Venerdì, 04 Ottobre 2024 18:21

Il Napoli vola con l'uomo che fece dimenticare Osimhen

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In amore si dice che un chiodo ne scacci un altro. E non solo nei sentimenti. Nel calcio è lo stesso. 

Infatti, c'era una volta un grande idolo del Maradona e dei tifosi azzurri, Victor Osimhen, dalla Nigeria con impeto e furore. Fu uomo scudetto, eppoi transfuga, in piena crisi di nervi per scappar via da Napoli. Sarebbe stato molto difficile, se non quasi impossibile sostituirlo si lacrimava a furor di popolo. Ma Eupalla e la determinazione di Antonio Conte hanno voluto che non fosse così. Romelo Lukaku arrivato a Castelvolturno con i muscoli ingessati e legnosi, di gara in gara, sta lasciando sempre di più l'impronta su questa stagione esaltante. Contro un fortissimo Como, davvero la squadra sin qui rivelazione, il belga ha realizzato un rigore e ricamato due assist al bacio per altrettanti gol. Una serata per lui esaltante, in una partita che non era affatto in discesa per gli azzurri. Di fronte, la squadra di un nuovo genio della panchina Cesc Fabregas, non ci sarà da meravigliarsi se sarà lui il nuovo Guardiola.

Un 3 a 1 sofferto, soprattutto nel primo tempo, quando gli ospiti per lunghi minuti hanno stradominato ed il Napoli sembrava in confusione, dopo esser passato in vantaggio a pochi secondi dal fischio iniziale. Poi nella ripresa, gli uomini di Conte hanno ritrovato orgoglio, coraggio e le qualità che li contraddistinguono. Ma si sa che i grandi successi, gli scudetti per primi, passano attraverso prestazioni sofferte. Saper tirar le cinghia è qualità da grandi squadre. Ed il Napoli di conte lo è già. 

La paura è stata che a un certo punto, nel primo tempo, il Napoli è stato troppo poco aggressivo, quasi stanco e distratto. Incapace di applicare un pressing efficace e di interrompere il moto perpetuo che era la manovra di un avversario rivelazione. Ma la reazione è poi stata di quelle micidiali. Netta, di testa e forza ritrovata.

Una bella sfida, con paura ed emozioni ed onore agli ospiti- Napoli parte tarantolato, dopo appena 27 secondi fa subito gol: Lukaku quasi più assist man che finalizzatore appoggia una meravigliosa palla a Mc Tominay che centra l'angolino basso. Avvio sprint. Imperioso. Politano è un furetto inarrestabile. Ma la brillantezza del gruppo Conte dura poco. Il Napoli si spegne ne giro di una decina di minuti. Aleggian guai e si avvertono le prime paure.  

Sorprendente il Como, a tratti esilarante. Fabregas che di coraggio ne ha vendere schiera ben nove esordienti in serie A dal primo minuto E i suoi terribili ragazzi replicano con ardore ed ordine, da giocatori fatti. Solo a tratti, il nuovo sistema difensivo di Conte sembra invalicabile. Il quasi è d'obbligo perché a metà primo tempo i lariani colpiscono un palo colossale e clamoroso, e stavolta gli Dei del Calcio hanno aiutato gli audaci. Anzi col passar dei minuti, il gruppo Fabregas cresce, si impossessa del pallone e non lo fa vedere agli azzurri per un bel po'. Como in cattedra e azzurri sugli scudi, fanno grande fatica a rubar palla. Cresce la preoccupazione.

La gagliardia degli ospiti li premia e un gran tiro di Strefezza sorprende un non iperattivo Caprile. Stavolta il Napoli ha preso gol per davvero e meritatamente. 

Il fischio finale della prima frazione è terapeutico per un Napoli pesto e stonato. Nella ripresa la provvidenza sorride al Napoli ancora una volta. E scocca l'ora del rigore in un momento difficilissimo. Lukakau tira basso e forte al centro della porta, non è un rigore impeccabile, ma fortuna vuole che Audero avesse già scelto un angolo e i suoi piedi non intralcino la traiettoria. Alché gli ospiti si leccano le ferite ed indietreggiano, mentre il Napoli troneggia, sebbene spesso manchi l'ultimo passaggio. Ora il Napoli soffre di meno. Esce Politano, oltre a Kvara, e Conte si adatta ancora al 5-4-1. Ma è ancora un assist magistrale dell'erede di Osimhen a spingere il subentrato Neres a tu per tu con Audaro per il 3 a 1. 

Ancora una volta è finita con un cin cin finale, però stavolta si è sofferto per le capacità dell'avversario e qualche amnesia di casa.

Lukaku è in crescita, una bella fetta di futuro quest'anno passerà per i suoi piedi- Tre gol e quattro assist in quest'abbrivio di stagione. Oggi un gol e due assist. A volte sembra che mister muscolo dal Belgio si assenti dal gioco e si muova compassato, non è ancora al top della forma, ma poi spumeggia all'improvviso e ti serve quella palla che è quella giusta. I due passaggi decisivi per Mc Tominay e Neres sono tanto, proprio tanto, e la trasformazione del rigore accresce il suo score personale. Ci si chiede ora quante reti possa realizzare quest'anno. Una ventina sarebbero un valido obiettivo, se si parla solo del campionato esclusa la Coppa Italia. Peccato che Lukaku poteva stare ancora più avanti nel rendimento, se solo la società non avesse aspettato metà agosto per ingaggiarlo, in attesa del tesoretto garantito da Osimhen. Alla fine i soldi per il bomber dello scudetto non sono arrivati e Lukaku neppure, almeno nei tempi consigliati, ovvero quelli del ritiro. Cosicché Romelu ha saltato tutto il precampionato, altrimenti chissà ora su quale piano alto dell'Olimpo siederebbe. 

Ma il calendario anche è venuto in suo soccorso. Le sfide contro le grandi arriveranno solo molto più avanti e per quei giorni ci si augura che Luk sia al cento per cento. Perché se si vuole puntare allo scudetto servirà assolutamente un bomber prolifico, che possa magari competere con lo strapotere di Lautaro.

Ma quanto è bravo Antonio  Conte, in ogni cara ci stupisce sempre di più- Si sapeva che Antonio Conte fosse quello che facesse la differenza. Che fosse bravo, forse il migliore nel campionato italiano. Ma le sue abilità illanguidiscono oltre le rosee attese. Ha dato un gioco e un'anima a un gruppo che appena pochi mesi fa aveva il morale sotto i tacchetti, la squadra è organizzata, lotta, sa essere cinica a volte meno spettacolare dei suoi predecessori ma estremamente pratica. Capitalizza le cirocostanze. Tutti i componenti della rosa si esprimono su livelli ottimi, nessuno è impacciato, le seconde linee sorridono perché il tecnico li ha saputi coinvolgere e far sentire parte del progetto e trovano spazio sempre negli ultimi minuti. Nessuno è ai margini della rosa. Conte è anche un ottimo comunicatore, vola basso, ha stile nelle parole, eleganza e sobrietà. C'era proprio bisogno di lui, noi lo dicevamo da anni. Poi quel che sarà sarà.

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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