Quella di stasera al San Paolo sarà una sfida tra due squadre costruite con filosofie tra loro dicotomiche, progettazione e progressione di squadra la prima, individualità e campioni la seconda. In questa stagione entrambe le squadre vivono momenti difficili, il Napoli, un tempo inesorabile “Macchina da gol” non sta confermando la sua verve realizzativa, l’Inter ha cambiato già quattro allenatori (Mancini, De Boer, Vecchi e Pioli). In realtà, la crisi della compagine milanese deriva già dalla scorsa stagione dove Mancini, per raggiungere semplicemente i risultati, aveva cambiato innumerevoli volte il sistema di gioco, tralasciando di inculcare nei suoi una mentalità di gioco ben delineata. L’avvento di Pioli sulla panchina dei nerazzurri ha portato, innanzitutto una grossa novità tattica, il centrocampo, una volta schierato a tre elementi, è passato ad una mediana a due ed una trequarti formata da tre elementi.
In porta troviamo Handanovic, uno dei portieri più forti ed esperti del campionato italiano; con Reina si profila una sfida nella sfida tra numeri uno formidabili; la difesa vede il napoletano D’Ambrosio come esterno basso a destra, al centro il titolare è il brasiliano Miranda, protagonista di grandi annate con l’Atletico Madrid, il compagno verrà scelto dal ballottaggio Murillo-Ranocchia, più esplosivo il colombiano, più regista difensivo l’italiano; a sinistra l’ex genoano Cristian Ansaldi dovrebbe spuntarla su Santon e Nagatomo.
La Mediana dovrebbe essere composta da Brozovic e Kongdobia, sulla carta dovrebbe essere un reparto completo e temibile perché ai piedi buoni ed alla dinamicità del talento croato, si andrebbe ad unire la fisicità e la capacità di occupare gli spazi da parte dell’ex centrocampista monegasco, le difficoltà nascono dal fatto che nessuno dei due ha la capacità di costituire il punto di riferimento per l’intero reparto, con Kongdobia potrebbe alternarsi la stella della nazionale portoghese João Mário, dotato di notevoli capacità tecniche, può occupare anche le posizioni di mezzala in un centrocampo a tre e di esterno sinistro, all’Inter si alterna anche nello slot di trequartista. Da notare che l’analisi dei tocchi effettuati dai calciatori in campo vede anche una ricerca dello scaglionamento a vertice basso del triangolo (a vertice alto) formato dai mediani ed il trequartista centrale perché spesso il trequartista arretra, e questo genera soprattutto in fase di non possesso grossi limiti all’Inter, dal momento che nessuno dei quattro centrali ha caratteristiche da centrocampista centrale puro (vedi Diawara nel Napoli oppure De Jong del Milan di due anni fa).
La trequarti vede Candreva e Perisic sicuri titolari sulle fasce, in particolare l’ex laziale è in grado sia di dare ampiezza sia di effettuare una discreta fase di rifinitura dell’azione; il croato si caratterizza più per doti di ampiezza e per saper comportarsi da seconda punta, affiancandosi spesso al centravanti; come trequartista centrale dovrebbe partire l’ex Siviglia Ever Banega, alternativa valida è costituita dal già citato João Mário; valide alternative, soprattutto agli esterni sono Eder e Jovetic. Il gioco è imperniato soprattutto sulla regia del trequartista, la mediana funge di solito da sostegno rispetto allo sfogo delle azioni della trequarti, qualora dovesse essere necessario un giro palla rapido per eludere il centrocampo avversario.
Il centravanti è Maurito Icardi, vero terminale di gioco, bravo anche nel gioco aereo, l’argentino sembra essere stato vicino al Napoli nella sessione estiva del calciomercato, ha un’ottima intesa con Perisic, dovranno essere molto bravi i centrali del Napoli su di lui, in particolare sarà importante anche la capacità dei centrocampisti di tagliare i rifornimenti al forte centravanti argentino, occupando tutte le linee di passaggio.