta centrale, fungendo da “finto nove”, una posizione poco adatta alle sue caratteristiche e dove non può sfruttare bene la sua velocità.

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