Dopo essere stato un brillante attaccante, si era dedicato giovanissimo alla carriera da tecnico (aveva guidato tante squadre campane, l'ultima era stata l'Afragolese) e poi a quella di scopritore di talenti. Aveva per primo intravisto le grandi qualità di giocatori che hanno lasciato il segno nel calcio italiano: Bruscolotti, Ferrara, Cannavaro e D'Ambrosio, esterno dell'Inter e già in Nazionale.