Domenica, 14 Dicembre 2025 14:43

Napoli peggio che a Lisbona. Stanco ed improduttivo. Perde il treno per il primato. Sono una banda di coglioni ma il Milan ha gli aiutini.

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Una rondine non fa primavera ma due sconfitte di fila pesanti sì. Mettono in risalto i limiti di una squadra, gli errori dell'allenatore e del suo staff e di un progetto che rischia ora di crollare.

 La sconfitta di Udine fa paio con quella di Lisbona. Innanzitutto zero gol realizzati in due gare ed ancora una volta emergono i limiti offensivi del Napoli. Ma soprattutto sotto accusa quelli caratteriali. Dopo il mezzo passo falso del Milan, che pareggia col Sassuolo, l'opportunità di andare in fuga era unica, eppure sono mancate cattiveria agonistica, rabbia e superbia da campioni d'Italia, determinazione. Però a discolpa e ad accusa di Conte ci sono quanto segue: la squadra ha una rosa ridotta all'osso, non c'è possibilità di fare turn over, emergono una fiacchezza fisica collettiva, nonostante contro la Juve al Maradona il Napoli avesse dimostrato una forma invidiabile. Ma poi il vuoto, il buio assoluto. Colpe reiterate di Conte: preparazione spaccamuscoli, mezza squadra fuori, non può fare i cambi, e quindi il gruppo è praticamente sfiatato, senza forza. Anaergico.  

Ad Udine, dopo un avvio vivace, il Napoli è crollato come una pera cotta. Si sarà forse accusata la fatica di un impegno infrasettimanale, nel quale per onor di cronaca, il gruppo Conte è apparso spento, stanco ed inefficace. Quindi si accumulano fatiche su fatiche e delusioni altrettante. Certo, perdere così e fare una figuraccia da plotone di burbe ad Udine, sul campo di una squadra che fenomenale certo non è, sa di vergogna e figuraccia. Soprattutto dopo aver visto in tivvù lo stop del Milan. E dire che questa era la ghiotta occasione per mettersi in testa e tentare la fuga. Bignami del momento: Napoli ridotto all'osso non ha numericamente forze ed uomini per competere su due fronti. Speranze sulla Supercoppa. O la va o la spacca al sole d'Arabia per salvare già una stagione che puzza di marcio.  

Giocato male e creato pochissimo in attacco-  Il Napoli è pericoloso in avvio, manca però la stoccata finale. Poi si instaura un mediocre ed impreciso equilibrio. Neres non illumina la fascia destra, è poco brillante, ed anche i compagni perdono brio col passare dei minuti. Il primo tempo si conclude all'insegna dell'equilibrio, con l'illusione della vivacità iniziale degli azzurri. Poi spentasi. Così non va. 

Ripresa moscia all'inizio, tant'è che l'Udinese passa in vantaggio su una goffa e centrale respinta di Milinkovic. Napoli salvato dal fuorigioco del realizzatore. Ma così continua a non andare. Anche perchè l'Udinese sale in cattedra, colpisce una traversa, mentre gli azzurri si ritirano e vanno in tilt, perdendo ogni offensività. Intanto, sono subentrati Politano e Lobotka. Ma Zaniolo è un talento pure e sfiora il gol, la difesa azzurra soffre. Ed è lui a portare avanti i friulani ed ancora una volta Milinkovic avrebbe potuto fare di più. Ma un pestone precedente sul piede di Lobotka annulla anche questa rete. Napoli salvato due volte da irregolarità, ma non promette bene. 

Difatti l'Udinese trova un gol spettacolare dopo i due annullati, contro un Napoli nullo ed imbarazzante. Friulani meritatamente in vantaggio. Finale col doppio centravanti, il danese più l'enigmatico Lucca. Ma tutto è un bluff.  Tant'è che Hojlund  si divora un gol imbarazzante.  E così finisce peggio che male. 

Non si segna, l'attacco è troppo discontinuo- Zero gol a Lisbona ed altrettanto ad Udine. Dopo la magnifica doppietta con la Juve, Hojlund s'è fermato di nuovo. Ad Udine è stato confuso e disordinato e nel finale ha sprecato una occasione quasi a porta nuova. Ma a parte il centravanti, il Napoli fatica a trovare soluzioni offensive. Non si è prolifici, manca produttività davanti. Per esempio Politano non segna da otto mesi, gli esterni talvolta spingono bene ma non la buttano dentro, difettano anche le incursioni dei centrocampisti. Conte deve correre ai ripari. A giorni dovrebbe rivedersi Lukaku, ma a 32 anni e con un grave infortunio alle spalle non gli si chieda l'impossibile.  

Qualcuno da lassù aiuta i nostri rivaliMilan fortunato e graziato nel finale. Prima un clamoroso palo del Sassuolo a Maignan battuto, poi un milanista ha nettamente spinto un giocatore emiliano in area ma l'arbitro ha sorvolato. Il fallo è apparso netto, ma l'arbitro ha sorvolato e non ha neppure richiesto la consulenza Var. Rossoneri di un punto davanti al Napoli ma con la puzza di Marcia di un errore netto. Per un attimo si sono rivissute le immagini dei tempi d'oro rossoneri in cui regnava Berlusconi, in nettissimo conflitto d'interessi, e la sua amatissima formazione beneficiava di un rigore a domenica e di delicate coccole da parte della classe arbitrale. Che il palazzo prediliga il Milan al Napoli? In Italia ci aspettiamo di tutto.

Campionato mediocre-  Stagione livellata verso il basso. Nessuna squadra emerge. Nessuno svetta. Predomina un netto equilibrio che per certi versi dona emozioni, ma per altri evidenzia una mediocrità generale. Campionato livellato verso il basso, di qualità della serie cambio canale mi vedo una telenovela. Scudetto che probabilmente si deciderà sul filo di lana, ecco perchè il Napoli nonostante il brutto stop di Udine può ritenersi ancora in corsa a patto che: si recuperino gli infortunati ed a gennaio si operi sul mercato con sagacia e liquidità. Solo allora il sogno potrà diventare nuovamente realtà. 

(Foto fonte Lapresse).

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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